Corea del Sud e la legge marziale: cosa è successo
In Corea del Sud revocata la legge marziale, mentre l’opposizione compatta sfida Yoon Suk-yeol tra proteste e crisi economica.
Martedì scorso, il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha dichiarato la legge marziale in risposta a una crisi interna crescente. A tal proposito il Paese era già in fermento per questioni economiche e sociali.
Tuttavia, egli ha revocato la misura dopo appena sei ore. Perchè? Ciò è avvenuto a seguito della pressione da parte del Parlamento che si trova sotto il controllo dell’opposizione.
Durante quelle ore critiche, migliaia di manifestanti si sono radunati fuori dal Parlamento di Seul. Alcuni hanno sfondato le barricate e hanno scavalcato le recinzioni per accedere all’edificio.
La situazione è rapidamente degenerata in scontri tra la polizia e i manifestanti. Per l’appunto si sono verificati episodi di violenza che si sono diffusi in tutto il Paese.
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Proteste e mozione di impeachment
Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha dichiarato la legge marziale per poi revocarla sei ore dopo. Perchè? La suddetta dichiarazione ha portato a delle reazioni interne piuttosto rilevanti. Infatti, essa ha portato a pensare che fosse un atto di forza eccessivo ed incostituzionale. In particolare, sei partiti dell’opposizione hanno presentato una mozione di impeachment – proposta per rimuovere un presidente accusato di reati – contro Yoon Suk-yeol. Essi lo hanno accusato di insurrezione e violazione dei principi democratici fondamentali della Corea del Sud. La procedura di impeachment richiede il voto favorevole di due terzi dei membri del Parlamento. Di conseguenza, serve l’approvazione di almeno sei giudici della Corte costituzionale. Tuttavia, al momento nella Corte non c’è un numero sufficiente di giudici a causa di pensionamenti recenti. Questo ha costretto il Parlamento ad accelerare le nomine per completare il processo.
Il capo del partito di Yoon, Han Dong-hoon, ha criticato apertamente la decisione del presidente. Nello specifico, l’ha definita “incostituzionale“. Oltre a ciò, ha chiesto le dimissioni di diversi ministri chiave. Nel frattempo, la possibilità di un impeachment reale rimane ancora attiva. A tal proposito, molti deputati sono pronti a votare a favore della rimozione di Yoon dal suo incarico. Se ciò accadesse, il presidente perderebbe temporaneamente i suoi poteri fino a una decisione definitiva della Corte.
Ripercussioni economiche ed internazionali
La crisi politica ha avuto degli effetti immediati sull’economia sudcoreana. Per l’appunto, il valore del won è crollato al livello più basso rispetto al dollaro dal 2022. Oltre a ciò, l’indice azionario KOSPI ha registrato un calo significativo. Per far fronte a tutto ciò, il governo ha annunciato misure straordinarie. Tra queste vi sono l’immissione di liquidità illimitata nei mercati finanziari. In tal senso, il ministro delle Finanze ha deciso di convocare una riunione d’emergenza. Questo per monitorare la situazione e rassicurare gli investitori internazionali sulla stabilità del sistema economico.
Anche la comunità internazionale ha seguito da vicino gli sviluppi. Gli Stati Uniti e altri Paesi alleati – tra cui Giappone e Regno Unito – hanno avvertito i propri cittadini in Corea del Sud di prestare attenzione alla situazione. Nonostante tutto, il primo ministro Han Duck-soo ha dichiarato che continuerà ad essere a disposizione del popolo per garantire stabilità durante questo periodo di incertezza.