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Venezia: arriva il ticket da pagare per chi vuole visitarla

Non mi è mai successo prima di aver paura di descrivere quanto mi è capitato di vedere. Ma nel dirti che cos’è Venezia, ebbene, sento che mi è impossibile.

(Charles Dickens)

Così ne parlava Charles Dickens. E così ne avranno sicuramente parlato tanti turisti, certo magari con fare meno poetico. Venezia è da sempre considerata una delle città più belle al mondo. Saranno i suoi canali, le stradine buie. Sarà quel romanticismo gotico che attrae coppie (e non) da ogni parte dell’emisfero. Quel che è, è ma da che mondo è mondo Venezia ogni anno richiama milioni e milioni di turisti. Turisti che, a partire dal 2024, dovranno pagare un ticket pari ad Euro 5 per poterla visitare. La delibera sarà approvata dal consiglio comunale il 12 settembre ma c’è già un primo ok. Cerchiamo di capirne di più.

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Venezia: ecco l’accordo

A partire dal 2024, previa approvazione del consiglio comunale che si riunirà martedì 12 settembre, chi vorrà camminare tra le strade di Marco Polo dovrà pagare un ticket di ingresso pari ad Euro 5. La giunta comunale infatti, ha dato il via libera all’emendamento con il testo finale della delibera che istituisce il “ Regolamento per l’istituzione e la disciplina del contributo di accesso, con o senza vettore, alla città antica del Comune di Venezia e alle altre isole minori”.

Secondo il Comune di Venezia, la delibera fissa le linee guida per garantire un corretto flusso di turisti con la definizione anche di sanzioni e controlli, attraverso una piattaforma multicanale che entrerà a breve in vigore. Ovviamente, questa è solamente una prova ed infatti la sperimentazione avverrà per 30 giorni, definiti dalla giunta tramite un apposito calendario. L’obiettivo è quello di disincentivare il turismo giornaliero durante determinati periodi. 

Chi dovrà pagare

Il contributo di Euro 5 dovrà essere corrisposto da ogni persona fisica, di età inferiore a 14 anni, ad esclusione di chi risiede in strutture ricettive nel territorio comunale, i residenti della Regione Veneto, i bambini fino a 14 anni, chi ha necessità di cure, chi partecipa a competizione sportive, forze dell’ordine, il coniuge, i conviventi o i parenti affini fino al 3 grado. Insomma tutti coloro che non sono turisti

Dopo l’approvazione da parte del consiglio, non solo saranno stabilite le giornate ma anche la fascia oraria. Sarà definita anche la modalità di acquisto del ticket, smart e telematica. I residenti in Veneto non pagheranno il contributo ma per visitare la laguna, dovranno iscriversi su un portale apposito. 

L’assessore al Bilancio Michele Zuin, commenta in questo modo il provvedimento:

Si tratta di un punto di svolta rilevante nella gestione dei flussi turistici di Venezia, sperimentale, per questo avvieremo un confronto continuo e diretto con tutte le categorie economiche e sociali per monitorare assieme gli effetti a breve e medio termine, in un’ottica di coinvolgimento di tutte le parti interessate.Le esenzioni rispondono a norme di buon senso per garantire l’accesso a Venezia a chi lavora, studia, ha i propri affetti, ha esigenze sanitarie o deve recarsi per necessità nel capoluogo della Regione, che ospita tantissime funzioni amministrative.Il messaggio che vogliamo dare è che Venezia è accessibile, aperta, ma i visitatori, sia nazionali che internazionali, devono comprendere che serve una programmazione per gestire al meglio l’equilibrio tra residenzialità e turismo.

La nostra Venezia quindi, avrà il primato di essere l’apripista a livello mondiale delle città a pagamento. Un primato che non sta a noi giudicare ma che fa tanto riflettere. Siamo arrivati al punto in cui, per fare entrare qualche soldo nelle tasche del comune (perché è soprattutto di questo che stiamo parlando), viene inserito un ticket per visitare una città che dovrebbe essere liberamente accessibile a tutti. Stiamo parlando di soli cinque euro, ma non per tutti cinque euro sono SOLO cinque euro

Secondo William Wordsworth, “Venezia è la figlia primogenita della libertà”. E’ ancora così?

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Published by
Maria Francesca Malinconico