Crisi di settore, quest’azienda chiude i battenti: destino segnato per migliaia di famiglie | Tutti a casa
Un duro colpo per i lavoratori: l’azienda annuncia la chiusura definitiva, lasciando migliaia di dipendenti senza lavoro.
Il lavoro a tempo indeterminato oggi non garantisce più la sicurezza di un tempo. Con i cambiamenti economici e tecnologici, molte aziende adottano una mentalità più flessibile. Anche i contratti fissi sono soggetti a licenziamenti e ristrutturazioni.
Le crisi economiche globali e l’automazione hanno accelerato l’incertezza nel mercato del lavoro. Anche chi ha un contratto a tempo indeterminato può essere licenziato in caso di crisi aziendale o cambiamento delle priorità produttive.
In molti casi, il lavoro a tempo indeterminato non garantisce più nemmeno un aumento di stipendio o di benefit. Oggi, le persone con contratti a tempo indeterminato si trovano a cercare alternative e a sviluppare nuove competenze per tutelarsi da possibili cambiamenti.
La sicurezza economica e la stabilità, un tempo legate a questo tipo di contratto, richiedono ora una continua evoluzione e adattamento per fronteggiare un mercato sempre più competitivo e incerto. Alcune di queste preoccupazioni stanno riguardando personale specializzato che sembrava essere al sicuro fino a poco tempo fa.
Cosa troverai in questo articolo:
Come organizzarsi in caso di licenziamento
Rielaborare il curriculum, aggiornare il profilo LinkedIn e preparare una lista di referenze sono attività concrete per riprendere il controllo. Parlare con amici e familiari può aiutare a gestire le emozioni e a ottenere supporto emotivo e consigli.
Investire in nuove competenze è un altro passo da fare. Considerare corsi di aggiornamento o formazione può arricchire il profilo professionale e aprire nuove opportunità. Partecipare a eventi di networking e restare attivi sui social professionali aiuta a rimanere connessi con il settore. Ricorda che molti professionisti hanno superato periodi di incertezza.
Qual è l’azienda
Stando a quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, Nissan si ritrova a dover ridurre la produzione del 20%, con conseguenze anche per i lavoratori. Il taglio del personale è del 7%, pari a 9 mila posti di lavoro. Il calo delle vendite ha spinto la casa automobilistica a rivedere le stime di crescita per il prossimo anno verso il ribasso. L’utile operativo all’anno scende così del 70% e ci sarebbe già una strategia di recupero.
Per il momento, Nissan prevede di assumere un nuovo manager che si occuperà esclusivamente di ridurre gli investimenti nel portafoglio e di ridurre anche il costo delle auto prodotte, sperando che la congiuntura economica passi. Purtroppo, però, gli addetti del settore dovranno cercare un altro lavoro, perché in crisi è l’intero settore dell’automotive, sulla spinta dei colossi cinesi per quanto riguarda l’auto elettrica.