È arrivato, di nuovo, l’election day! Negli Stati Uniti, infatti, è tempo di Elezioni di Midterm. Ebbene sì, sono già passati due anni dall’insediamento dell’attuale presidente Joe Biden e la popolazione americana è chiamata nuovamente alle urne in vista delle elezioni di metà mandato. Ma perché sembra essere così importante questo voto? Cosa si esprime?
Le Midterm elections, o elezioni di Midterm, sono votazioni atte ad eleggere i nuovi rappresentanti delle Camere del Congresso avvenendo esattamente due anni dopo le elezioni del Presidente. Si tengono il martedì che segue il primo lunedì del mese di novembre. Il mandato dei membri della Camera dei deputati negli USA dura solamente due anni mentre quello dei senatori sei. Il Parlamento americano è formato da due camere: la Camera dei Rappresentanti ed il Senato.
Durante le elezioni di metà mandato, saranno eletti nuovamente tutti i 435 membri della Camera dei Rappresentanti. I deputati di tale Camera ricoprono il ruolo solamente per due anni ed il numero non è fisso ma è proporzionale in base alla popolazione. Ogni deputato, infatti, rappresenta un seggio di un determinato distretto. Per essere eletto bisogna aver compiuto almeno 25 anni di età, avere la cittadinanza americana da almeno sette anni e vivere nello stato che si vuole rappresentare.
Un terzo dei membri del Senato viene rieletto durante le midterm elections. I senatori hanno mandato singolo con scadenze diverse ed ogni due anni c’è il ricambio di un terzo del numero totale, quindi circa 33/34 rappresentanti. Ogni stato ha due rappresentanti al Senato. Per essere eletti bisogna aver compiuto almeno 30 anni, avere la cittadinanza americana da almeno nove anni e vivere nello stato che si vuole rappresentare.
Mentre quando si elegge il Presidente si utilizza il sistema dei collegi e dei “Grandi Elettori”, per le midterm elections i cittadini sono chiamati a votare tramite voto diretto da chi intendono farsi rappresentare.
Durante le elezioni di Midterm vengono eletti anche i governatori di trentasei tra i cinquanta stati del paese. Mentre il Vermont ed il New Hampshire eleggono il governatore per un mandato biennale, tutti gli altri trentaquattro stati lo eleggono per quattro anni. Vengono inoltre eletti i rappresentanti delle assemblee legislative degli stati membri ed i sindaci di alcune città. Le elezioni, svolte ieri, determineranno il 118° Congresso degli Stati Uniti d’America.
Ufficialmente, dunque, sono elezioni che ridisegneranno il Congresso che è l’organo che approva le leggi. La Camera decide quali sono le leggi da presentare mentre il Senato decide se bloccarle o portarle avanti. Inoltre, è il Senato che può discutere l’eventuale impeachment del Presidente in carica. Ufficiosamente, invece, queste elezioni sono una sorta di referendum di gradimento dell’attuale presidente. Servono infatti a capire il livello di gradimento del nuovo inquilino della Casa Bianca dopo due anni dal suo insediamento.
Queste elezioni rappresentano un momento fondamentale per il presidente perché possono incidere significativamente sui successivi due anni di mandato. Il sistema istituzionale americano può essere considerato come l’esempio più alto della separazione dei poteri alla Montesquieu. Cosa significa? Beh, Montesquieu aveva individuato tre tipologie di poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. E l’America ne è un esempio lampante. Infatti, il vertice, eletto ogni quattro anni, ha una propria legittimità e non dipende dalla fiducia del Parlamento ma il Congresso continua a mantenere il potere legislativo e affinchè ci sia una continuità in tutti i quattro anni, c’è bisogno che alle Camere salga lo stesso partito che sostiene il presidente. In caso contrario quest’ultimo potrebbe anche rischiare l’ impeachment.
Un esempio eclatante di impeachment americano è stato quello nei confronti dell’ex presidente Donald Trump. Dopo la vittoria di Joe Biden, i sostenitori di Trump, organizzarono una manifestazione per sostenere la tesi dello scippo elettorale. Manifestazione, alla quale parteciparono anche persone che non avevano un intendo pacifico e che portò ad una irruzione nel Palazzo del Parlamento. Irruzione, passata alla storia come “l’assalto a Capitol Hill”, mai condannato da Trump. A seguito di questo episodio, la speaker della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi avviò la procedura di impeachment nei confronti di Trump, capro espiatorio di una costituzione che forse dovrebbe essere un attimo rivista.