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Giuseppe Conte è il parlamentare più “povero” secondo la Dichiarazione dei Redditi consegnata in Parlamento

Con la conclusione dell’anno, giungono le Dichiarazioni dei Redditi dei Parlamentari, dalle quali emerge che Giuseppe Conte risulterebbe il leader politico con il reddito più basso percepito nel 2022. Tale dato sorprende, soprattutto se confrontato con il reddito dichiarato da Matteo Renzi, che si classifica al primo posto per il reddito più elevato.

Perché Conte è il leader che ha guadagnato meno nel 2022?

La vigilia di Natale, Giuseppe Conte ha depositato in Parlamento la sua dichiarazione dei redditi 2023, relativa ai compensi percepiti nel 2022. Il reddito complessivo dichiarato è di 24.359 euro lordi e risulta il più basso tra quelli dei parlamentari che hanno finora reso noto il proprio reddito.

Conte si posiziona quindi all’ultimo posto della classifica dei redditi dei parlamentari, che ha visto Matteo Renzi raggiungere la vetta con un reddito dichiarato di 3.2 milioni di euro. Tra gli altri leader che hanno già reso noto il loro reddito, vi sono Giorgia Meloni, che sfiora i 300.000 euro, e Matteo Salvini che si avvicina ai 100.000 euro. Elly Schlein dichiara 94.725 euro, mentre Carlo Calenda 85.292.

L’inferiorità del reddito di Conte rispetto a quello degli altri leader dipenderebbe dal fatto che, prima di essere eletto deputato nell’ultima campagna elettorale, l’ex premier fosse a reddito zero. Infatti, nei mesi precedenti all’entrata in Parlamento del 13 ottobre 2022, nessuna entrata sarebbe stata percepita dal Movimento 5 Stelle, fatta eccezione per eventuali rimborsi spesa. Quindi, percependo un’indennità parlamentare di 10.435 euro lordi al mese per circa due mesi e mezzo, ecco che il leader del Movimento risulta il parlamentare con il reddito più basso.

Le dichiarazioni di Giuseppe Conte sui social

L’ex premier si è servito dei suoi canali social per rispondere alle polemiche scatenate da Fratelli d’Italia in merito al reddito dichiarato. Conte ha sottolineato di aver messo in pausa la sua attività professionale di avvocato per evitare conflitti di interesse, oltre ad essere in aspettativa dal lavoro come docente universitario. Il leader del M5S precisa, inoltre, di aver rifiutato incarichi offerti da governi esteri (riferimento alle consulenze svolte da Renzi) e altre offerte di lavoro. Ribadisce, infine, di aver rinunciato a una parte dello stipendio da parlamentare come tutti gli altri eletti del M5S e che il partito avrebbe di recente donato 1 milione di euro alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione dello scorso maggio.

Tuttavia, nonostante la dichiarazione dei redditi relativi al 2022, definire Giuseppe Conte il “leader più povero” è fuorviante. Va ricordato, infatti, che nel 2018 dichiarava un reddito di oltre 1,2 milioni di euro e negli anni successivi ha ricevuto la retribuzione da Presidente del Consiglio.

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Published by
Valeria Pinto