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Quali sono i fringe benefits che maggiormente vengono richiesti? E quanto impattano fiscalmente? Scopriamolo assieme!
I fringe benefits aziendali stanno riscuotendo un successo non indifferente soprattutto negli ultimi anni diventando un elemento fondamentale quando si vuole fare un’offerta ad un dipendente per assumerlo. Ma perchè sono diventati cosi importanti? La motivazione è semplice e va ad intaccare il benessere e la soddisfazione dei dipendenti. I fringe benefits più richiesti sono senza ombra di dubbio i buoni pasti o l’aiuto economico per il trasporto pubblico.
Il welfare aziendale si estende spesso anche a servizi come coperture sanitarie integrative e piani di previdenza, pensati per garantire maggiore sicurezza e benessere ai lavoratori e alle loro famiglie. Le aziende, riconoscendo il valore di questi strumenti, stanno incrementando l’offerta di benefit per rispondere a un mercato del lavoro sempre più competitivo. Questo tipo di supporto diventa particolarmente apprezzato in periodi di incertezza economica, offrendo ai dipendenti un aiuto concreto su vari fronti della vita quotidiana.
In alcune aziende fanno parte del welfare aziendale anche i corsi di aggiornamento e la formazione continua poichè supporta non solo la crescita lavorativa del dipendente ma anche quella personale. Ed ovviamente questa tipologia di welfare supporta anche la crescita complessiva dell’azienda.
In un’ottica di attrazione e mantenimento dei talenti, le aziende trovano che offrire un pacchetto di benefit personalizzabile risponda meglio alle diverse esigenze dei dipendenti, migliorando sia il clima aziendale sia la produttività complessiva.
Cosa troverai in questo articolo:
I fringe benefits e gli aspetti da valutare
L’utilizzo dell’auto aziendale come fringe benefit richiede una valutazione attenta dei vari aspetti fiscali, contributivi e reddituali, poiché può essere assegnata al dipendente con modalità diverse (uso esclusivamente aziendale, personale o promiscuo).
In particolare, se l’auto viene concessa per uso promiscuo, il datore di lavoro deve considerare l’impatto sul reddito del dipendente, applicando le tabelle ACI per calcolare il benefit da dichiarare. Questa concessione comporta specifiche implicazioni fiscali e un trattamento contributivo che l’azienda deve rispettare.
Deducibilità e detraibilità IVA: cosa considerare
I fringe benefits hanno però una problematica relativa alla deducibilità e alla detraibilità dell’IVA poichè quando sono ad uso promiscuo, cioè quando le puoi utilizzare sia per lavoro che per vita privata, hanno un regime fiscale più vantaggioso. Le auto ad uso promiscuo infatti hanno una deducibilità del 70% sulle spese sostenute.
Per quanto riguarda l’IVA, la detraibilità varia a seconda dell’uso del veicolo: se l’auto viene assegnata gratuitamente al dipendente, l’IVA è detraibile al 40%, mentre nel caso di addebito al dipendente per l’uso privato, l’IVA è detraibile al 100%. L’impresa deve quindi valutare attentamente tutte queste variabili per rispettare le normative e garantire il corretto utilizzo dei benefit auto.