Stipendi: è vero che i giovani di oggi guadagnano meno dei loro genitori?
Il mercato del lavoro è cambiato e con esso gli stipendi; e questo ormai è un dato di fatto. Peccato però che questo cambiamento abbia una incidenza negativa sui giovani di oggi. E’ oramai risaputo che i ragazzi e le ragazze che si affacciano adesso nel mondo del lavoro si trovano ad avere opportunità lavorative ben diverse da quelle che hanno avuto i loro genitori o addirittura i loro nonni quando a loro volta hanno cominciato a lavorare.
Ed ovviamente qui non si parla solo di differenza retributiva tra i giovani ed i loro colleghi più anziani. Non stiamo infatti mettendo in discussione la correttezza di chi guadagna di più avendo una maggiore esperienza lavorativa. Non è però giusto che quel “di più” sia fin troppo in più. Ma analizziamo bene la situazione.
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Stipendi: il divario aumenta
Secondo uno studio svolto da due economisti italiani, Nicola Bianchi della Northwestern University e Matteo Paradisi della Einaudi Institute for Economics and Finance, le condizioni degli stipendi dei giovani con meno di 35 anni sono peggiorate.
Basti pensare che, nel 1985 il salario medio di un lavoratori con più di 55 anni di età era più alto del 15% di quello di un ragazzo con meno di 35 anni. Nel 2020 tale divario ha raggiunto il 30%. Praticamente i giovani di oggi, nel mondo del lavoro, pagano lo scotto di essere giovani e dunque di avere, giustamente, poca esperienza. Si potrebbe pensare che siano aumentati gli stipendi, soprattutto quelli dei lavoratori che hanno più di 55 anni di età. Ma questo sarebbe poco corretto in quanto è stimato che, soprattutto nel mondo manifatturiero, il picco di produttività si ha tra i 30 ed i 35 anni di età. Quindi, perchè aumentare lo stipendio ad un lavorare la cui produttività si è ridotta? In ogni caso, secondo lo studio degli economisti sopra citati non ci troviamo di fronte a questo caso. E dunque, quali sono le cause?
Le cause
Tendenzialmente i giovani di oggi percepiscono stipendi più bassi rispetto ai loro coetanei di 35 anni fa. Questo perchè ci si trova di fronte a molte difficoltà quando si entra nel mondo del lavoro con esperienze alle prime armi o nulle. E la causa principale è sostanzialmente una: la mancanza di mobilità economica e sociale degli ultimi anni. La popolazione sta invecchiando sempre più velocemente.
Nel 2001 la percentuale di manager con meno di 35 anni e con più di 55 anni era la stessa e si aggirava intorno al 9%. Oggi invece quasi un terzo dei manager ha più di 55 anni mentre solo il 5% ne ha meno di 35. E’ brutto dirlo e forse anche triste ma al nostro Paese manca il ricambio generazionale. Al nostro Paese manca la possibilità data ai giovani di far carriera e questo perchè in Italia ci sono davvero tante ma tante aziende con meno di 10 dipendenti. E quando le posizioni sono poche, come si pretende di far carriera?
In Italia però ci sono anche aziende con possibilità di crescita alta ma con un unico problema: i dipendenti vecchi, i cosiddetti “dinosauri”. Quelli che non mollerebbero il loro posto neanche per tutto l’oro del mondo. Che guadagnano fior fior di soldi e che non ti insegnano nulla perchè hanno paura, un giorno, di poter essere sostituiti. Come si può pretendere che i giovani di oggi guadagnino di più? O che facciano carriera? Nel nostro Paese da un lato ci sono aziende con 3 gatti e 4 topi e dall’altro aziende con mummie fisse lì che farebbero carte false pur non lasciarti il loro posto.
Altra causa è senza dubbio alcuno il sistema di determinazione dei salari. La retribuzione è basata sull’anzianità di servizio. Ciò spinge il lavoratore a cercare un posto fisso dove rimanere a lungo pur di vedere incrementato il proprio stipendio. In Italia mediamente un dipendente rimane nella stessa azienda per 10,5 anni, senza prospettiva di crescita o la curiosità di esplorare altre opportunità.
E quindi siamo ancora qui a chiederci come mai i giovani italiani cerchino lavoro all’estero? Ma davvero non abbiamo ancora capito che per mantenere giovane questo paese bisogna dare ai giovani la possibilità di vivere bene tanto quanto lo fanno i loro genitori a parità di condizioni? Eppure non è difficile o magari … sì.