Twitter: Musk e la spunta blu a pagamento che fa rivoltare il web

Tutti, o quasi tutti, oramai sanno chi è Elon Musk, l’uomo che tutto può. Vuole la luna? Prende la Luna. Vuole il metaverso? Prende il metaverso. Vuole Twitter? Compra Twitter. Ma mentre la luna ed il metaverso non sono di così facile accesso per noi comuni mortali, Twitter invece lo è. Non vorrà mica avere il monopolio su tutto e tutti, Mister Musk? Ed ecco che non tardano ad arrivare le trollate degli utenti hacker dopo che Elon ha annunciato la fatidica spunta blu a pagamento. Mister Musk lei ha esagerato e quindi tutti questi troll se li merita. E non si offenda se da qualche giorno, accanto al suo nome dopo la virgola, compaiono le parole “Re del troll”. Se l’è decisamente cercata. Ma cerchiamo di capire bene cosa è successo…o almeno proviamoci.

Twitter Musk

Twitter, Musk e la spunta blu a pagamento

Elon Musk è l’attuale e novello proprietario di Twitter. E questo ormai non è più un segreto. Una delle più grandi novità che ha introdotto è stata la famigerata spunta blu a pagamento. In cosa consiste? Beh, pagando 7 dollari e 99 centesimi al mese gli utenti possono ottenere la spunta blu che ad oggi era riservata gratuitamente solo a società, politici e a celebrità la cui identità era verificata. Ma adesso, secondo te, questa genialata quanto vale sulla scala dell’idiozia da 1 a 10? Si può decidere di mettere a pagamento un social quando sul mercato ci sono innumerevoli concorrenti gratis? Ma puoi? Ovviamente la platea di Twitter si è lamentata e dopo solo alcuni giorni dal lancio, il servizio Twitter Blue è stato sospeso.

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Ecco i profili fake più divertenti

Ma in cosa consistono queste lamentele? Facile! Account falsi e parodie a go go comparsi sulla piattaforma. Ad esempio, è comparso un finto profilo dell’azienda farmaceutica Eli Lilly che annunciava insulina gratis per tutti.

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La PepsiCo che twitta che la Coca Cola è superiore alla Pepsi e George W.Bush che ammette che gli manca uccidere in Iraq con un Tony Blair che gli dà man forte. Poi c’è Papa Francesco che twitta un festeggiamento in Francia da ubriaco e Super Mario Bross che fa il dito medio ai suoi followers (grazie Nintendo!). E non poteva mancare Elon Musk che offre cene e vacanze a tutti e Martin Lutero che risponde all’offerta di otto ore di indulgenza. Ma il top del top è stato raggiunto con l’account di Jesus Christ:

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Elon vedi che poi non è così sbagliato definirti il King dei troll?

Twitter, quale sarà il suo futuro con Musk

Troll a parte, il futuro di Twitter sembra non essere così roseo dopo l’avvento del nuovo proprietario che subito prima dell’acquisto aveva detto di volerlo “liberare”. Ecco perché, molti investitori pubblicitari, hanno deciso di sospendere temporaneamente la pubblicazione di inserzioni sul social. La spunta blu a pagamento, ultima genialata di Elon, fa acqua da tutte le parti e sul social si è generato il caos. Continuano a crearsi profili fake da Mark Zuckerberg a Donald Trump. Diciamo che la fantasia non si arresta! E dall’account ufficiale (quello con spunta blu, non il troll!) arriva la seguente dichiarazione:

Per combattere le imitazioni, abbiamo aggiunto un’etichetta “Ufficiale” ad alcuni account.

Ah beh, adesso sì! Ora è tutto più controllato e verificato.

E se licenziare un numero non indifferente di dipendenti ha portato su Elon Musk un temporale di critiche da parte del mondo del lavoro, la nuova politica della spunta blu ha attirato un vero e proprio uragano da parte del mondo social che si è subito riversato sul nemico numero uno di Twitter: Mastodon.

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Mastodon, cosa è

Social esistente dal 2016 ma mai preso veramente in considerazioni dai seguaci social, adesso sta registrando un numero decisivo di nuovi iscritti. È una piattaforma gratuita ed accessibile a tutti. È basata sul crowdfunding e senza pubblicità e non è molto diversa da Twitter, infatti, i post sono ordinati in una time-line che viene aggiornata su base cronologica quindi non ci sono gli algoritmi come ad esempio in Instagram.

Con l’avvento di Elon Musk, sarà davvero arrivata la fine di Twitter? Staremo a vedere ma per ora una cosa è certa: i soldi non comprano l’ira dei followers!