Elon Musk: prima persona nella storia a perdere quasi 200 miliardi di dollari

Elon Musk

--FILE--Tesla CEO Elon Musk is pictured during a delivery ceremony at the sales center of Tesla in Jinqiao, Shanghai, China, 23 April 2014.Tesla CEO Elon Musk and the electric car company have agreed to pay a total of $40 million and make a series of concessions to settle a government lawsuit alleging Musk duped investors with misleading statements about a proposed buyout of the company. Tesla and Musk will each pay $20m to settle the case. The settlement will require Musk to relinquish his role as chairman for at least three years, but he will able to remain as CEO. The Securities and Exchange Commission announced the settlement Saturday, just two days after filing a case seeking to oust Musk as CEO. *** Local Caption ***

L’imprenditore e miliardario Elon Musk, fondatore e CEO di Tesla, ha recentemente subito una notevole perdita di patrimonio personale. Il magnate della tecnologia ha ufficialmente battuto il record per la maggior perdita patrimoniale della storia. Ad affermarlo sul proprio sito è il Guinness World Record, organizzazione che tiene traccia di ogni sorta di primato.

Perdita

I dettagli della perdita

Secondo quanto riferito da Forbes, Elon Musk avrebbe perso circa 183 miliardi di dollari a partire da novembre 2021 quando il suo patrimonio aveva toccato l’apice dei 340 miliardi di dollari, consacrando Musk come la persona più ricca del mondo. Ad oggi, la sua fortuna personale si assesta attorno ai 138 miliardi. Il record, prima che venisse frantumato da Elon apparteneva all’investitore tech giapponese Masayoshi Son che nel 2000, aveva registrato una perdita di ‘soli’ 58,6 miliardi di dollari. 

Nonostante la batosta, Elon Musk rimane ancora nella classifica degli uomini più ricchi del mondo di Forbes, pur dovendo cedere la prima posizione a Bernard Arnault (Francia), fondatore del conglomerato di beni di lusso LVMH (Louis Vuitton Moët Hennessy), che ha un patrimonio netto stimato di 190 miliardi di dollari. 

Quali sono state le principali cause della perdita?

Una delle principali cause di questa ingente perdita è senza dubbio il crollo (attestato intorno al 65% nel 2022) delle azioni di Tesla dovute al contesto macroeconomico attutale, ai prezzi inaccessibili delle auto e ad una maggiore concorrenza nel settore di mercato sempre più agguerrita. Nonostante ciò Tesla domina ancora il mercato statunitense, con una stima del 65% circa sulla fetta di mercato nei primi nove mesi dell’anno.

A tutto ciò si aggiunge l’acquisto a fine ottobre, da parte di Elon Musk, di Twitter. L’imprenditore ha venduto miliardi in azioni del suo brand di veicoli elettrici per comprare il social network e i mercati sono stati destabilizzati dal continuo tira e molla con la precedente amministrazione di Twitter, che ha ridotto il valore anche del social network. In sostanza, Musk ha venduto moltissimo per acquistare Twitter ad un prezzo maggiore del suo reale valore.

A dare infine il colpo di grazia è stato l’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve mirati a contenere l’inflazione. Ripagare gli ingenti prestiti a cui Musk è ricorso per completare le sue grandi operazioni finanziare del 2022 è diventato sempre più difficile e costoso e ciò ha contribuito a ridurre ancor di più il patrimonio del miliardario.

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Le prospettive future per Elon Musk

Elon Musk ha rivolto un messaggio ai propri dipendenti, rassicurandoli nonostante la situazione e invitando tutti a non preoccuparsi in maniera eccessiva data la follia del mercato azionario, ricordando i risultati eccellenti ottenuti negli anni precedenti. Le azioni di gruppo di Tesla, infatti, hanno subito un incremento superiore al 700% nel 2020 e oltre al 50% nel 2021.

Tutti questi dati sono da leggere facendo riferimento alla particolare situazione in corso. Tesla infatti, non sembra distaccarsi molto dal destino delle maggiori aziende tecnologiche. La diminuzione delle quotazioni infatti va interpretata alla luce degli spropositati guadagni degli anni precedenti.

Durante la pandemia buona parte delle aziende tecnologiche ha infatti raggiunto risultati eccezionali risparmiando sui costi aziendali come il marketing e il mantenimento dei negozi fisici. Una spesa minore, accompagnata da vendite record sui negozi online ha consentito alle aziende di reinvestire e di conseguenza aumentare la propria quotazione in borsa.