Elon Musk invita “rivoluzionari del governo” con un alto QI a unirsi al nuovo progetto di Trump per snellire la burocrazia ma lavorando gratis.
Elon Musk ha lanciato un appello singolare e provocatorio: reclutare americani con “un QI elevato e uno spirito rivoluzionario” per unirsi al Dipartimento per l’efficienza governativa di recente formazione. Un’unità, nata sotto la spinta del quasi Presidente Donald Trump, con l’obiettivo dichiarato di snellire le burocrazie, tagliare la spesa pubblica e ristrutturare le agenzie federali. Il dettaglio più sorprendente? I candidati selezionati saranno chiamati a lavorare gratuitamente, dedicando più di 80 ore settimanali per un incarico che Musk stesso definisce “noioso”.
In un post pubblicato su X, Musk ha delineato i tratti essenziali dei candidati ideali: persone determinate, pronte ad affrontare sfide “poco glamour” e a cimentarsi in tagli costosi e poco visibili della macchina governativa. Il messaggio, che oscillava tra serietà e trolling provocatorio, è stato condiviso anche dall’account ufficiale “Doge”, sottolineando che solo l’1% dei candidati migliori sarà selezionato dopo una revisione diretta da parte di Musk e Vivek Ramaswamy, altro nome di spicco del progetto.
Il nome del Dipartimento per l’efficienza governativa non fa parte della struttura ufficiale del governo federale. Richiama invece, come osservato da molti, un meme che vede protagonista un cane shiba inu, utilizzato spesso per rappresentare ironicamente iniziative improbabili o comiche. Questa componente “leggera” non fa che sottolineare l’atipicità di un’iniziativa che sembra a metà strada tra una provocazione e una vera chiamata alle armi.
Musk, nel suo stile tipicamente pungente, non ha esitato a ribadire che il lavoro sarà tutt’altro che facile: “Non sarà divertente e non mancheranno i nemici da affrontare, ma l’obiettivo è ridurre di un terzo la burocrazia federale e tagliare 2 trilioni di dollari dalla spesa pubblica”. Aggiungendo un tocco di ironia, Musk ha descritto il tutto come un “affare imperdibile”, suscitando un misto di reazioni tra il divertito e lo scettico.
L’iniziativa ha ricevuto l’appoggio ufficiale di Donald Trump, che ha definito Musk e Ramaswamy come “meravigliosi americani” in grado di guidare l’amministrazione verso la semplificazione e l’ottimizzazione della macchina statale. Il paragone più audace è stato quello con il “Progetto Manhattan“, utilizzato per evocare un’impresa titanica e potenzialmente rivoluzionaria per il futuro della gestione federale.
Trump ha parlato di una necessaria “ristrutturazione” delle agenzie federali per tagliare spese superflue e abbattere regolamentazioni considerate eccessive, ponendo questo piano al centro del movimento “Save America“. Le parole dell’ex presidente, come di consueto, hanno suscitato un acceso dibattito tra sostenitori entusiasti e critici preoccupati per l’impatto e i possibili rischi di un tale approccio.
L’appello di Musk e le iniziative congiunte con Trump hanno sollevato molte domande. Da un lato, l’idea di snellire la macchina statale e ottimizzare i costi appare, in teoria, condivisibile per chiunque. Tuttavia, le modalità con cui si intende raggiungere questo obiettivo, unite alla retorica provocatoria e alla richiesta di un impegno volontario, hanno fatto storcere il naso a molti.
In un contesto politico e sociale già polarizzato, Musk sembra voler incarnare il ruolo di provocatore e innovatore. Tra critiche e plausi, resta da vedere se il “Progetto Manhattan” del risparmio troverà davvero figure disposte a lavorare gratuitamente per un ideale di governo più snello, o se tutto si ridurrà a un altro esempio di retorica spettacolare che finirà per lasciare il segno più nel dibattito che nei risultati concreti.