Il 2024 porta con sé aggiornamenti significativi per il riscatto agevolato della laurea, una scelta sempre più popolare tra i lavoratori italiani che comporta, però, un costo non trascurabile. Questo articolo esplorerà le nuove normative, i costi aggiornati e i vantaggi di questa opzione offerta dall’INPS, dimostrando come possa influenzare la pensione e l’uscita anticipata dal lavoro.
Il riscatto della laurea, introdotto nel 1997, permette ai lavoratori di incrementare l’anzianità contributiva, considerando il periodo degli studi universitari. Interessante è notare che solo la durata legale del corso di studi viene presa in conto, escludendo gli anni fuori corso.
Il periodo riscattabile va dal 1° novembre dell’anno di immatricolazione fino al 31 ottobre dell’ultimo anno legale di corso. Chi ha maturato almeno un contributo previdenziale può fare domanda, eccetto gli inoccupati. Vengono inclusi tutti i tipi di lauree e dottorati, mentre i master e i titoli esteri equiparabili restano esclusi.
Il costo del riscatto varia in base a diversi fattori, come il periodo della laurea e il sistema pensionistico. Vi sono due metodi principali: il metodo della riserva matematica per le lauree pre-1996 e il metodo “a percentuale” per periodi successivi, con l’aliquota Ivs del 33% nel 2024. Quindi, per le domande presentate nel corso del 2024, il costo per riscattare un anno di corso sarà sempre pari a 5.360,19 euro. Dal 2019, il riscatto agevolato offre un costo fisso inferiore per chi ha studiato dopo il 1995, ma potrebbe comportare assegni pensionistici ridotti fino al 30%.
Un esempio viene fornito sul sito dell’INPS: “Ipotizziamo un soggetto voglia riscattare quattro anni di laurea e che abbia presentato domanda di riscatto nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti il 31 gennaio 2022; considerando una retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi meno remoti pari a 32.170 euro l’importo da pagare per riscattare quattro anni è pari a 42.464,4 euro (32.170×33% =10.616,1 x 4 anni = 42.464,4).”
Un aspetto rilevante è la possibilità di dedurre il riscatto dalle tasse, riducendo il reddito imponibile. La domanda può essere effettuata online, tramite Patronati, intermediari o telefonicamente. L’INPS offre anche un simulatore online per una stima approssimativa del costo del riscatto.
Il processo di riscatto degli anni di studio universitario per la pensione in Italia presenta sia vantaggi che svantaggi. Dal punto di vista economico, questa opzione può essere vantaggiosa poiché il costo è completamente deducibile dalle tasse. Tuttavia, comporta alcune importanti considerazioni. In primo luogo, richiede la scelta del metodo contributivo per il calcolo della pensione, il che potrebbe significare una riduzione dell’assegno pensionistico di circa il 20-30%. Inoltre, esiste un limite massimo annuale sulla retribuzione su cui si basa il calcolo dei contributi (nel 2023, ad esempio, questo limite era di 113.520 euro, aumentato a 119.650 euro nell’anno successivo).
La decisione di riscattare gli anni di studio può influenzare notevolmente il momento in cui una persona è in grado di andare in pensione. Ci sono diverse situazioni possibili:
Per valutare la propria situazione e comprendere meglio l’impatto del riscatto degli anni di studio, sono disponibili diversi strumenti di calcolo online, che permettono di inserire dati personali e relativi agli studi per simulare la convenienza di tale scelta.
Il riscatto della laurea rappresenta un’opportunità importante per chi mira a un pensionamento più vantaggioso. Tuttavia, è essenziale valutare attentamente i costi, i benefici e le proprie esigenze personali prima di prendere una decisione. Con le novità del 2024, questa opzione diventa ancora più accessibile e flessibile, meritando un’attenta considerazione da parte dei lavoratori italiani.