Lavoro perso per colpa dei social, questi post ti rovinano per sempre: eliminali o rimani senza stipendio

Smartphone a lavoro (Pexels foto)

Smartphone a lavoro (Pexels foto) - www.managementcue.it

Ci sono tipologie di post che, se condivisi, possono portarti anche al licenziamento: usa queste accortezze e tieniti stretto il lavoro. 

Negli ultimi tempi i social sono diventati una parte gigantesca delle nostre vite. Ormai siamo sempre connessi: scattiamo foto, scriviamo post, lasciamo commenti. Ma vi siete mai fermati a pensare a quante informazioni mettiamo là fuori? Certo, sembrano cose innocue, ma quel che pubblichiamo può dire molto di noi. Forse anche troppo.

Condividere sui social è una specie di riflesso automatico. Ci capita di postare senza pensarci due volte: una foto di una cena, un pensiero al volo, o magari qualcosa che ci ha fatto arrabbiare. Ma tutto ciò che finisce online può restarci per sempre. E quando il confine tra la vita privata e quella lavorativa diventa sfumato, i problemi iniziano a saltare fuori.

Ah, e non pensate che sia una cosa solo “da giovani”. Gli over 50, i cosiddetti “Boomer”, ormai sono protagonisti su tutte le piattaforme. Sono loro la categoria che sta crescendo più velocemente. Insomma, nessuno è immune dal fascino – e dai rischi – dei social.

Ma perché dovremmo preoccuparci? Beh, ricordiamoci che i nostri profili non sono sempre visti solo dagli amici. Capo, colleghi, persino l’azienda stessa potrebbero dare un’occhiata a quello che postiamo. E se trovano qualcosa che non gli piace, le conseguenze potrebbero essere serie.

Il datore di lavoro può controllare i tuoi social?

Una cosa interessante: pare che condividere online stimoli nel cervello le stesse aree che si attivano con il cibo o il denaro. È un po’ come una piccola scarica di felicità. Però, il problema arriva quando questa abitudine ci porta a esporci troppo. E qui entra in gioco il lavoro.

Non è raro, purtroppo, che i datori di lavoro sbircino i profili dei dipendenti per farsi un’idea di chi hanno di fronte. In certi casi, questo ha portato addirittura a licenziamenti. Ci sono stati episodi in cui post considerati “fuori luogo” o foto compromettenti hanno avuto un peso enorme, mettendo a rischio il posto di lavoro di chi li aveva pubblicati.

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Smartphone (Depositphotos FOTO) – www.managementcue.it

Cosa fare per non rischiare il posto di lavoro

Prendete ad esempio quella dipendente che, in malattia, aveva postato foto di una vacanza all’estero. O il caso del lavoratore che pubblicava caricature offensive dei suoi superiori. Entrambi hanno perso il lavoro. Però, attenzione: non tutto è sempre così semplice. Alcuni tribunali hanno deciso che certi contenuti privati – tipo i messaggi in chat – non possono essere usati contro i dipendenti.

Per non finire nei guai, meglio pensarci due volte prima di pubblicare. Tenete il profilo privato, scegliete con attenzione chi può vedere i vostri post e, soprattutto, evitate di scrivere cose che potrebbero ritorcersi contro di voi. Alla fine, prevenire è meglio che… beh, avete capito.