Colloquio di lavoro, l’azienda trova una soluzione geniale: in questo modo sarà imparziale al 100%

Colloquio di lavoro

Colloquio di lavoro (Pixabay Foto) - www.managementcue.i)

Le aziende cambiano il modo di selezionare il personale: ecco la soluzione studiata per garantire il massimo dell’imparzialità.

Prepararsi per un colloquio di lavoro può suscitare emozioni contrastanti. Da una parte c’è l’entusiasmo di essere stati selezionati grazie a un buon curriculum, dall’altra l’inevitabile nervosismo per l’imminente incontro con il datore di lavoro. Oggi, più che mai, i candidati devono essere pronti a gestire situazioni impreviste, poiché il mondo del lavoro si sta evolvendo rapidamente, e con esso anche i metodi di selezione.

L’evoluzione tecnologica ha, infatti, modificato profondamente i colloqui di lavoro. In passato si trattava di un incontro in presenza tra candidato e responsabile delle risorse umane, ma oggi la tecnologia ha aperto la strada a nuove modalità. Dalle videochiamate alle piattaforme di interviste automatizzate, il modo di presentarsi e interagire durante un colloquio è cambiato notevolmente.

I colloqui virtuali sono ormai la norma, specialmente dopo la pandemia, con molti candidati che si trovano ad affrontare il processo di selezione da casa. Questo formato richiede preparazione tecnica, come una connessione internet stabile e un ambiente professionale. Ma, anche con questi preparativi, la tecnologia può ancora riservare delle sorprese.

L’intelligenza artificiale sta ora facendo il suo ingresso nel mondo delle risorse umane. Le aziende cercano di ottimizzare i processi e ridurre i tempi di selezione, introducendo soluzioni sempre più innovative. Tra queste, ci sono anche nuovi strumenti che mirano a rendere i colloqui più efficaci e meno soggetti a pregiudizi umani. Ma tutto ciò porta con sé sfide che non tutti sono pronti a gestire.

Le nuove frontiere del colloquio di lavoro

Recentemente, un’esperienza vissuta da un lavoratore di San Diego ha fatto riflettere. Dopo essersi preparato per un colloquio virtuale, si è trovato di fronte non a un manager in carne ed ossa, ma a un avatar gestito da un’intelligenza artificiale. La sua esperienza, raccontata da Jack Ryan, ha sollevato molti interrogativi su questo nuovo approccio.

Durante l’intervista, l’IA ha posto domande sul suo percorso professionale, mentre un’immagine di una donna con i capelli rossi appariva sullo schermo. Nonostante l’apparenza professionale, Ryan ha descritto il tutto come un’esperienza alienante, ritenendo che l’automazione stesse riducendo il contatto umano nel processo di selezione.

Colloquio di lavoro
Colloquio di lavoro (Pixabay Foto) – www.managementcue.i)

L’impatto dell’automazione sui colloqui

Questa storia mette in luce una tendenza che sta prendendo piede nelle aziende, soprattutto in America. Fairgo.ai, la piattaforma dietro l’avatar, ha come obiettivo quello di ridurre i pregiudizi nelle interviste, offrendo valutazioni più imparziali. Tuttavia, l’esperienza di Ryan ha evidenziato come questa tecnologia possa mancare delle sfumature emotive necessarie per comprendere veramente un candidato.

Ryan, che soffre di una disabilità, ha sottolineato come l’approccio dell’intelligenza artificiale possa essere penalizzante per chi, come lui, necessita di una maggiore attenzione alle dinamiche umane. Sebbene Fairgo.ai affermi di voler eliminare i pregiudizi, l’automatizzazione rischia di allontanare ulteriormente i candidati che richiedono un’interazione più empatica, sollevando così seri dubbi sull’efficacia e l’equità di questo tipo di selezione.