Partita IVA sotto attacco, partono i controlli a tappeto del Fisco | Controlla la cassetta delle lettere
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Alcuni attrezzi per un lavoratore con partita IVA (Pixabay FOTO) - www.managementcue.it
Chi ha la partita IVA, c’è un bel problema. Controlla la cassetta, il Fisco sta facendo una serie di controlli a tappeto.
La partita IVA è un codice numerico che identifica un lavoratore autonomo o un’impresa ai fini fiscali. È obbligatoria per chi svolge attività economiche in modo abituale e continuativo, come liberi professionisti, artigiani e commercianti.
I titolari di partita IVA devono dichiarare i redditi derivanti dalla loro attività e versare le relative tasse. Le principali imposte sono l’IRPEF per i professionisti, l’IRES per le società, e l’IVA sulle vendite o prestazioni di servizi.
Esistono diversi regimi fiscali, tra cui il regime forfettario e il regime ordinario. Il regime forfettario è semplificato e prevede un’aliquota agevolata, mentre il regime ordinario richiede una contabilità più complessa e l’applicazione dell’IVA.
Il rispetto delle scadenze fiscali è essenziale per evitare sanzioni. Le principali scadenze includono il pagamento dell’IVA trimestrale o mensile e la dichiarazione dei redditi annuale. Il mancato rispetto di questi obblighi può comportare multe e interessi di mora.
Cosa troverai in questo articolo:
Un controllo serrato
Negli ultimi mesi, l’Agenzia delle Entrate ha inviato 700.000 lettere a titolari di partita IVA per incentivare l’adesione al concordato preventivo biennale. Questo strumento fiscale permette di stabilire un accordo con il Fisco per definire in anticipo le imposte dovute per i due anni successivi. L’iniziativa, promossa dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, mira a recuperare 1,2 miliardi di euro aggiuntivi, da destinare alla riduzione dell’IRPEF dal 35% al 33% per i redditi fino a 50.000 euro. L’obiettivo è contrastare l’evasione fiscale e migliorare la trasparenza delle dichiarazioni dei redditi.
I destinatari delle lettere sono principalmente professionisti, commercianti e piccole imprese che hanno dichiarato redditi inferiori a 15.000 euro annui, spesso meno degli stipendi pagati ai propri dipendenti. Questo controllo è mirato a identificare possibili discrepanze e dichiarazioni non veritiere. La Sogei, il braccio operativo dell’Agenzia delle Entrate, ha rilevato una serie di anomalie incrociando i dati dell’Anagrafe tributaria, individuando contribuenti che potrebbero aver dichiarato redditi al di sotto delle soglie minime di riferimento.
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Cosa bisogna fare
Chi riceve la lettera deve agire con tempestività per evitare sanzioni o ulteriori controlli. È fondamentale effettuare una revisione dettagliata della propria contabilità per identificare eventuali errori e, se necessario, consultare un commercialista per chiarire dubbi e gestire al meglio la situazione fiscale. Le scadenze principali includono l’adesione al concordato preventivo biennale entro il 12 dicembre 2024 e la possibilità di accedere al ravvedimento speciale per il periodo 2018-2022 entro il 31 marzo 2025.
L’invio massivo di queste comunicazioni ha suscitato critiche e polemiche. Alcuni esponenti politici, come la Lega, ritengono che il metodo adottato sia eccessivo e possa avere un effetto negativo sui contribuenti. Secondo Matteo Salvini, queste lettere hanno un tono “inquisitorio” e rischiano di penalizzare anche coloro che svolgono attività marginali con partita IVA.