ETA: in arrivo il visto elettronico per entrare nel Regno Unito
La Brexit colpisce ancora e stavolta lo fa con l’ETA. A partire dal 2024, per entrare nel Regno Unito non sarà più necessario solamente il passaporto. Dunque, prendere un volo low cost, andata e ritorno in giornata, per poter fare shopping a Portobello Road non sarà più così facile come in passato. È in arrivo, infatti, un’altra novità: l’introduzione di un visto elettronico. Vediamo assieme di cosa si tratta, da quando inizierà ad essere obbligatorio e a chi sarà applicato.
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ETA: quanto costa e da quando inizierà ad essere obbligatorio
ETA, acronimo di Electronic Travel Authorization, ha un meccanismo di funzionamento che lo rende molto simile all’Esta, necessaria per l’ingresso negli Stati Uniti. L’ETA non sarà altro che una autorizzazione elettronica che permetterà l’ingresso nel Regno Unito a tutti i viaggiatori esenti dal visto e dunque anche a quelli Europei. Ovviamente lo stesso avrà valenza per i britannici che avranno intenzione di entrare in Europa. A partire dalla data di entrata in vigore di tale meccanismo, i viaggiatori dovranno compilare una richiesta online prima di mettersi in viaggio verso l’Inghilterra, la Scozia, il Galles e l’Irlanda del Nord.
Quali sono i requisiti per richiedere l’ETA
Per richiedere l’ETA bisognerà essere in possesso dei seguenti requisiti:
- Passaporto in corso di validità;
- Informazioni personali;
- Dettagli di contatto come indirizzo di casa, la mail ed il numero di telefono;
- Itinerario di viaggio per il Regno Unito;
- Pagamento della tariffa relativa all’ETA.
Secondo il Ministro dell’Immigrazione Robert Jenrick, possedere l’ETA permetterà di viaggiare in modo più pratico e veloce.
Questo ci permetterà di avere informazioni su coloro che desiderano venire nel Regno Unito, aiutandoci a prevenire l’ingresso di individui pericolosi, come i criminali.
Il costo sarà di circa 18£ dunque all’incirca di 21 euro. L’autorizzazione potrà essere approvata o respinta in 48/72 ore. Qualora venisse respinta, i cittadini dovranno richiedere il visto per entrare nel paese.
I possessori dell’ETA potranno rimanere in questi paesi per un totale di sei mesi. Nel caso in cui si voglia o si debba soggiornare per più tempo, sarà necessario richiedere il visto.
Quando la Brexit prende il sopravvento anche sui viaggi
L’ETA, molto probabilmente, dovrà essere applicato a tutti i Paesi con cui il Regno Unito ha stipulato accordi di esenzione dal visto. Dunque, anche all’Italia. Sarà un permesso valido due anni durante i quali si potrà entrare ed uscire dal Regno Unito senza problemi.
Il motivo principale dell’entrata in vigore di tale meccanismo è, senza ombra di dubbio, legato alla scarsa crescita economica che il Regno Unito sta avendo da quando ha lasciato ufficialmente l’Europa. L’economia del primo ministro Sunak è infatti l’unica che nel 2022 non ha avuto alcuna crescita. Altro tasto dolente è l’immigrazione. Secondo una legge approvata da poco ma già in pieno contrasto con il paese, chi arriva nel Regno Unito illegalmente attraverso la Manica (ad esempio) non potrà richiedere asilo ma sarà espulso o presso il paese di provenienza o presso paesi ritenuti “sicuri” come l’Uganda.
La richiesta dell’ETA dovrebbe portare nelle tasche nel governo inglese più introiti a fronte anche di un controllo maggiore lato immigrazione. Dovrebbe.
I primi paesi verso i quali entrerà in vigore questo controllo sono il Kuwait, gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita, Oman, Bahrain e la Giordania. A seguire, il resto del mondo. Ma siamo sicuri che, a fronte di introiti dovuti all’ETA, non ci sarà un picco verso il basso dovuto alla mancanza di turismo?