Disoccupazione, se pensi che non spetti alle P.IVA ti sbagli: averla ora è più semplice che mai
Finalmente anche i lavoratori autonomi avranno diritto ad un’indennità di supporto in caso di difficoltà: ecco quale.
L’importanza di garantire continuità reddituale ai lavoratori autonomi è un tema che ha acquisito sempre più rilevanza negli ultimi anni. Le crisi economiche e sociali hanno infatti messo in luce quanto sia necessario un sostegno per chi non può contare su un impiego stabile. La mancanza di tutele adeguate per queste categorie può causare forti disagi, specialmente in periodi di difficoltà economica generale. Negli ultimi tempi, varie misure sono state prese per offrire un aiuto concreto a chi si trova in difficoltà, soprattutto a seguito di eventi imprevedibili.
Un elemento centrale nella discussione su queste tutele economiche riguarda la capacità di coprire quelle situazioni in cui il reddito subisce una flessione significativa. Questo è particolarmente vero per i lavoratori autonomi, che non hanno lo stesso tipo di sostegno previdenziale garantito ai lavoratori dipendenti. La questione è tanto più rilevante in periodi di crisi, quando i redditi tendono a scendere e le spese fisse restano stabili.
L’idea di creare una rete di protezione per queste categorie è diventata sempre più centrale. Non si tratta solo di un’azione assistenziale, ma di una misura volta a preservare la continuità di attività professionali che potrebbero altrimenti cessare. Quando il mercato diventa incerto, il rischio di chiudere una partita IVA o di sospendere l’attività si fa reale per molti, con ripercussioni non solo sul lavoratore stesso, ma anche sull’intero settore.
Per questo motivo, la necessità di interventi strutturali a sostegno dei lavoratori autonomi è stata ribadita più volte. Un esempio concreto è stato rappresentato dalle misure temporanee introdotte in risposta a crisi specifiche, che hanno permesso di testare meccanismi di sostegno economico che potrebbero essere resi permanenti, garantendo una maggiore stabilità a lungo termine.
Cosa troverai in questo articolo:
L’estensione delle misure a partire dal 2024
Nel 2024, una di queste misure sarà resa strutturale, segnando un cambiamento significativo. Si tratta dell’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, conosciuta come ISCRO, che mira a sostenere i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata INPS, con un reddito inferiore a una certa soglia.
A differenza di altri tipi di indennità, questa non è legata a periodi di crisi specifici, ma sarà disponibile in maniera continuativa, offrendo un supporto stabile e prevedibile per chi si trova a fronteggiare una riduzione del reddito. L’obiettivo principale è garantire un minimo di sicurezza economica, limitando gli effetti negativi di situazioni lavorative instabili.
Chi potrà beneficiare del supporto e come funziona
La ISCRO, inizialmente introdotta in via sperimentale, diventerà una misura fissa dal 2024. Con la nuova legge, la platea dei beneficiari sarà estesa: potranno richiederla i professionisti con partita IVA che dichiarano meno di 12.000 euro all’anno, rispetto agli 8.145 euro previsti nel 2023. Questo aumento del limite reddituale permette di includere una fascia più ampia di lavoratori, spesso esclusi dai tradizionali ammortizzatori sociali.
La somma erogata potrà variare tra i 250 e gli 800 euro mensili, per un massimo di sei mesi consecutivi. Inoltre, per accedere alla misura, sarà necessario dimostrare una riduzione significativa del reddito rispetto agli anni precedenti. Questo rende ISCRO una sorta di cassa integrazione per i lavoratori autonomi, un meccanismo finora poco diffuso in Italia, ma potenzialmente decisivo per sostenere la ripresa economica di interi settori professionali in difficoltà.