Crisi profonda colpisce un’intera categoria lavorativa: ondata di licenziamenti lascerebbe migliaia di famiglie senza reddito.
Quando si viene licenziati, la prima reazione è spesso di shock e confusione. Il licenziamento può causare sentimenti di smarrimento e incertezza per il futuro, e può anche essere inatteso. È importante analizzare le cause del licenziamento e cercare di trarne un insegnamento per il prossimo impiego.
In Italia le condizioni di licenziamento variano a seconda del tipo di contratto e della motivazione. Se il licenziamento è illegittimo, il lavoratore può fare ricorso. Valutare il proprio caso con un consulente del lavoro può essere utile per capire le opzioni legali.
Oltre agli aspetti legali, viene meno anche la sicurezza economica. Per mitigare questo impatto, è possibile richiedere l’indennità di disoccupazione o altri ammortizzatori sociali. Nel frattempo, impostare un bilancio prudente e pianificare le spese diventa fondamentale, aiutando a gestire il periodo di transizione.
Essere licenziati può diventare un’occasione per rivalutare la carriera. Questo momento difficile può spingere a riflettere su cosa si desidera dal percorso professionale e, magari, aprire nuove strade, come riqualificarsi, seguire corsi o esplorare settori in crescita.
In Europa, vari settori stanno affrontando una fase di difficoltà che ha portato all’annuncio di numerosi tagli di posti di lavoro. Auchan, la catena di supermercati francese, è l’ultima azienda a comunicare un piano di licenziamenti che coinvolgerà 2.389 dei suoi 54.000 dipendenti in Francia.
La nuova strategia si concentrerà su punti vendita più piccoli, servizi di drive-through e consegne a domicilio di prodotti freschi. Non è l’unico caso che sta avvenendo in Europa. Ecco cosa sta succedendo.
In Germania, l’automotive starebbe vivendo dei grandi contraccolpi, e Schaeffler AG ha annunciato il taglio di 4.700 posti di lavoro in Europa. La diminuzione della produzione automobilistica in Europa, unita alla debolezza di altri settori industriali, ha spinto Schaeffler a prendere misure drastiche per ridurre i costi e mantenere la competitività a lungo termine.
Le misure strutturali di Schaeffler comprendono la chiusura di due stabilimenti fuori dalla Germania e il consolidamento della produzione. Questi tagli, che dovrebbero essere finalizzati entro la fine dell’anno, riflettono la necessità di adeguare le capacità produttive alla domanda. Questi licenziamenti non dipendono tanto dagli operai o dagli addetti ai lavori in genere, quanto dalle esigenze produttive delle aziende che possono cambiare anche in base a fattori esterni, come il passaggio dall’auto a benzina a quella elettrica o dal commercio sul posto a quello online.