Licenziamento assicurato per colpa di questo gesto, lo fai tutti i giorni: la sentenza della Cassazione non lascia scampo
Un gesto semplice, eppure fare una cortesia a un amico può costarti caro. Rifiutati se ti trovi in queste situazioni.
I lavoratori devono svolgere le proprie mansioni con cura e attenzione, rispettando gli standard richiesti dal ruolo. Questo significa operare con competenza, rispettare le direttive del datore di lavoro e garantire il corretto utilizzo delle risorse aziendali, senza arrecare danni o inefficienze al funzionamento dell’organizzazione.
La puntualità serve per garantire il buon andamento delle attività aziendali. Ogni assenza o ritardo deve essere comunicato tempestivamente, seguire le procedure aziendali previste per giustificare eventuali assenze.
I lavoratori sono tenuti a mantenere la riservatezza su informazioni aziendali sensibili. Questo include dati relativi a progetti, strategie, clienti o fornitori. L’obbligo di riservatezza può estendersi anche oltre la fine del rapporto di lavoro.
I lavoratori devono rispettare le norme di sicurezza sul lavoro per proteggere sé stessi e i colleghi. Questo include utilizzare i dispositivi di protezione individuale, seguire le procedure stabilite e segnalare eventuali rischi o malfunzionamenti.
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Cosa può succedere
Quando un lavoratore dipendente non rispetta le regole aziendali, possono essere adottati provvedimenti disciplinari. Le sanzioni dipendono dalla gravità della violazione e possono variare da richiami verbali o scritti, a sospensioni dal lavoro senza retribuzione, fino al licenziamento nei casi più seri. Le regole non rispettate possono includere ritardi ripetuti, assenze ingiustificate, comportamenti scorretti verso colleghi o superiori, oppure il mancato rispetto delle norme di sicurezza.
In caso di violazioni gravi, come il furto di beni aziendali o l’accesso non autorizzato a dati riservati, il lavoratore può essere denunciato, affrontando procedimenti penali. Violare le norme di sicurezza sul lavoro può causare incidenti. Qual è il gesto che può darti più problemi sul lavoro?
Il caso
La Corte di Cassazione, sezione lavoro, ha stabilito che far timbrare il badge identificativo da un collega, attestando falsamente la propria presenza in ufficio, costituisce una grave violazione dei doveri derivanti dal rapporto di subordinazione con il datore di lavoro. Tale condotta può integrare il reato di tentata truffa, configurandosi come penalmente rilevante.
Nel caso esaminato, un dipendente aveva chiesto a un collaboratore di timbrare il suo badge alle 11:35, mentre era arrivato sul posto di lavoro solo alle 12:50. I giudici hanno ritenuto che tale comportamento ledesse in modo grave e irrimediabile il vincolo fiduciario tra dipendente e datore di lavoro, giustificando il licenziamento. Così il datore di lavoro ha potuto mandarlo via per giusta causa.