Lavoro, se dormi male l’azienda ti risarcisce: i soldi arrivano a chiunque | Con una telefonata arrivano dritti in tasca
Finalmente lo stress da lavoro verrà opportunamente tutelato: in questi casi hai diritto ad un risarcimento.
Viviamo in un mondo dove il lavoro sembra aver invaso ogni angolo delle nostre vite, tanto che il concetto di “orario lavorativo” è diventato quasi una barzelletta. E sì, lo stress da lavoro ne è la conseguenza inevitabile, solo che non è sempre facile riconoscerlo subito.
A volte siamo così presi dal ritmo quotidiano che ignoriamo quei segnali sottili che il corpo ci manda. Però quei piccoli segnali—come l’emicrania che non passa, o quel senso di spossatezza che si trascina anche nel weekend—possono essere campanelli d’allarme importanti.
C’è da dire anche che, purtroppo, molti di questi sintomi si manifestano poco a poco. Tipo l’insonnia o la fatica costante che non se ne va. Magari la prima notte ti sembra solo una serata “no” e poi una seconda… e prima che te ne accorgi, non dormi bene da settimane.
Al lavoro diventi irritabile, fai fatica a concentrarti, e inizi a pensare di essere tu il problema. Ma spesso non è così. Questa situazione non riguarda solo noi: anche la legge sta iniziando a rendersi conto di quanto impatti lo stress da lavoro e a considerare che, sì, tutela e protezione per il dipendente sono necessarie.
Cosa troverai in questo articolo:
I primi segnali fisici: attenzione ai dettagli
Ok, vediamo allora quali sono questi sintomi che si fanno sentire quando lo stress inizia a prendere piede. La spossatezza è tra i primi: è quel senso di fatica che non ti lascia nemmeno durante il fine settimana. C’è poi il mal di stomaco, quel fastidioso “groppo” che spunta quando meno te lo aspetti. E poi l’emicrania, una vecchia conoscenza per molti, che può presentarsi con una frequenza preoccupante. Alla fine, anche il sonno inizia a risentirne, e diventa un incubo dormire bene. Non c’è riposo che tenga, e il lunedì diventa una sfida sempre più dura.
Ma non finisce qui: col tempo, lo stress inizia a influenzare anche il sistema immunitario, rendendoci più vulnerabili a raffreddori e malesseri vari. Il fisico, insomma, inizia a cedere. Poi ci sono quei sintomi che passano sotto il radar, come la difficoltà a concentrarsi o i disturbi gastrointestinali, che arrivano a complicare la vita quotidiana. Quando tutto sembra un peso, è il corpo che ci sta dicendo di fermarci e fare qualcosa al riguardo.
Un quadro complesso e risvolti legali importanti
Col tempo, purtroppo, si passa dal fisico alla mente. Lo stress da lavoro può diventare così pesante da causare esaurimento psichico e, in certi casi, anche una forma di depressione. Questa, però, è diversa da quella comune: è una sorta di tristezza legata alla sensazione di non essere all’altezza, di non riuscire a fare abbastanza. Ti fa sentire incapace, inadeguato, come se qualunque cosa tu faccia non fosse mai sufficiente.
In tutto questo, la legge ha finalmente deciso di metterci un po’ di chiarezza. Con un’ordinanza recente, la Corte di Cassazione ha confermato che anche senza episodi di mobbing, lo stress da lavoro può legittimare un risarcimento. La responsabilità cade sul datore di lavoro, che deve prendersi cura dei dipendenti. Un piccolo passo avanti, insomma, verso una cultura lavorativa che tenga conto anche del benessere e non solo della produttività.