Elezioni Midterm USA: il Senato è dei democratici
Il risultato delle elezioni di midterm negli USA sembra non aver seguito i pronostici. Catherine Cortez Masto vince in Nevada e questo garantisce ai democratici di mantenere il controllo del Senato per altri due anni. Joe Biden, ha subito festeggiato l’inaspettata vittoria affermando:
Non sono sorpreso dall’affluenza alle urne, ne sono molto contento perché ritengo che rifletta la qualità dei nostri candidati.
E ancora:
Questa è una vittoria ed una rivincita per il partito.
Ennesima doccia fredda, dunque, per il partito repubblicano che si era affacciato a queste elezioni di metà mandato con un ottimismo quasi invidiabile. Ed infatti i sondaggi pre-elezioni portavano il partito repubblicano come vittorioso. Ci si aspettava, difatti, una ondata rossa che però a conti fatti non c’è stata. La sconfitta del Grand Old party in Nevada con Cortez Masto, prima “latina” in Senato, che ha sconfitto Adam Laxalt, candidato altamente sostenuto da Donald Trump, si somma alla sconfitta che il partito repubblicano ha ottenuto in Arizona ed in Pennsylvania.
Tra l’altro se il 6 dicembre i democratici dovessero vincere anche al ballottaggio per il Senato in Georgia, quest’ultimo avrebbe un seggio in più rispetto ai seggi posseduti dal Senato attuale.
È morto. È tempo di seppellirlo e costruire qualcosa di nuovo.
Ha twittato il senatore conservatore Josh Hawley dopo il voto, riferendosi ad un partito oramai sempre più spaccato al suo interno. E di questa spaccatura tutti sembrano dare la colpa a Trump. Ed i fatti parlano. Tutti i candidati appoggiati dall’ex presidente hanno perso.
Elezioni Midterm USA, cosa comporta la vittoria democratica
Il controllo del Senato è un plus non di poco conto per Joe Biden ed i suoi seguaci, visto che escono da queste elezioni altamente rafforzati. Ma cosa comporta questa vittoria? In primis, riconosce il lavoro svolto fino ad oggi. Con questa vittoria i democratici potranno respingere eventuali proposte di legge della Camera qualora i repubblicani dovessero controllarla.
La vittoria dei democratici però è soprattutto un contraccolpo per Donald Trump perché sta a significare che la sua politica non è riuscita neanche ad influenzare gli elettori di stampo repubblicano. Come detto, i candidati repubblicani che hanno perso sono stati quelli sostenuti da Trump. Tutti gli altri, lontani complottismo trumpiano, hanno avuto un riscontro molto più positivo. Ma lui non è d’accordo e scrive sul social “Truth”:
Per le molte persone che sono state fomentate dai media corrotti con la falsa narrativa secondo cui sarei arrabbiato per le elezioni di metà mandato, non credeteci. Io non sono affatto arrabbiato per il risultato delle elezioni, ho fatto un ottimo lavoro (e non ero io a candidarmi!) e ora sono molto impegnato a guardare al futuro. Ricordate, sono un “Genio Stabile”.
Joe Biden, nel mentre, festeggia e a proposito del suo incontro con Xi Jinping previsto al G20 per oggi lunedì 14 novembre, dice:
So che sto andando a incontrarlo in una posizione più forte.
Ma adesso la questione è un’altra. Cosa succederebbe se i repubblicani riuscissero ad avere la maggioranza alla Camera? Avere la maggioranza alla Camera potrebbe significare bloccare il programma legislativo di Biden e lanciare indagine sia sul presidente che sulla sia famiglia. Dall’altro lato però essendo il Senato democratico, quest’ultimo potrebbe avere la possibilità di nominare non solo i magistrati ma anche un giudice della Corte Suprema qualora se ne dovesse presentare l’occasione.
Se si pensa che tradizionalmente le elezioni di metà mandato sono sfavorevoli al presidente in carica, questo successo potrebbe spingere Joe Biden in una duplice direzione: ricandidarsi nel 2024 oppure lasciare il potere all’apice del successo. Staremo a vedere!