Primo Piano

Al via il Brics, il vertice delle economie emergenti: si terrà in Russia

Ha inizio il Brics in Russia: il vertice per le economie emergenti sarà ospitato nel Paese di Vladimir Putin, e c’è un motivo preciso.

La riunione dei BRICS, che si è tenuto dal 18 al 21 ottobre a Kazan, in Russia, è un evento di rilevanza strategica per Vladimir Putin. Questo incontro, che include i paesi fondatori Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, e quattro nuovi membri (Egitto, Iran, Etiopia, Emirati Arabi Uniti), è stato sfruttato dal presidente russo per dimostrare che la Russia non è isolata a livello internazionale, nonostante le sanzioni occidentali seguite all’invasione dell’Ucraina nel 2022. Con 36 paesi partecipanti, Putin intende rafforzare le relazioni diplomatiche e commerciali con partner strategici e proiettare un’immagine di resilienza e potenza.

L’espansione dei BRICS e il nuovo equilibrio globale

Il gruppo dei BRICS ha subito un’importante trasformazione nell’ultimo anno, espandendosi con l’aggiunta di nuovi membri, tra cui l’Iran, l’Egitto, l’Etiopia e gli Emirati Arabi Uniti. Questa espansione ha aumentato il peso geopolitico del blocco, che ora rappresenta il 45% della popolazione mondiale e il 28% dell’economia globale. Vladimir Putin ha sfruttato l’occasione per sottolineare la rilevanza crescente dei BRICS nel contesto internazionale, proponendo il gruppo come un contrappeso all’egemonia occidentale.

Secondo Alexander Gabuev, analista del Carnegie Endowment, la narrazione promossa dalla Russia punta a dimostrare che il paese è ben accolto dalla maggioranza della comunità internazionale, mentre l’Occidente viene descritto come messo in minoranza. Questa retorica si basa sulla capacità del blocco di attrarre economie emergenti e di espandere la propria influenza.

Un’opportunità per Putin di rafforzare alleanze strategiche

Putin ha usato la riunione come un’opportunità per rafforzare le sue alleanze strategiche, con incontri bilaterali programmati con molti dei leader presenti. Tra gli ospiti di rilievo vi erano Xi Jinping, presidente della Cina, Narendra Modi, primo ministro dell’India, e Recep Tayyip Erdoğan, presidente della Turchia. Tuttavia, non sono mancate assenze importanti, come quella del presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, impossibilitato a partecipare per motivi di salute.

Durante l’incontro, uno dei temi principali è stata la creazione di un sistema di pagamenti internazionali chiamato “BRICS Bridge”, volto a mitigare gli effetti delle sanzioni occidentali e l’esclusione dal sistema bancario SWIFT. Questo sistema potrebbe rafforzare le relazioni economiche tra i paesi membri e rappresenta una delle priorità di Putin, desideroso di ridurre la dipendenza della Russia dal sistema finanziario occidentale.

Crisi economica (Depositphotos Foto) – www.managementcue.it

Le sfide interne al gruppo BRICS

Nonostante la retorica di unità e cooperazione, esistono tensioni all’interno del blocco BRICS. Uno dei principali ostacoli è la rivalità regionale tra India e Cina, le due maggiori economie del gruppo. Tuttavia, di recente, i due paesi hanno trovato un accordo per allentare le tensioni lungo il loro confine, un segnale che potrebbe portare a una maggiore collaborazione all’interno del blocco.

Inoltre, alcuni membri, come Brasile, India e Sudafrica, hanno espresso preoccupazione per un’eccessiva connotazione anti-occidentale del gruppo. Questi paesi sono più interessati a rafforzare la cooperazione economica piuttosto che assumere una posizione geopolitica troppo netta. Anche altre nazioni che hanno recentemente mostrato interesse a unirsi ai BRICS sono attratte principalmente dalle opportunità economiche, piuttosto che dalle ambizioni geopolitiche.

Il futuro dei BRICS e l’impatto globale

Nonostante le ambizioni di Putin di far emergere i BRICS come una forza globale alternativa all’Occidente, esistono ancora dubbi sull’efficacia del gruppo. L’economista britannico Jim O’Neill, che coniò l’acronimo “BRIC” nel 2001, ha messo in dubbio i risultati concreti ottenuti dal blocco, sottolineando come, fino ad oggi, le 15 riunioni precedenti non abbiano prodotto cambiamenti strutturali significativi.

La riunione di Kazan è stato un test per il futuro del gruppo e per le sue ambizioni globali. Mentre alcuni paesi membri puntano a una maggiore cooperazione economica e commerciale, altri vedono nei BRICS un’opportunità per ridefinire l’ordine mondiale.

width="100" height="100" type="outbrain" layout="responsive" data-block-on-consent data-widgetIds="AMP_1" >
Published by
Ilenia Albanese