Partita IVA sotto attacco, partono i controlli a tappeto del Fisco | Controlla la cassetta delle lettere
Chi ha la partita IVA, c’è un bel problema. Controlla la cassetta, il Fisco sta facendo una serie di controlli a tappeto.
La partita IVA è un codice numerico che identifica un lavoratore autonomo o un’impresa ai fini fiscali. È obbligatoria per chi svolge attività economiche in modo abituale e continuativo, come liberi professionisti, artigiani e commercianti.
I titolari di partita IVA devono dichiarare i redditi derivanti dalla loro attività e versare le relative tasse. Le principali imposte sono l’IRPEF per i professionisti, l’IRES per le società, e l’IVA sulle vendite o prestazioni di servizi.
Esistono diversi regimi fiscali, tra cui il regime forfettario e il regime ordinario. Il regime forfettario è semplificato e prevede un’aliquota agevolata, mentre il regime ordinario richiede una contabilità più complessa e l’applicazione dell’IVA.
Il rispetto delle scadenze fiscali è essenziale per evitare sanzioni. Le principali scadenze includono il pagamento dell’IVA trimestrale o mensile e la dichiarazione dei redditi annuale. Il mancato rispetto di questi obblighi può comportare multe e interessi di mora.
Cosa troverai in questo articolo:
Un controllo serrato
Negli ultimi mesi, l’Agenzia delle Entrate ha inviato 700.000 lettere a titolari di partita IVA per incentivare l’adesione al concordato preventivo biennale. Questo strumento fiscale permette di stabilire un accordo con il Fisco per definire in anticipo le imposte dovute per i due anni successivi. L’iniziativa, promossa dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, mira a recuperare 1,2 miliardi di euro aggiuntivi, da destinare alla riduzione dell’IRPEF dal 35% al 33% per i redditi fino a 50.000 euro. L’obiettivo è contrastare l’evasione fiscale e migliorare la trasparenza delle dichiarazioni dei redditi.
I destinatari delle lettere sono principalmente professionisti, commercianti e piccole imprese che hanno dichiarato redditi inferiori a 15.000 euro annui, spesso meno degli stipendi pagati ai propri dipendenti. Questo controllo è mirato a identificare possibili discrepanze e dichiarazioni non veritiere. La Sogei, il braccio operativo dell’Agenzia delle Entrate, ha rilevato una serie di anomalie incrociando i dati dell’Anagrafe tributaria, individuando contribuenti che potrebbero aver dichiarato redditi al di sotto delle soglie minime di riferimento.
Cosa bisogna fare
Chi riceve la lettera deve agire con tempestività per evitare sanzioni o ulteriori controlli. È fondamentale effettuare una revisione dettagliata della propria contabilità per identificare eventuali errori e, se necessario, consultare un commercialista per chiarire dubbi e gestire al meglio la situazione fiscale. Le scadenze principali includono l’adesione al concordato preventivo biennale entro il 12 dicembre 2024 e la possibilità di accedere al ravvedimento speciale per il periodo 2018-2022 entro il 31 marzo 2025.
L’invio massivo di queste comunicazioni ha suscitato critiche e polemiche. Alcuni esponenti politici, come la Lega, ritengono che il metodo adottato sia eccessivo e possa avere un effetto negativo sui contribuenti. Secondo Matteo Salvini, queste lettere hanno un tono “inquisitorio” e rischiano di penalizzare anche coloro che svolgono attività marginali con partita IVA.