Affitto, quando lasci casa non dimenticarti di questo importo: il proprietario di casa ti deve un regalo importante

Chiavi casa

Chiavi casa (Pixabay) www.managementcue.it

Se sei in affitto e stai per lasciare casa, ecco cosa devi assolutamente sapere.

Il costo degli affitti in Italia è una delle principali voci di spesa per le famiglie e i singoli. Nelle grandi città, come Milano, Roma o Firenze, trovare una casa in affitto può rivelarsi piuttosto oneroso. Secondo recenti analisi, il canone medio di locazione di un appartamento varia significativamente in base alla località. A Milano, ad esempio, il costo medio per un bilocale può superare facilmente i 1.200 euro mensili, mentre a Roma si attesta attorno ai 900-1.000 euro. Nelle città più piccole o nelle periferie, i prezzi sono più accessibili, con una media di 600-700 euro al mese.

Oltre al canone mensile, è importante tenere conto delle spese accessorie. Spesso, nei contratti di affitto, sono incluse spese condominiali che possono aggiungere una somma considerevole al costo complessivo. Inoltre, il riscaldamento centralizzato, le utenze e altre spese possono portare l’importo mensile ben al di sopra di quello previsto inizialmente. Questo è un aspetto fondamentale da valutare quando si cerca un’abitazione, poiché le spese “nascoste” possono incidere pesantemente sul bilancio familiare.

Quando si firma un contratto di affitto, una delle somme più rilevanti da considerare è la caparra d’affitto. La caparra è una forma di garanzia che il locatore richiede al momento della stipula del contratto. Spesso equivale a una o più mensilità di affitto, e serve a tutelare il proprietario in caso di eventuali danni all’immobile o morosità da parte dell’inquilino. In molti casi, oltre alla caparra, viene richiesto anche un deposito cauzionale, il cui importo può arrivare fino a tre mensilità del canone di locazione.

Le spese iniziali per un affitto non si fermano qui. Molte volte, l’inquilino è tenuto a versare una somma per l’agenzia immobiliare, che in genere richiede una commissione pari a una mensilità di affitto. Questi costi cumulativi possono rappresentare una barriera all’ingresso per molti, rendendo l’affitto di una casa un impegno economico non indifferente.

Che cos’è la caparra

La caparra d’affitto è una somma versata dall’inquilino al locatore come forma di garanzia. Questo importo, che di solito ammonta a una o due mensilità, serve a tutelare il proprietario in caso di inadempimenti contrattuali, come il mancato pagamento del canone o danni alla proprietà. È una pratica comune nei contratti di locazione e ha lo scopo di fornire una protezione economica al proprietario durante tutta la durata del contratto.

È importante sottolineare che la caparra non rappresenta un anticipo sul canone mensile, ma piuttosto una somma separata destinata esclusivamente a coprire eventuali problematiche durante la locazione. Inoltre, la caparra può essere trattenuta solo in specifici casi previsti dal contratto di affitto, e il suo utilizzo improprio da parte del proprietario può essere contestato dall’inquilino attraverso vie legali, se necessario.

Chiavi porta
Chiavi porta (Pixabay) www.managementcue.it

Quando deve essere restituita la caparra

Al termine del contratto, se l’immobile viene restituito in buone condizioni e non ci sono debiti pendenti, il locatore è tenuto a restituire la caparra all’inquilino. La restituzione deve avvenire immediatamente al momento della riconsegna delle chiavi, a meno che non sorgano controversie riguardanti danni all’immobile o pagamenti mancati. In tali casi, il proprietario ha il diritto di trattenere parte o tutta la somma, ma è tenuto a fornire una giustificazione dettagliata all’inquilino per qualsiasi trattenuta effettuata.

È importante notare che il proprietario deve restituire anche gli interessi legali maturati durante il periodo in cui ha trattenuto la caparra, secondo quanto previsto dalla legge italiana. Tuttavia, se emergono controversie riguardanti i danni o le condizioni della casa, l’inquilino ha il diritto di contestare eventuali trattenute illegittime, ricorrendo, se necessario, a un giudice per ottenere la somma che gli spetta. Questo processo richiede tempo, per cui è consigliabile mantenere un buon dialogo tra le parti per risolvere eventuali problemi in modo pacifico e rapido.