Dalla e Battisti, i Lucio che hanno rivoluzionato la musica italiana

Forse non è molto corretto incominciare un articolo con una domanda. Però, se ci pensate, ci sono tanti poeti, cantanti e scrittori che con la scusa della “licenza poetica” dicono quello che vogliono dire nel modo in cui preferiscono dirlo. E quindi, chi siamo noi per non fare la medesima cosa? Ed anzi, visto che ci avvalliamo anche noi della fantomatica licenza poetica, questo articolo sarà intervallato, random, da strofe delle più belle canzoni dei due artisti.

Gli innamorati in Piazza Grande, dei loro guai, dei loro amori tutto so, sbagliati o no.

A modo mio, avrei bisogno di carezze anch’io. A modo mio avrei bisogno di sognare anche io.

(Piazza Grande, Lucio Dalla)

Fatta questa piccola premessa, la mia domanda è: “Ma voi ci credete nel destino?”.  Perché adesso non ditemi che è un caso se, due tra i più grandi artisti della musica italiana, sono nati con un solo giorno di distanza l’uno e dall’altro. Ovviamente, stiamo parlando di Lucio Dalla, classe 1943 (4marzo) e Lucio Battisti, classe 1943 (5marzo). Il fatto che si chiamino entrambi Lucio… beh, quello possiamo affibbiarlo al caso ma, onestamente, anche in questo caso ho qualche dubbio.

E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante

Cancella col coraggio quella supplica dagli occhi

Troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante

E quasi sempre dietro la collina è il Sole

(La Collina dei Ciliegi, Lucio Battisti)
Dalla Battisti

Dalla e Battisti, i Lucio separati da una luna

È il 1943 e l’Italia è in guerra. Ma il rumore delle bombe a Bologna e a Poggio Bustone, per un po’, viene coperto dal pianto di due bambini nati con 12 ore di distanza. Loro crescono e la guerra finisce. Incomincia il periodo del boom economico che porta con sé la convinzione di avere il mondo ai propri piedi. In fin dei conti, post guerra, manca tutto quindi, perché non mettere in mostra la propria capacità di re-inventarsi?

Ma dimmi tu dove sarà

Dov’è la strada per le stelle

Mentre ballano

Si guardano e si scambiano la pelle e cominciano a volare

(Anna e Marco, Lucio Dalla)

D’altronde, stiamo parlando di due personalità nate sotto il segno dei Pesci, come direbbe Antonello Venditti e per chi crede un pochino nell’astrologia, i Pesci sono personaggi creativi e soprattutto sognatori. Coincidenze anche queste?

Francesca non ha mai chiesto di più

Chi sta sbagliando, son certo, sei tu

Francesca non ha mai chiesto di più

Perché

Lei vive per me

(Non è Francesca, Lucio Battisti)
Dalla Battisti

Anni ’70, una fuoriuscita di capolavori

Gli anni settanta sono il decennio più produttivo per entrambi gli artisti. Slanci creativi, invenzioni artistiche, filosofia cantata, diversità, rock silenzioso. E chi più ne ha, più ne metta. In questi anni, vengono pubblicati capolavori del calibro di “4/3/1943”, “Piazza Grande”, “La collina dei ciliegi” e “E penso a te”, giusto per annoverarne alcuni.

Qui dove il mare luccica,

E tira forte il vento

Su una vecchia terrazza

Davanti al golfo di Surriento

Un uomo abbraccia una ragazza,

Dopo che aveva pianto

Poi si schiarisce la voce,

E ricomincia il canto.

(Caruso, Lucio Dalla)

Ma di capolavori capaci di trafiggerti l’anima, questi due immensi artisti ne hanno pubblicati davvero tanti. E quando purtroppo il destino ha deciso che doveva portarseli via, ci siamo sentiti tutti un pochino spaesati e soli. Lucio Battisti ci lascia il 9 settembre del 1998 mentre Lucio Dalla il 1 marzo del 2012. Entrambi ancora molto giovani. Entrambi con ancora tanto, troppo da dirci e da darci.

Acqua azzurra

Acqua chiara

Con le mani posso finalmente bere

Nei tuoi occhi innocenti

Posso ancora ritrovare

Il profumo di un amore puro

Puro come il tuo amor

(Acqua Azzurra Acqua Chiara, Lucio Battisti)

Artisti di questo calibro, dovrebbero essere immortali. Dovrebbero star lì ad insegnare ai novellini, cosa significa davvero scrivere un testo, una poesia cantata e renderla vivente per sempre. Perché di canzoni belle ne è pieno il mondo della discografia, ma di capolavori cantati, eterni e poetici no. E gli Dei della musica questo avrebbero dovuto saperlo. Ci hanno resi orfani di due talenti così diversi e allo stesso tempo cosi uguali che il senso di smarrimento è doveroso. E adesso quale sarà la colonna sonora delle generazioni a venire?

Amore mio non devi stare in pena

Questa vita è una catena

Qualche volta fa un po’ male

Guarda come son tranquilla io

Anche se attraverso il bosco

Con l’aiuto del buon Dio

Stando sempre attenta al lupo

(Attenti al lupo, Lucio Dalla)

Chi scriverà le canzoni da strimpellare con la chitarra seduti a cavalcioni sul muretto? Quelle canzoni che conoscono te, meglio di te stessa? La loro morte ha lasciato un senso di incompiutezza assurdo. Come se, affacciandosi da quel muretto, non ci fosse nulla sotto.

Ancora tu

Non mi sorprende lo sai

Ancora tu

Ma non dovevamo vederci più

E come stai

Domanda inutile

Stai come me

E ci scappa da ridere

(Ancora tu, Lucio Battisti)

Ringrazio il destino che mi ha fatto nascere quando ancora la radio passava i Lucio bis. Lucio Dalla e Lucio Battisti. Uniti nella nascita ma separati nella morte. Nel mezzo, un capolavoro di poesia. Semplicemente, grazie.