Lavoro perso per colpa dei social, questi post ti rovinano per sempre: eliminali o rimani senza stipendio
Ci sono tipologie di post che, se condivisi, possono portarti anche al licenziamento: usa queste accortezze e tieniti stretto il lavoro.
Negli ultimi tempi i social sono diventati una parte gigantesca delle nostre vite. Ormai siamo sempre connessi: scattiamo foto, scriviamo post, lasciamo commenti. Ma vi siete mai fermati a pensare a quante informazioni mettiamo là fuori? Certo, sembrano cose innocue, ma quel che pubblichiamo può dire molto di noi. Forse anche troppo.
Condividere sui social è una specie di riflesso automatico. Ci capita di postare senza pensarci due volte: una foto di una cena, un pensiero al volo, o magari qualcosa che ci ha fatto arrabbiare. Ma tutto ciò che finisce online può restarci per sempre. E quando il confine tra la vita privata e quella lavorativa diventa sfumato, i problemi iniziano a saltare fuori.
Ah, e non pensate che sia una cosa solo “da giovani”. Gli over 50, i cosiddetti “Boomer”, ormai sono protagonisti su tutte le piattaforme. Sono loro la categoria che sta crescendo più velocemente. Insomma, nessuno è immune dal fascino – e dai rischi – dei social.
Ma perché dovremmo preoccuparci? Beh, ricordiamoci che i nostri profili non sono sempre visti solo dagli amici. Capo, colleghi, persino l’azienda stessa potrebbero dare un’occhiata a quello che postiamo. E se trovano qualcosa che non gli piace, le conseguenze potrebbero essere serie.
Cosa troverai in questo articolo:
Il datore di lavoro può controllare i tuoi social?
Una cosa interessante: pare che condividere online stimoli nel cervello le stesse aree che si attivano con il cibo o il denaro. È un po’ come una piccola scarica di felicità. Però, il problema arriva quando questa abitudine ci porta a esporci troppo. E qui entra in gioco il lavoro.
Non è raro, purtroppo, che i datori di lavoro sbircino i profili dei dipendenti per farsi un’idea di chi hanno di fronte. In certi casi, questo ha portato addirittura a licenziamenti. Ci sono stati episodi in cui post considerati “fuori luogo” o foto compromettenti hanno avuto un peso enorme, mettendo a rischio il posto di lavoro di chi li aveva pubblicati.
Cosa fare per non rischiare il posto di lavoro
Prendete ad esempio quella dipendente che, in malattia, aveva postato foto di una vacanza all’estero. O il caso del lavoratore che pubblicava caricature offensive dei suoi superiori. Entrambi hanno perso il lavoro. Però, attenzione: non tutto è sempre così semplice. Alcuni tribunali hanno deciso che certi contenuti privati – tipo i messaggi in chat – non possono essere usati contro i dipendenti.
Per non finire nei guai, meglio pensarci due volte prima di pubblicare. Tenete il profilo privato, scegliete con attenzione chi può vedere i vostri post e, soprattutto, evitate di scrivere cose che potrebbero ritorcersi contro di voi. Alla fine, prevenire è meglio che… beh, avete capito.