Just Eat, l’UE dice basta una volta per tutte: questi comportamenti non sono più ammessi | Pioggia di multe

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Corriere (Pixabay foto) - www.managementcue.it

Adesso Just Eat rischia grosso: l’Unione Europea ha preso una decisione drastica e le multe sono salatissime!

Just Eat, una delle principali piattaforme di food delivery al mondo, ha rivoluzionato il modo in cui milioni di persone ordinano cibo ogni giorno. Fondata nel 2001 in Danimarca, è cresciuta fino a diventare un gigante globale nel settore, collegando ristoranti e consumatori in oltre 20 paesi. L’app consente agli utenti di scegliere tra migliaia di ristoranti, con una vasta gamma di cucine, rendendo l’ordinazione a domicilio un’esperienza rapida e accessibile.

Il funzionamento di Just Eat si basa su un modello in cui la piattaforma funge da intermediario tra i ristoranti e i clienti, offrendo anche il servizio di consegna grazie a una rete di rider. Questi lavoratori, equipaggiati con zaini termici e biciclette o scooter, si occupano di trasportare i pasti direttamente alla porta dei clienti. La velocità e la precisione con cui Just Eat consegna gli ordini hanno giocato un ruolo cruciale nel suo successo, guadagnandosi la fedeltà di milioni di utenti in tutto il mondo.

Nonostante l’enorme crescita e il successo commerciale, il modello di business di Just Eat, così come quello di molte altre piattaforme di consegna a domicilio, è stato spesso oggetto di critiche. In particolare, la gestione dei rider ha sollevato preoccupazioni riguardanti le condizioni di lavoro. I rider, che sono perlopiù lavoratori autonomi, si trovano ad affrontare sfide come orari flessibili ma imprevedibili, salari legati al numero di consegne effettuate e una mancanza di tutele e diritti fondamentali. Questi problemi hanno spinto molte associazioni sindacali e gruppi di lavoratori a chiedere una maggiore regolamentazione del settore.

Le piattaforme digitali come Just Eat sono basate su algoritmi che determinano molte decisioni cruciali, dalla gestione delle consegne fino all’assegnazione del lavoro ai rider. Tuttavia, questo approccio ha sollevato questioni etiche e legali, poiché i lavoratori spesso si trovano a subire decisioni automatizzate, senza trasparenza o possibilità di contestazione. Con la crescita del settore del gig economy, le richieste di una maggiore regolamentazione e protezione per questi lavoratori si sono intensificate.

L’approvazione della nuova direttiva europea

Nel 2024, il Consiglio Ambiente dell’Unione europea ha approvato definitivamente la “Direttiva rider“, una regolamentazione storica per i lavoratori gestiti da piattaforme digitali come Just Eat. Questa direttiva rappresenta la prima legislazione europea che cerca di migliorare le condizioni di lavoro per milioni di rider e lavoratori della gig economy.

L’obiettivo principale è di garantire che gli algoritmi utilizzati per gestire questi lavoratori siano monitorati da personale qualificato e trasparenti, e che i lavoratori abbiano il diritto di contestare le decisioni automatizzate che influenzano le loro vite professionali.

Corriere in bici
Corriere in bici (Pixabay foto) – www.managementcue.it

Cosa cambia per i rider

Con l’entrata in vigore della direttiva, che sarà applicata dagli Stati membri entro i prossimi due anni, i rider di Just Eat e altre piattaforme non potranno più essere trattati come autonomi senza alcun diritto. Saranno garantiti diritti fondamentali come ferie, malattia e riposo minimo tra i turni.

Inoltre, le decisioni automatizzate che influiscono su licenziamenti o penalizzazioni non saranno più permesse senza un controllo umano, eliminando così i rischi di abusi da parte degli algoritmi.