Conte ha vinto nuovamente nel voto bis per rimuovere Grillo dal ruolo di garante del M5S
Il fondatore del M5S è costretto ad accettare la seconda sconfitta che lo vede rimosso dal suo ruolo di garante nel partito.
Questi sono tempi duri per il Movimento 5 Stelle che continua a non vedere periodi di stabilità. Infatti, dopo la scorsa sconfitta, Beppe Grillo è costretto ad affrontare una doppia “pugnalata”.
Il fondatore del partito deve prendere atto della decisione presa nell’elezione per l’Assemblea Costituente. Tuttavia, sembra proprio che il suo abbandono darà inizio ad una nuova crisi interna, più che ad una vera e propria resa.
Infatti, duranti le elezioni svolte dal 5 all’8 dicembre 2024 sono arrivati 46.747 voti contrari a Conte. Questo è un chiaro segnale di divisione all’interno del Movimento. Le conseguenze? Aumento delle tensioni tra Grillo e l’attuale leader Giuseppe Conte.
In particolare, Grillo aveva invitato i militanti all’astensione o a esprimere il loro disaccordo. Ora non ci resta che capire quale sarà il futuro del M5S in tutte queste tensioni.
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Il piano di Beppe Grillo
Lo scontro tra Giuseppe Conte e il fondatore del Movimento 5 Stelle si concentra principalmente su una questione ben precisa, ossia il simbolo del partito. Quest’ultimo è una parte fondamentale per l’identità politica del partito. In tal senso, Grillo ha dichiarato chiaramente di voler riprendersi il logo del Movimento. Questo arriva di seguito alle modifiche apportate dal nuovo statuto. Il suo obiettivo è fermare il percorso di rinnovamento guidato da Conte. In particolare dopo che il nuovo statuto ha previsto l’abolizione del limite dei mandati e la rimozione del ruolo del garante.
In tal senso, Grillo potrebbe intraprendere una azione legale per invalidare i cambiamenti apportati, ma anche chiedere la ripetizione della votazione. In questo caso, farebbe appello ad una norma interna che gli consente di impugnare i risultati entro cinque giorni dalla loro pubblicazione. L’avvocato Lorenzo Borrè ha sottolineato che esiste una possibilità legale di richiedere una terza votazione online. Altri membri del Movimento, come Danilo Toninelli, hanno confermato che Grillo si sta preparando a impugnare i risultati. Se la battaglia legale non portasse a risultati, è possibile che Grillo opti per la fondazione di una nuova lista politica o associazione.
Le possibili ripercussioni sul M5S
Il futuro del Movimento 5 Stelle potrebbe essere messo a dura prova dalla crescente spaccatura interna tra i sostenitori di Grillo e quelli di Conte. Nonostante le provocazioni di Grillo in cui ha cercato di minare la sua leadership, Conte rifiuta ogni attacco e continua a cercare il sostegno degli iscritti. L’ex premier ha affermato che il Movimento ha scelto di andare avanti con un rinnovamento che rispecchia le esigenze della maggioranza degli iscritti. In questo modo cerca di andare contro l’idea che Grillo possa annullare democraticamente il processo. Tuttavia, tra i sostenitori di Grillo non mancano voci critiche nei confronti della leadership di Conte.
Alcuni membri storici del M5S – come Alessandro Di Battista e Virginia Raggi – si sono distinti per la loro posizione di distanza dalle manovre di Grillo. In particolare, Di Battista ha escluso qualsiasi ritorno al fianco del fondatore, mentre Raggi ha smentito il suo coinvolgimento in eventuali progetti separati promossi da Grillo. A causa delle divisioni interne nel Movimento, potrebbero nascere liste locali che si oppongono al Movimento nelle elezioni regionali e comunali. Questo potrebbe avvenire specialmente nelle aree dove il supporto al M5S è in calo. Da tutto ciò si deduce che questa situazione potrebbe portare all’indebolimento del Movimento 5 Stelle nelle prossime elezioni.