E’ da qualche settimana che impazza sul web un video girato da un influencer australiano, tale Jack Tooney, che spiega come mai per i millennials sia più difficile acquistare una casa rispetto ai propri genitori boomers. Ma facciamo prima una precisazione: si definisce “boomer” chi è nato tra il 1960 ed il 1980 mentre si definisce “millennial” chi è nato tra il 1980 ed i primi anni 2000 (o metà degli anni ’90).
Adesso, mettiamo un attimo da parte la polemica che è scaturita quando è emerso che Jack Tooney vive in una casa di proprietà dei genitori e che a conti fatti è ben più ricco della media dei suoi coetanei, e focalizziamoci sul punto focale del video denuncia. E’ vero che per i Millennials acquistare casa, a parità di condizione dei propri Boomers, è più difficile? Ovviamente se i soldi non li caccia papino!
Prendiamo come benchmark gli anni 1980 ed il 2020. Comprare casa in Italia oggi richiede uno sforzo pari a quasi quattro volte lo sforzo che era necessario negli anni ‘80. Con un reddito medio da lavoro dipendente, negli anni ‘80 bastavano quattro anni di stipendio per acquistare casa. Se ci proiettiamo al giorno d’oggi quei quattro anni necessari trenta anni prima, si sono trasformati in quasi dodici. Non cinque o sei. Dodici anni. Centoquarantaquattro mesi. Quattromilatrecentottanta giorni.
Ma come si fa a capire quanto il mercato immobiliare sia cambiato rispetto al passato? Il mercato immobiliare in un determinato paese si analizza sulla base del rapporto tra reddito e prezzi delle case. Si divide il prezzo medio di una abitazione per il reddito annuale medio della famiglia. Se il risultato è minore di 4, come lo era negli anni ‘80, allora si è in equilibrio. Ad oggi, in Italia, il risultato medio è nettamente superiore a 10. La motivazione? Beh, semplice. Mentre i prezzi delle case aumentano, il salario medio resta decisamente sempre uguale e troppo basso.
Ritornando al video di Jack Tooney, lui analizza l’acquisto delle case in Australia. E la situazione non è molto diversa dalla nostra qui in Italia. Negli anni ‘80 a Sydney una casa costava quattro volte in meno rispetto allo stipendio medio a tempo pieno con un mutuo del 20%. Oggi una casa mediamente ordinaria costa circa 11 volte uno stipendio medio; questo vuol dire che per richiedere un prestito una coppia media dovrà attendere 14 anni prima di poter procedere. Però se la si vuole comprare a Melbourne o Canberra, bisogna attendere solamente 10 anni eh! Conveniente!
In Australia, in 40 anni, il prezzo medio delle case è aumentato di 14 volte mentre lo stipendio solamente di 4,7. Guardiamo il lato positivo: almeno è aumentato!
Oggi, comprare casa nel nostro bel Paese può essere un sogno realizzabile solamente da parte di pochi. Rispetto all’inizio dell’anno, il mercato immobiliare ha visto un incremento del 2,5% nonostante la domanda sia, per ovvie ragioni, diminuita. L’accessibilità al mercato immobiliare pare essersi ridotta soprattutto per i single e per le coppie senza figli. Comprare casa a Roma, Firenze e Milano è praticamente un’utopia. Qui il prezzo al metro quadrato ha superato anche Euro 5.250. Per non parlare dei canoni di affitto, aumentati del 5,4% nell’ultimo semestre.
Ci troviamo in una bolla speculativa che porterà i millennials a non avere la possibilità di comprarsi una casa propria e di rimanere perennemente in affitto in buchi di casa che pagano anche Euro 700 al mese. Negli anni ‘80, a parità di condizioni, era possibile non solo acquistare una casa ma anche mettere da parte dei risparmi. Oggi non è possibile nemmeno quello. Ma il passato ci insegna che le bolle speculative scoppiano arrivate ad un certo diametro. Speriamo solo che questa non scoppi quando noi millennials avremo il bastone e la dentiera!