Naspi, niente più sostegni per i lavoratori: da gennaio si cambia radicalmente | Tutta colpa dei furbetti

NASPI

Uomo che alza il dito (Pexels Foto) - www.managementcue.it

Naspi, alcuni lavoratori se la possono scordare dopo gli ultimi cambiamenti. Ecco cosa sta succedendo per chi perde il lavoro.

Il sostegno ai lavoratori è importante per dare il tempo all’ex dipendente di trovare un altro lavoro con una congiuntura difficile. Il sussidio per chi perde il lavoro è importante per affrontare le spese correnti e lavorare sulle nuove competenze richieste dal mercato del lavoro.

Il trattamento economico Naspi dipende da normative nazionali, che possono cambiare in qualsiasi momento. Per questo, i requisiti che sono validi per un anno potrebbero non esserlo per quello successivo. Anche se l’obiettivo resta quello di trovare lavoro per non avere più bisogno, l’incentivo può essere un aiuto nel breve periodo. Cosa cambia ora?

Se sei un lavoratore dipendente – anche se il tuo contratto di lavoro è valido – ti consigliamo di dare un’occhiata a cosa cambia per capire quali sono le novità e come lo Stato interviene contro i furbetti della Naspi. Sapere prima cosa succede ti aiuta a organizzarti meglio se perdi il lavoro.

Chi sono gli ex lavoratori a rischio che potrebbero perdere la Naspi con un eventuale cambio delle normative? Quali sono i requisiti a cui rispondere per poter mantenere il diritto alla Naspi? Ecco cosa sta succedendo e come difendere la tua qualità della vita.

Cosa troverai in questo articolo:

Cosa succede

Ci sarebbero dei lavoratori che farebbero delle assenze prolungate o senza giustificazioni per costringere i datori di lavoro a licenziarli e ottenere la Naspi. Questo comportamento non conviene al lavoratore, perché il datore di lavoro ha il dovere di informare l’Ispettorato se il dipendente non si presenta oltre i 15 giorni senza giustificazione, oppure oltre i limiti previsti dal contratto nazionale del lavoro.

In merito ci sono state anche delle sentenze che si sono occupate di assenze prolungate. In alcuni casi, questi comportamenti sono stati definiti come dimissioni di fatto, ma cosa succede quando un fatto del genere interviene per capire se pagare la Naspi o no? Ecco cosa devi sapere e quali rischi corri con queste pratiche.

NASPI
Dipendente licenziato (Pexels Foto) – www.managementcue.it

Le nuove norme

In caso di assenza ingiustificata sul posto di lavoro per molto tempo, è difficile per il datore di lavoro dimostrare la scorrettezza della pratica e procedere con un licenziamento per giustificato motivo o per giusta causa. I lavoratori perdono la Naspi se il datore di lavoro dimostra il licenziamento per giusta causa.

Il nuovo disegno di legge prevede che, se il lavoratore si assenta per troppo tempo in base ai parametri stabiliti dal contratto di lavoro o dal contratto nazionale, allora perde la Naspi. Se un licenziamento dipende dall’azienda o da cause di forza maggiore: in questo caso il lavoratore mantiene il diritto a percepire la Naspi. la notizia arriva da Ipsoa.