Privacy in pericolo: l’uso e abuso del dossieraggio in Italia
Un caso che ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica in Italia è stato senza dubbio il fenomeno del dossieraggio. Nello specifico, si tratta di un “mercato di informazioni riservate” a cui pubblici ufficiali corrotti hanno avuto accesso in maniera illecita accedendo alle banche dati italiane con il fine di manipolazione per ottenere denaro in cambio di informazioni segrete.
Questo è un caso che è stato portato alla luce grazie alle indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano (Dda) e dalla Direzione Nazionale Antimafia (Dna). La Dda di Milano ritiene che tra i presunti dossieraggi illegali potrebbero esserci più di 800mila persone.
Tutto ha inizio quando i Carabinieri del nucleo Investigativo di Varese, sotto la guida della Dda di Milano, hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata all’accesso illecito a sistemi informatici. In particolare, l’indagine è stata condotta dai pm Francesco De Tommasi, dall’aggiunto Alessandra Dolci e dal Procuratore Marcello Viola – tutti nomi di particolare rilevanza nel contesto della magistratura italiana – in collaborazione con Antonio Ardituro della Dna, guidata da Gianni Melillo.
I soggetti implicati sono accusati di aver estratto informazioni sensibili e riservate, persino di personaggi di spicco nell’ambito politico, presenti nelle banche dati nazionali strategiche, come lo Sdi, Serpico e il sistema di valutazione legato alle Sos di Bankitalia, per poi rivenderle su incarico di clienti.
L’inchiesta ha condotto agli arresti domiciliari Carmine Gallo, ex super poliziotto e amministratore delegato di Equalize, una società di investigazione privata legata a Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera. Tra gli indagati figurano anche Nunzio Calamucci, Massimiliano Camponovo e Giulio Cornelli, associati a imprese nel settore della sicurezza e informatica. Gli arresti, con braccialetto elettronico, sono stati ordinati dal gip Fabrizio Filice, il quale ha anche disposto la sospensione di un finanziere e di un agente di polizia, oltre al sequestro della Equalize, Mercury Advisor srls e Develope and Go srls.
Sotto inchiesta è finito anche Leonardo Maria Del Vecchio, accusato di aver richiesto informazioni su vari soggetti per motivi di eredità, tra cui la modella e fidanzata del momento Jessica Michel Serfaty e il suo collaboratore Marco Talarico. Altri indagati includono Matteo e Fabio Arpe, per accesso abusivo a dati bancari, e Fabio Candeli, amministratore delegato di Banca Profilo, che si dice estraneo ai fatti. Fulvio Pravadelli, ex direttore di Publitalia, è accusato di aver fatto spiare il cantautore Alex Britti a causa della separazione da sua figlia. I committenti dell’inchiesta comprendono studi legali e aziende come il gruppo Erg e Barilla, coinvolti per raccogliere dati sui propri dipendenti.
Con l’avanzare delle indagini, sono state svelate informazioni sui metodi estorsivi utilizzati dal gruppo di hacker, che puntava a “fregare” l’intera Italia attraverso dossier costruiti con accessi illeciti a banche dati. Questi report erano realizzati sia su commissione che per estorcere informazioni, mirati a influenzare ambiti politici e imprenditoriali. Nelle intercettazioni, i membri del gruppo, tra cui la Equalize, rivendicavano la loro capacità di controllare il Paese. L’accesso alle banche dati protette sarebbe avvenuto per la prima volta nell’ottobre 2022, grazie alle competenze informatiche di Calamucci. Carmine Gallo e Calamucci discutevano della possibilità di fornire report gratuiti a Pazzali. L’ex poliziotto avrebbe anche condotto accertamenti su figure politiche, tra cui Letizia Moratti, per danneggiare la sua immagine.
Dossier riguardavano anche Ignazio La Russa e suo figlio Geronimo, oltre ad un’intercettazione che suggeriva l’accesso abusivo all’email assegnata a Sergio Mattarella. Emergenze ulteriori riguardano dossier su Matteo Renzi e cittadini russi, e la presenza di dati classificati su una chiavetta USB. I profitti illeciti dei membri del gruppo sono stimati oltre i tre milioni di euro, mentre il ministro dell’Interno ha avviato verifiche sugli accessi abusivi ai dati governativi. Nello specifico, il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha evidenziato l’allarme rispetto a questo sistema di dossieraggio illegittimo, che va ad intaccare i fondamenti democratici. La premier Giorgia Meloni ha chiesto un’indagine approfondita sulla questione, ritenendo che il dossieraggio sia iniziato con l’era del governo Draghi, quando si iniziava ad intuire che avrei potuto assumere un ruolo di governo.