Donald Trump è stato eletto 47esimo Presidente dell’America ma da chi ha ricevuto il maggior numero di voti rispetto alla sua rivale Harris?
Il Tycoon è ritornato al potere, nonostante agli occhi dei più quasi tutte le personalità di spicco avessero dato la propria preferenza all’avversaria Kamala Harris. Ma proprio perchè queste elezioni fino all’arrivo dei risultato sono sembrate essere tutto il contrario di tutto, chi ha effettivamente votato Donald Trump?
L’elezione di Donald Trump nel 2024 rappresenta un ritorno significativo al potere per il tycoon e conferma una strategia elettorale che ha consolidato il sostegno nelle aree chiave del paese. I risultati elettorali evidenziano come Trump abbia dominato nelle regioni del sud e in diversi Stati del Midwest, migliorando le sue prestazioni rispetto al 2020.
Questo rafforzamento si è visto in particolare nelle aree rurali, tradizionali roccaforti repubblicane, dove la sua narrativa populista e incentrata sul rilancio economico ha trovato ampio consenso. I dati degli exit poll sottolineano un’importante frammentazione all’interno dell’elettorato democratico rispetto all’era Biden. Kamala Harris, sfidante di Trump, ha mostrato difficoltà nel mobilitare i gruppi demografici che avevano fortemente supportato il suo predecessore.
In particolare, i latinos hanno manifestato un calo di sostegno significativo, con Harris che ha ottenuto circa il 53% del loro voto, rispetto al 65% di Biden nel 2020. Nelle aree urbane come Miami-Dade, questa debolezza è emersa con forza, traducendosi in un netto vantaggio per Trump.
Donald Trump è stato molto aiutato anche dagli elettori bianchi non laureati, gruppo che da sempre rappresenta uno dei pilastri dell’elettorato americano. La retorica orientata a protezionismo economico e “America First” continua ad attirare consensi in queste comunità. Al contrario, il partito di Kamala Harris non è riuscita, stranamente, a mantenere il sostegno non solo dei giovani ma anche delle donne nonostante la sua campagna elettorale sembrasse prettamente orientata alla salvaguardia di queste due figure.
Un elemento cruciale che ha contraddistinto questa tornata elettorale è stato il ruolo dei temi sociali, come l’aborto, che ha polarizzato l’elettorato. Nonostante iniziali previsioni di difficoltà per i repubblicani, Trump è riuscito a mobilitare la base contraria all’interruzione di gravidanza, mentre Harris non ha mostrato la stessa capacità di attrarre gli elettori a favore dei diritti riproduttivi, dimostrando una falla nell’efficacia del messaggio democratico in tale ambito.
Il sostegno a Trump è apparso forte anche in quegli stati chiave del Midwest, dove il controllo del voto popolare si è giocato su margini ristretti, ripetendo scenari elettorali simili a quelli del 2016 e del 2020. Tuttavia, rispetto a Biden, Harris non è riuscita a recuperare il terreno perso tra i votanti di fascia media e tra le minoranze afroamericane, il che ha favorito una maggiore penetrazione repubblicana in alcuni distretti storicamente in bilico.
Trump ha dimostrato la capacità di attirare un’ampia fetta di elettori delusi dalle promesse economiche del governo democratico. Questo si è tradotto in un aumento del consenso nelle contee operaie e tra i lavoratori del settore manifatturiero. Per contro, la campagna di Harris, pur cercando di ricalcare alcune delle politiche progressiste di Biden, ha avuto difficoltà a trasmettere un messaggio unificatore e a ispirare lo stesso livello di entusiasmo tra i sostenitori storici del partito democratico.