La nuova legge di Bilancio prevede che i Titoli di Stato fino ad un certo valore verranno eslcusi dal calcolo dell’ISEE. Cosa implica questa misura per i cittadini e per lo Stato? Scopriamolo insieme.
Nella bozza della Legge di Bilancio, diffusa ad ottobre 2023, viene espressa la decisione di escludere i Titoli di Stato dal calcolo dell’ISEE. Tale agevolazione rientra nel pacchetto famiglia annunciato dalla ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella. Ad oggi, i Titoli di Stato concorrono alla formazione del patrimonio, che a sua volta determina, insieme ai redditi, il valore dell’ISEE. L’indice include, tra le altre voci, il valore dei conti correnti, delle attività finanziarie, di partecipazioni societarie e di tutte le proprietà immobiliari.
Il valore dell’ISEE è importante in quanto permette ai cittadini che si collocano al di sotto di una certa soglia di ottenere bous e agevolazioni. La nuova misura introdotta riguarderà in particolare i nuovi BTP People che, fino al valore di 50.000 euro, saranno esclusi dal calcolo dell’ISEE. Nella pratica, questo implica che l’ISEE dei cittadini che possiedono BTP risulterà più basso, dando loro potenzialmente la possibilità di accedere ad agevolazione dalle quali sarebbero altrimenti esclusi.
L’obiettivo del Governo è quello di incentivare l’acquisto di Titoli di Stato da parte dei cittadini per raccogliere nuove risorse finanziare. Una misura di questo tipo ha già riscotto successo durante il 2023, quando le emissioni dei BTP Valore di giungo e ottobre avrebbero raccolto ben 32 miliardi di euro. Dunque, per il 2024 è in corso un nuovo tentavio di favorire la vendita dei BTP in modo da raccogliere fondi dai privati per contribuire a sanare il debito pubblico.
Secondo gli analisti, sarebbe lo scarso rendimento dei conti bancari a spingere i cittadini italiani a considerare l’acquisto di BTP come un’allettante opzione di investimento. Tuttavia, va ricordato che la nuova misura non potrà entrare in vigore fintanto che non sarà modificata la norma originaria che disciplina il calcolo dell’ISEE. Quindi, per le Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) da presentare per il rinnovo dell’ISEE, rimarrà l’obbligo di indicare anche i BTP.
La nuova misura del governo è stata oggetto di critiche in quanto equipara la condizione di cittadini con patromini differenti al fine del calcolo dell’ISEE. Il nuovo criterio appare, infatti, in disaccordo con il principio per cui il prelievo fiscale dovrebbe essere basato sulla capacità contributiva.
Chi trarrà dunque beneficio dalla nuova agevolazione? Sicuramente ci sarà un beneficio per le casse dello Stato, che godranno delle entrate deivanti dagli investimenti dei piccoli risparmiatori, a loro volta incentivati all’acquisti di Titoli di Stato. Anche questi ultimi trarranno quindi un vantaggio. Ma resta il fatto che le già limitate agevolazioni esistenti verranno distribuite basandosi su una valutazione “falsata” della reale situazione econimica del singolo.
Riuscirà questa nuova misura a produrre benfici a lungo termine?