Bonus lavoro, più di 100 euro finiscono dritti in tasca: questi lavoratori sono i più invidiati | Ottobre si avvicina

Bonus lavoro, quali sono i requisiti richiesti per ottenere l’incentivo per accedere al mondo del lavoro? Cosa sapere.

Gli incentivi sul lavoro come il taglio del cuneo fiscale sembrano nulla in confronto ai rincari che tante persone sono costrette ad affrontare per via dell’inflazione. In realtà anche una goccia può fare la differenza, soprattutto per chi ha lo stipendio fisso.

Chi deve fare i conti a fine mese con gli aumenti sempre più importanti possono trovare una bella sorpresa in busta paga già a partire dalla Legge di Bilancio 2024. Lo sa bene chi ha usufruito del taglio del cuneo fiscale l’anno scorso, che ha visto la busta paga arrotondata al rialzo grazie a questo taglio.

Infatti, il cuneo fiscale è una serie di tasse e imposte che vengono applicate direttamente sullo stipendio per poter pagare i contributi previdenziali e non solo. Con il taglio è possibile ottenere uno sconto sull’Irpef, che si trasforma in una piccola entrata in più.

Con la nuova normativa di bilancio, le regole cambiano un po’ rispetto all’anno scorso, inserendo degli ulteriori interventi volti ad aiutare i lavoratori con i contributi previdenziali e per affrontare le spese correnti. Come funziona il nuovo bonus lavoro?

L’effetto delle riforme sul reddito netto

Con la nuova riforma Irpef e il taglio del cuneo fiscale introdotti nella legge di Bilancio 2024, il Governo ha previsto interventi per circa 15 miliardi di euro, destinati a ridurre le imposte e ad alleggerire i contributi previdenziali per i lavoratori. L’idea alla base di queste misure è quella di garantire un incremento nelle buste paga, soprattutto per chi si trova nelle fasce di reddito tra i 15 e i 35mila euro.

La riduzione delle aliquote fiscali prevede l’accorpamento dei primi due scaglioni, con una nuova aliquota del 23% per i redditi fino a 28mila euro. Parallelamente, il taglio del cuneo fiscale permetterà una riduzione dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori, con un impatto maggiore per i redditi più bassi.

Gli aumenti previsti per le fasce di reddito

Le simulazioni mostrano che i lavoratori con stipendi lordi di circa 2.200 euro mensili, che corrispondono a poco meno di 29mila euro lordi all’anno, potrebbero ricevere fino a 1.430 euro in più su base annua, un vantaggio significativo rispetto agli anni precedenti.

Anche chi guadagna 1.500 euro al mese vedrà un incremento mensile di circa 75 euro, grazie alla combinazione di queste due riforme. Tuttavia, per i redditi oltre i 35mila euro, l’impatto diventerà progressivamente meno incisivo. Infatti, si mantiene il principio di progressività stabilito per norma, in base al quale si procede gradualmente da chi ha più bisogno a chi ha un reddito più alto.