Ebbene si. C’è chi nell’arco della propria intera esistenza non riesce a vincere nemmeno mezza volta alla lotteria (neanche in condivisione con altre millemila persone) e chi invece ci riesce per ben 14 volte. E non è uno scherzo. Questo è il caso di Stefan Mandel, matematico ed economista rumeno cresciuto durante la dittatura comunista degli anni ‘60. Ma come ha fatto Stefan a sbaragliare il botteghino per ben 14 volte portandosi a casa ben 40 milioni di dollari? E’ stata una semplice fortuna o c’è qualche metodo ben studiato alla base? Non dimentichiamo che stiamo parlando di un matematico e che quindi la fortuna non è contemplata tantissimo. Ma dunque, se non si tratta di fortuna, quale metodo ha utilizzato?
Prima di catapultarci a cercare di capire quale sia il metodo che ha portato alle 14 vittorie ( e so che state aspettando solo questo!) cerchiamo di conoscere meglio questa brillante e geniale mente. Come già precedentemente accennato, Stefan Mandel è nato e cresciuto in Romania durante la dittatura comunista che vigeva negli anni ‘60. Lavorando come contabile in una società di estrazione mineraria, ha vissuto in povertà estrema durante il periodo post Seconda Guerra Mondiale con un unico obiettivo: vincere alla lotteria (credimi, non sei l’unico!).
Il calcolo della probabilità di Leonardo Fibonacci è alla base dell’algoritmo che Stefan Mandel, dopo 4 anni di studio, ha messo in essere. Il metodo chiamato “condensazione combinatoria” garantisce cinque dei sei numeri vincenti della lotteria, rendendo matematica una vittoria nella prima categoria. Consideriamo che stiamo parlando della lotteria rumena ai tempi del comunismo dunque non pensiamo ad importi elevati come quelli attuali.
Sia chiaro. Qui non si tratta solamente di pura probabilità. E’ più probabile che si venga colpiti da un fulmine almeno una volta nella vita (1 probabilità su 700.000) piuttosto che si vinca alla lotteria (1 probabilità su 11 milioni). Il metodo della condensazione combinatoria viene utilizzato da Stefan per le prime 14 vittorie. Dopodiché, corrotta qualche guardia, Stefan si trasferisce in Israele, dove si laurea in economia.
Dopo aver conseguito la laurea in economia, si trasferisce in Australia. Anche qui la voglia di puntare alla lotteria è alta. Stavolta però il jackpot non è esiguo come quello rumeno. In Australia si parla di una somma pari a 27 milioni di dollari, in un gioco nazionale da 45 numeri totali. Mandel crea dunque un altro algoritmo tramite cui riesce a far scendere le combinazioni vincenti da 8 a 3 milioni. Ed ecco che con una spesa di 7 milioni di dollari, si è certi di vincerne 27.
Dunque algoritmo pronto, investitori trovati… non serve altro che giocare. Ed anche in questo caso, the winner is…Stefan Mandel, che vince altre 12 volte al botteghino tanto da costringere le autorità australiane a cambiare le regole del gioco.
Se in Australia ormai non c’è più trippa per gatti, in Virginia invece ce n’è in abbondanza. Il nuovo obiettivo di Mandel diventa la lotteria della Virginia nel 1992, che tra le tante cose, vanta anche meno combinazioni di numeri, secondo il matematico. E quindi, il piccolo genio della lotteria poteva mai non uscire vittorioso anche questa volta? Trenta computer, una dozzina di stampanti, 60.000 dollari di spedizione dall’Australia agli Stati Uniti d’America, investitori pazzi quasi quanto Stefan. Mescola tutto e la vittoria è assicurata.
La lotteria della Virginia è l’ultima vittoria del contabile rumeno che ha deciso di abbandonare algoritmi ed investitori per dedicarsi ad una vita tranquilla su una piccola isola del Sud del Pacifico. Beh, mica male per uno che, nella vita ha letteralmente dato i numeri h24?