Pensione con 15 anni di contributi, nel 2025 finalmente smetti di lavorare: basta una richiesta e cominci ad incassare
Pensione con 15 anni di contributi, quando è possibile davvero? Ecco tutto quello che c’è da sapere per andare in pensione.
I contributi per i lavoratori dipendenti sono versati dal datore di lavoro all’INPS. L’azienda trattiene la quota a carico del lavoratore dallo stipendio e aggiunge la sua parte, calcolata in base all’aliquota contributiva. Il versamento si fa con l’F24.
I lavoratori autonomi, come artigiani e commercianti, devono versare i contributi all’INPS. Gli importi sono calcolati in percentuale sul reddito dichiarato e si pagano in quattro rate annuali con il modello F24, con delle scadenze da seguire per evitare interessi di mora e sanzioni.
I professionisti con cassa previdenziale dedicata, come avvocati o ingegneri, versano i contributi alla Cassa di appartenenza. Gli importi sono determinati in base al reddito professionale e possono includere una quota fissa e una proporzionale. I versamenti si devono effettuare entro le scadenze stabilite dalla Cassa.
Chi desidera integrare la contribuzione può scegliere il versamento di contributi volontari o per il riscatto di periodi non lavorati, come gli anni universitari. Questi versamenti si effettuano su richiesta all’INPS e servono per raggiungere il diritto alla pensione. Come si fa ad andare in pensione con soli 15 anni di contributi?
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Quanti contributi ci vogliono
Per accedere alla pensione di vecchiaia in Italia, sono necessari almeno 20 anni di contributi e aver raggiunto l’età pensionabile stabilita dalla legge. L’età pensionabile è fissata a 67 anni per uomini e donne, con adeguamenti previsti in base all’aspettativa di vita.
I 20 anni di contributi possono includere periodi di lavoro effettivo, contributi figurativi (come malattia e disoccupazione) e riscatti. Chi non raggiunge i 20 anni minimi può ricorrere a deroghe specifiche, come quelle previste dalla legge Amato, o puntare sulla pensione contributiva con almeno 5 anni di contributi, a partire dai 71 anni. Come funziona?
Come andare in pensione con 15 anni di contributi
La prima deroga si applica a chi ha accumulato almeno 15 anni di contribuzione, inclusi periodi all’estero, contributi figurativi, riscattati o ricongiunti, accreditati entro dicembre 1992. Questo beneficio è disponibile sia per i lavoratori dipendenti che per gli autonomi, inclusi i dipendenti pubblici. La seconda deroga, invece, si rivolge a chi ha ottenuto l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari entro il 31 dicembre 1992, senza necessità di averli versati. Non è accessibile ai lavoratori iscritti alle gestioni esclusive dell’INPS.
La terza deroga Amato consente la pensione con 15 anni di contributi, ma prevede condizioni più stringenti. È valida solo per i lavoratori dipendenti e richiede almeno 15 anni di contributi da lavoro subordinato accreditati nel Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti, almeno 25 anni di anzianità assicurativa – il primo contributo deve essere stato versato almeno 25 anni prima della domanda di pensione – e almeno 10 anni di lavoro discontinuo, con meno di 52 settimane annue.