Vermiglio di Maura Delpero, il ritratto rurale di un’Italia al femminile
Il film Vermiglio di Maura Delpero, vincitore del prestigioso Leone d’argento al Festival di Venezia, ha conquistato il cuore della critica e del pubblico, imponendosi come uno dei lavori cinematografici più significativi del 2024. Proprio grazie al suo successo e alla sua profonda narrazione, l’Italia ha scelto di candidarlo nella selezione per l’Oscar come miglior film internazionale. Delpero, già nota per i suoi precedenti lavori che esplorano la condizione femminile e le dinamiche interpersonali, in Vermiglio offre un’opera raffinata e intensa, che affonda le radici nella cultura e nel paesaggio italiano, trattando tematiche universali con una sensibilità unica.
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Vermiglio, alla scoperta della fragilità umana
Ambientato nel piccolo borgo di Vermiglio, un paesino montano del Trentino, il film racconta la storia di tre generazioni di donne che convivono sotto lo stesso tetto, alle prese con segreti, dolori e aspettative non realizzate. La protagonista, Anna, è una giovane madre costretta a tornare nella casa della sua infanzia dopo la morte improvvisa del marito. Qui si confronta con la madre Rosa, una donna forte e rigida che rappresenta la tradizione e il sacrificio, e con la nonna Lucia, ormai anziana e fragile, che incarna la memoria e la saggezza del passato.
Questo capolavoro del cinema italiano mette a nudo la vulnerabilità umana attraverso il prisma delle relazioni familiari, usando il paesaggio montano come metafora della solitudine e dell’isolamento. Le tre donne, pur vivendo insieme, sono intrappolate nei propri silenzi e nelle proprie incomprensioni, riflettendo le dinamiche di tante famiglie italiane. La regista esplora i temi della maternità, del lutto e della ricerca di un’identità, con una delicatezza che riesce a evitare i cliché, offrendo una visione autentica e profonda della complessità dell’animo umano.
Un Leone d’argento che celebra la regia e la scrittura
La vittoria del Leone d’argento al Festival di Venezia ha consacrato definitivamente Maura Delpero come una delle voci più autorevoli del cinema contemporaneo italiano. La giuria ha elogiato la sua abilità nella regia e nella costruzione di una narrazione potente e visivamente suggestiva, capace di trasportare lo spettatore in una realtà fatta di piccoli gesti e intense emozioni.
Uno degli aspetti più apprezzati del film è la scrittura, che si distingue per una sobrietà e una precisione rare. I dialoghi sono scarni, ma ogni parola ha un peso specifico, e i silenzi diventano parte integrante della narrazione, rivelando ciò che i personaggi non riescono a dire a voce. Delpero, che ha curato anche la sceneggiatura, ha saputo intrecciare le storie delle tre donne con un ritmo lento ma avvolgente, che riflette il trascorrere del tempo in un luogo isolato come Vermiglio, dove le giornate si susseguono uguali e dove le emozioni si sedimentano lentamente.
Vermiglio, una candidatura agli Oscar che sa di apertura al mondo
La scelta di candidare Vermiglio come miglior film internazionale per gli Oscar 2025 dimostra quanto questa pellicola sia capace di parlare non solo al pubblico italiano, ma anche a quello internazionale. Pur radicato profondamente nella realtà rurale italiana, il film affronta temi universali, come la ricerca di sé, il rapporto con le proprie radici e la necessità di riconciliazione con il passato. Questi elementi, uniti alla qualità artistica dell’opera, rendono Vermiglio un candidato di peso nella corsa all’Oscar, dove potrebbe trovare un’eco particolare tra gli spettatori di tutto il mondo.
Con Vermiglio, Maura Delpero si conferma una regista in grado di dare nuova linfa al cinema italiano, esplorando tematiche sociali e intime con una profondità rara. La sua capacità di raccontare storie che partono da contesti locali, ma che assumono un respiro universale, la pone tra i registi più interessanti della sua generazione. La candidatura agli Oscar è un ulteriore riconoscimento di un talento che non teme di confrontarsi con le sfide della contemporaneità, portando sul grande schermo storie che toccano nel profondo.
L’attesa ora è tutta per il prossimo marzo, quando scopriremo se Vermiglio riuscirà a conquistare anche l’Academy. Ma indipendentemente dal risultato, il film di Maura Delpero ha già lasciato un segno indelebile nel panorama cinematografico, confermando che il cinema italiano ha ancora molto da offrire al mondo.