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Covid-19: com’è vivere in un mondo “post-pandemia”?

La pandemia da Covid-19 ha segnato tutti noi ed ha determinato il passaggio ad un nuovo modo di vivere che vede la tecnologia come nuova normalità ovvero a fianco di ogni contesto sia privato che lavorativo. La nuova normalità non consiste quindi, esclusivamente nel lavoro da remoto ma nel saper essere collaborativi e rispettosi degli altri, recependo i giusti metodi di vita e di gestione: “La tecnologia è a supporto delle persone per preservare la vita!”.

Come la pandemia da Covid-19 cambierà il nostro ecosistema?

È giunto il momento di mappare nuovamente le nostre esigenze e l’intero ecosistema. Questa volta, la tecnologia e le promesse che mantiene rimodelleranno la società. L’attuale crisi ha evidenziato come facciamo parte di un ecosistema globale a cui siamo collegati in quanto ne siamo sia influenzati ma che abbiamo anche il potere di influenzare in modo importante. Ha dimostrato che siamo naturalmente dipendenti dai giganteschi ecosistemi sociali, economici e fisici in cui operiamo e abitiamo. La tecnologia sembra essere l’unico modo per colmare queste lacune e fornire il supporto e le risposte che abbiamo cercato in modo tempestivo.

La prima organizzazione complessa ad essere stata supportata dalla tecnologia è stata la Pubblica Amministrazione, dove la Trasformazione Digitale non può più essere un’opzione. Essa deve diventare il modo per innovare l’amministrazione e, di conseguenza, il suo rapporto con i cittadini e le imprese. L’emergenza Covid-19 ci ha mostrato come il settore pubblico possa ricevere una notevole spinta per costruire una forte alleanza con il capitale umano che opera ai diversi livelli all’interno dell’organizzazione. In questo senso la virtualizzazione “forzata” delle attività lavorative adottata negli ultimi mesi di lockdown può rappresentare un’opportunità fondamentale per definire e costruire nuovi modelli di organizzazione del lavoro basati sull’uso maturo delle nuove tecnologie.

Quali sono i primi step in un mondo post Covid-19?

La protezione della produttività è un pilastro fondamentale per le aziende e le organizzazioni sia pubbliche che private, garantendo la continuità degli affari e l’efficienza del modello di lavoro da remoto così come la salute e la sicurezza delle persone che lavorano in sito.

La costruzione della nuova normalità consiste sicuramente nell’adottare le regole del distanziamento sociale, evolvendo i processi operativi dei dipendenti mediante le piattaforme tecnologiche su cui svolgere le attività operative, che tendono in larga maggioranza, alla digitalizzazione. Le organizzazioni imprenditoriali, individuati i luoghi di lavoro, devono comprendere i servizi utili da abilitare per trasformare la gestione dei dipendenti in una vera e propria esperienza lavorativa mediante il lavoro da remoto ed al contempo devono garantire le prestazioni e la salute, che sono alla base della vita di ogni dipendente che lavora in loco.

Quali sono le possibili soluzioni proposte?

Le tecnologie attualmente in commercio per tutelare la salute e la sicurezza del lavoratore consentono di condividere spazi e tragitti:

  • Lo smartproximity è una piattaforma integrata progettata per monitorare e prevedere il comportamento a rischio del personale sul luogo di lavoro, fornendo in tempo reale agli operatori che superano la distanza di sicurezza di 1.5 m, messaggi di avviso.
  • Il safeeye, basato sull’intelligenza artificiale, consente agli operatori di monitorare e gestire il distanziamento sociale tra le persone nei luoghi pubblici, analizzando i video e le immagini.
  • Il digitalworkplace e gli strumenti di collaborazione remota come Microsoft Office 365 ed i diversi prodotti proprietari, garantiscono soluzioni di lavoro innovative ed efficaci.
  • I programmi di change management sono a supporto della nuova normalità nel mondo del lavoro mediante strumenti che aiutano a stimolare, organizzare e monitorare la produttività di ciascun dipendente ed a garantire la disponibilità della giusta formazione.
  • I market suite attivano e potenziano soluzioni omnicanale per la vendita online di prodotti e servizi e rafforzano la catena logistica distributiva.
  • La soluzione di spazi virtuali, SPACE1 consente di condividere da remoto gli ambienti in modalità virtuale e assistita, spingendo la collaborazione tra l’intelligenza artificiale, le conoscenze di base e la realtà aumentata. La soluzione SPACE 1 garantisce inoltre, di presentare qualsiasi prodotto, formare il personale e risolvere problemi in modo rapido e sicuro, mediante la realtà aumentata.

Differenze tra AR, MR e VR

La Realtà Aumentata (AR) è il luogo in cui il digitale incontra il mondo fisico, espandendo l’ambiente dell’utente, inserendo modelli e informazioni digitali. La Mixed Reality (MR) consente agli utenti di interagire con i modelli artificiali visualizzati all’interno del loro campo visivo, rendendoli così consapevoli dell’ambiente che li circonda. La realtà virtuale (VR) immerge gli utenti in un ambiente artificiale, immaginario, generato dal computer, separando il mondo reale da quello virtuale.

L’analisi dei dati: strumento importante per prevenire le future pandemie

L’emergenza da Covid-19 ha permesso di percepire l’effettivo valore dei dati che le Pubbliche Amministrazioni già gestiscono mediante delle piattaforme ecosistemiche in grado di integrare dati provenienti da fonti eterogenee e trasversali che, combinate con modelli di analisi dei dati, estraggono la conoscenza da questi incroci. L’analisi dei dati è uno strumento importante per supportare l’amministrazione della sanità pubblica.

Dobbiamo concentrarci su questi aspetti per non farci trovare impreparati quando la prossima pandemia colpirà il nostro Paese. Per tutelare la collettività, la sanità pubblica deve infatti avere una visione globale e integrata di tutti i dati relativi al settore clinico-sanitario, alle famiglie, ai lavoratori, alla sicurezza delle attività produttive, agli studenti ed alle attività di formazione, al residenziale ed alle case di cura. La gestione di tutte queste informazioni consente azioni di prevenzione immediata ed un controllo in tempo reale dell’evoluzione delle epidemie sia dal punto di vista clinico che dal punto di vista sociale.

A cura di Rossella Miele

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