Film generati con l’intelligenza artificiale: al TFF arriva il primo corto italiano
I primi esperimenti cinematografici basati sull’intelligenza artificiale negli Stati Uniti hanno ora un corrispettivo italiano con il primo cortometraggio che verrà proiettato il 27 novembre 2023 in occasione del Torino Film Festival. Scopriamo i dettagli di questa innovazione.
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Il primo cortometraggio italiano prodotto con l’IA
“Miss Polly Had a Dolly” è il titolo del primo film italiano prodotto utilizzando l’intelligenza artificiale (IA). Si tratta di un cortometraggio realizzato da Anacarda Produzioni e diretto da Pietro Lafiandra, Flavio Pizzorno e Andrea Rossini. Il trailer, rilasciato alcune settimane fa, svela l’ambientazione nel deserto di Sonora, in un bunker utilizzato per la conservazione criogenica dei corpi defunti di alcuni milionari. Le voci di un uomo e una donna discutono dello stato di conservazione di uno dei corpi, apparentemente appartenente all’ex marito della donna.
Il cortometraggio è stato girato interamente con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, sia per le immagini che per le voci dei personaggi. Nessuna voce è stata registrata o campionata, e la parodia vocale di Scarlett Johansson e Peter Weller è il risultato di una clonazione generata dalle reti neurali. Nonostante il convolgimento dell’IA nella scrittura della sceneggiatura e la composizione delle musiche, l’intervento umano è stato pur sempre necessario. Infatti, i registi definiscono il loro prodotto come il risultato di un “dialogo con la macchina”.
Il cortometraggio verrà proiettato in anteprima mercoledì 27 novembre, in concorso al Torino Film Festival (TFF), nella selezione riservata ai film italiani. Il TFF, nato nel 1982, è uno dei principali festival cinematografici italiani, con una particolare attenzione al cinema indipendente. La 41esima edizione dell’evento si svolgerà quest’anno dal 24 novembre al 2 dicembre 2023 e vedrà presentati 181 film, selezionati a partire dalle oltre 4000 opere visonate dalla giuria.
I film prodotti dall’intelligenza artificiale sono già una realtà negli USA
La sfida di produrre un film con l’ausilio dell’IA era già stata accolta negli Stati Uniti da Chad Nelson, un artista visivo di San Francisco. Nelson ha utilizzato DALL-E, un generatore di immagini basato sull’intelligenza artificiale creato da OpenAI – che ha anche contribuito al finanziamento del progetto – per realizzare il suo cortometraggio intitolato “Critterz”.
Nelson ha dichiarato di aver utilizzato l’IA solo per una parte della produzione. Avendo scritto personalmente la sceneggiatura, ha poi reclutato attori professionisti per le voci e animatori per dare vita alle creature del suo cortometraggio. Pur con un utilizzo limitato delle potenzialità dell’IA, l’efficienza è stata evidente: sono bastati circa sette giorni di lavoro, a fronte dei diversi mesi che normalmente sarebbero necessari per creare un prodotto di pari qualità senza l’aiuto dell’IA.
L’uso dell’IA non è una completa novità per Hollywood. Prima dell’avvento dei generatori di immagini e suoni basati sull’IA, gli Studios facevano ampio uso della tecnologia per l’animazione digitale. La differenza ora è che tali strumenti sono diventati più potenti e accessibili non solo agli esperti degli effetti visivi, ma anche a persone meno qualificate.
Il trionfo degli sceneggiatori di Hollywood sull’IA
Quest’ultimo punto è fonte di preoccupazione per i lavoratori dell’industria dello spettacolo. Un rapporto di Goldman Sachs di marzo 2023 rivela che l’IA potrebbe rivoluzionare l’economia globale. Fino a 300 milioni di posti di lavoro potrebbero essere a rischio a causa dell’automazione.Questa preoccupazione è stata una delle ragioni alla base dello sciopero che ha coinvolto attori e sceneggiatori di Hollywood.
La modalità di utilizzo dell’IA nella scrittura delle sceneggiature è stata un punto chiave nelle trattative tra il Writers Guild of America (WGA) e gli Studios. Dopo mesi di sciopero, all’inizio di novembre, il WGA ha approvato un accordo con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers. Le linee guida stabilite garantiscono che l’IA sia uno strumento nelle mani dei lavoratori e non possa essere utilizzata dai loro superiori per sostituirli.
In particolare, l’IA non potrà essere impiegata per scrivere o modificare sceneggiature scritte da uno scrittore. Gli Studios non potranno neanche utilizzare l’IA per generare “materiale sorgente”, come ad esempio un romanzo, da proporre successivamente agli sceneggiatori per un adattamento. Questo eviterà situazioni in cui gli scrittori lavorino con compensi più bassi e meno crediti rispetto alla creazione di una sceneggiatura originale.
L’impiego dell’IA nell’industria cinematografica suscita, dunque, entusiasmo e preoccupazione. Mentre il primo cortometraggio italiano prodotto dall’IA si appresta ad essere proiettato, negli Stati Uniti sono già state introdotte le prime linee guida per regolamentare l’uso di questo potente strumento. Sarà interessante vedere quali saranno i prossimi sviluppi nel rapporto tra cinema e intelligenza artificiale.