Con la possibilità di scegliere il doppio cognome, si sono avuti molti scenari differenti tra le coppie che ne hanno usufruito o meno.
Nel corso del 2022, un’importante sentenza ha scosso le fondamenta di un aspetto tradizionale della famiglia italiana. La Corte Costituzionale ha infatti dichiarato illegittimo il meccanismo automatico che attribuiva ai figli solo il cognome paterno. Questo pronunciamento ha portato un cambiamento significativo, riconoscendo la possibilità per i genitori di scegliere il doppio cognome per i loro figli, combinando quello paterno e materno. Sebbene non sia ancora stata approvata una legge formale che disciplini il tutto, l’innovazione ha subito cominciato a riflettersi nelle scelte delle famiglie italiane.
Il dibattito su quale cognome dare ai propri figli ha radici antiche, ma è solo di recente che ha trovato un punto di svolta concreto. Per molti genitori, la possibilità di dare il doppio cognome rappresenta una forma di parità tra madre e padre, permettendo una maggiore equità nel rappresentare entrambe le famiglie d’origine. Tuttavia, la scelta non è né obbligatoria né immediata per tutti. Molti continuano a seguire la tradizione di assegnare il solo cognome paterno, mentre altri colgono l’opportunità di innovare.
La questione ha sollevato diversi interrogativi anche in merito alle differenze culturali e geografiche all’interno del Paese. Mentre nelle regioni settentrionali l’opzione del doppio cognome sembra aver avuto una maggiore adesione, il Sud Italia, storicamente più legato alle tradizioni, sembra essere più cauto nell’adottare questa novità.
Tuttavia, l’aumento di famiglie che scelgono questa possibilità indica una tendenza in crescita che coinvolge un numero sempre maggiore di genitori. Con l’arrivo dei primi dati ufficiali sul fenomeno, è ora possibile analizzare più concretamente l’impatto della sentenza del 2022. Le statistiche dell’Istat, riferite al 2023, mostrano un quadro interessante.
Secondo i dati Istat, nel 2023 il 6,2% dei nati residenti in Italia ha ricevuto il doppio cognome, un aumento significativo rispetto al passato. Si tratta di una crescita di ben 3,8 punti percentuali rispetto al 2020, un indicatore chiaro del fatto che le famiglie italiane stanno sempre più optando per questa scelta. Le percentuali, però, variano notevolmente a seconda della regione. Nel Centro-Nord, ad esempio, oltre il 7% dei neonati ha ricevuto il doppio cognome, mentre nel Mezzogiorno la percentuale si ferma intorno al 4%.
La tendenza è ancora più marcata per i primi figli: il 9,1% dei primogeniti nati nel 2023 ha ricevuto entrambi i cognomi, un aumento di 6,2 punti percentuali rispetto al 2020. Per i secondogeniti e i terzogeniti, invece, la percentuale scende rispettivamente al 3,7% e al 2,8%. Questo potrebbe indicare che i genitori, avendo già assegnato il solo cognome paterno ai primi figli nati prima del cambiamento legislativo, siano meno inclini a modificare tale scelta per i figli successivi.
Un altro aspetto interessante riguarda il tipo di coppie che decidono di adottare il doppio cognome. Le coppie coniugate sono quelle che meno scelgono questa opzione, con una percentuale del 4,9% nel 2023. Invece, le coppie non sposate o con almeno un genitore che ha avuto un precedente matrimonio mostrano percentuali più elevate.
Rispettivamente pari all’8% e al 7,8%. Inoltre, la cittadinanza dei genitori gioca un ruolo chiave: le coppie miste, formate da madre italiana e padre straniero, sono quelle che maggiormente optano per il doppio cognome, con un 14,2% nel 2023.