Come sta affrontando Lego la sfida della sostenibilità?

Lego ha recentemente fatto dell’impegno per la sostenibilità uno dei punti cardine della politica aziendale. Tuttavia, l’obiettivo di sostituire la plastica a base di petrolio, che sembrava ormai prossimo al raggiungimento, si è scontrato con degli ostacoli inaspettati. Scopriamo perché.

Lego: 90 anni di successo e record nel mondo dei giocattoli

Lego, la rinomata azienda danese produttrice di giocattoli, fu fondata nel 1932 da Ole Kirk Christiansen. Il nome dell’azienda, derivato dalla parola danese “Leg Godt”, che significa “giocare bene,” suggerisce l’idea di lasciare ai bambini la possibilità di esprimere la loro creatività attraverso i mattoncini. Inizialmente, questi mattoncini erano realizzati in legno e sono diventati un’icona per molte generazioni di bambini.

Ole Kirk Christiansen. Credits: By Unknown author – Original publication: Unknown original publication Immediate source. Fair use.

Nel 1947, con l’introduzione della plastica, l’azienda ha deciso di abbandonare il legno e convertire le proprie fabbriche per la produzione dei mattoncini in plastica, che sono diventati celebri e iconici tra i bambini e non solo. Nel 2022, in occasione del novantesimo anniversario della fondazione di Lego, l’azienda ha raggiunto un fatturato di 8,7 miliardi di euro, registrando un aumento del 17% rispetto all’anno precedente, stabilendo un nuovo record nel mercato dei giocattoli.

Lego e la sostenibilità: un impegno continuo

Recentemente, Lego ha dimostrato un forte impegno per la sostenibilità. Come riportato nel Report sulla sostenibilità del primo semestre 2023, l’azienda ha stabilito obiettivi per la riduzione dei rifiuti, tra cui la diminuzione dell’uso di pallet nelle fabbriche e una riduzione dell’80% dei rifiuti destinati alla discarica rispetto all’anno precedente.

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Lego ha inoltre effettuato notevoli investimenti relativi all’imballaggio, con la progressiva sostituzione della plastica con la carta, e ha introdotto una serie di misure per ridurre le emissioni di carbonio. In questo contesto, l’azienda ha promosso iniziative nelle fabbriche che riguardano l’uso di energia prodotta da pannelli solari, l’efficienza energetica degli edifici e una gestione più oculata del riscaldamento. Lego dichiara nel Report sulla sotenibilità di essere sulla buona strada, registrando persino un valore di emissioni inferiore di circa il 5% rispetto all’obiettivo dichiarato, nonostante un aumento dell’8% nella produzione.

Alla ricerca di materiali sostenibili per gli iconici mattonici

L’impegno di Lego per la sostenibilità ha portato all’idea di sostituire il materiale attuale dei mattoncini, l’ABS, con un’alternativa più sostenibile. La plastica ABS è una termoplastica ampiamente utilizzata nella produzione di vari oggetti, tra cui componenti automobilistici, giocattoli, apparecchiature elettroniche e altro, ed è derivata dal petrolio. Scelta in particolare per le sue propietà, che conferiscono ai mattonicini Lego resistenza e durabilità, l’ABS risulta però anche piuttosto impattante dal punto di vista ambientale, dal momento la produzione di 1 kg di plastica richiede l’impiego di 2 kg di petrolio.

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Alcuni anni fa, Lego aveva annunciato l’intenzione di impegnarsi nella ricerca di materiali più sostenibili per sostituire l’ABS senza compromettere la qualità dei mattoncini. L’ambizioso obiettivo iniziale era quello di eliminare completamente l’uso di plastica a base di petrolio entro il 2030. L’azienda sembrava essere sulla buona strada quando, due anni fa, ha annunciato di aver testato il primo prototipo di mattonici realizzato con bottiglie di plastica riciclata (nota come R-PET). L’iniziativa era stata certamente accolta in modo positivo dagli appassionati dei mattoncini colarati e aveva sancito il ruolo di Lego come azienda attanta alle tematiche ambientali.

Il ridimensionamento dell’ambizioso obiettivo

Tuttavia, l’ambizioso obiettivo di Lego ha incontrato ostacoli pratici. Come dichiarato da Tim Brooks, responsabile della sostenibilità di Lego, affinchè l’R-PET mantenga le stesse proprietà dell’ABS, sono necessari trattamenti speciali che comportano un notevole consumo di energia. Questo è in conflitto con l’obiettivo di Lego di ridurre le emissioni di carbonio legate anche al consumo energetico nelle loro fabbriche.

L’obiettivo iniziale è stato quindi ridimensionato. L’azienda ha deciso di rendere gradualmente l’ABS più sostenibile introducendo una maggiore quantità di materiali biologici e riciclati nella produzione. Tuttavia, il CEO Niels Christiansen ha dichiarato che si tratterà di un cambiamento progressivo e a lungo termine. Di conseguenza, il suo effetto immediato in termini di riduzione delle emissioni di carbonio è difficile da quantificare: l’operazione sarà sicuramente meno efficace in termini di impatto mediatico rispetto a quanto previsto inizialmente.

L’obiettivo dell’azienda resta comunque quello di ridurre le emissioni del 37% entro il 2023 rispetto al 2019, puntando anche su altre iniziative, come il riciclo della plastica dei mattoncini per l’utilizzo negli imballaggi e iniziative per incoraggiare i clienti Lego a restituire i set di mattoncini non più utilizzati.

L’insegnamento di Lego e un nuovo approccio alla sostenibilità

Lego ha dunque adottato con decisione un modello di business circolare, basandosi sul principio che “è meglio riutilizzare che riciclare”. Questa strategia, sebbene meno innovativa e appariscente rispetto alla ricerca di nuovi materiali sostenibili, potrebbe rivelarsi la più efficace nell’immediato.

Affrontare le esigenze dei clienti Lego e i loro rigorosi standard qualitativi comporta notevoli limitazioni nella possibilità di modificare i materiali. Inoltre, la trasformazione della composizione di un prodotto in ottica sostenibile richiede talvolta una riconsiderazione completa del processo produttivo, con impatti economici e ambientali che necessitano di ponderate valutazioni.

È affascinante osservare come questa storia metta in risalto l’importanza di una valutazione approfondita delle iniziative legate alla sostenibilità, soprattutto considerando i molteplici fattori talvolta in conflitto tra di loro. La scelta di Lego di mantenere un dialogo trasparente con i propri clienti è coraggiosa, anche se potrebbe non sempre rispondere completamente alle aspettative dei consumatori.