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Enel: come promuovere un uso più razionale dell’energia nei consumatori?

Per quanto riguarda le tariffe e le politiche di Demand Side Management (DSM), quali proposte e servizi innovativi intende promuovere Enel per indurre nei consumatori (famiglie, imprese, terziario) un uso più razionale dell’energia? Ma anche un maggiore ricorso alle fonti rinnovabili, criteri irrinunciabili per centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra sottoscritti dall’Italia e decisivi anche per dare più forza competitiva alla nostra economia?

Strategie tariffarie: quali i piani dell’autorità e di Enel

Nel campo delle politiche tariffarie, rischia di consolidarsi una sorta di circolo vizioso tra indirizzi tutt’altro che soddisfacenti da parte dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Delle scelte strategiche di Enel vanno in direzione opposta a quella di un uso più razionale dell’energia.

L’Autorità per l’Energia ha approvato il documento: “Regolazione della tariffa base, dei parametri e degli elementi di riferimento per la determinazione delle tariffe dei servizi di distribuzione e di vendita dell’energia elettrica ai clienti del mercato vincolato ai sensi dell’art.2, comma 12, lettera e), della legge 14 novembre 1995, n.481 (Deliberazione n. 204/99)”.

Possiamo dire che la metodologia proposta per le nuove tariffe da parte dell’Autorità resta negativa perché conferma lo smantellamento della tariffa progressiva per le utenze domestiche. Essa segna senz’altro un passo avanti rispetto alla proposta precedente, in particolare per la riduzione dell’incentivo all’aumento delle vendite che è presente nel sistema attuale così come nella prima proposta che l’Autorità aveva avanzato. Così com’è, però, la proposta dell’Autorità non appare dunque in grado di innescare processi di risparmio energetico.

Proposte per abbassare il prezzo delle utenze

Il prezzo per le utenze domestiche dovrebbe crescere con i consumi in modo da incentivare l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili, come il solare termico per l’acqua calda. Gli introiti per le aziende devono essere “piatti” per coprire i costi di fornitura e per evitare elevati profitti sugli ultimi kWh venduti che ostacolano attività di gestione della domanda e spingono solo ad incrementare le vendite.

Nel documento preparatorio per la consultazione dei vari attori del settore, l’Autorità individuava quattro principi alla base del nuovo sistema tariffario attraverso cui si intendeva esercitare effetti positivi sulla tutela dell’ambiente e delle risorse naturali:

  1. Introduzione di stimoli ai miglioramenti di efficienza sul lato dell’offerta;
  2. la promozione e il miglioramento dell’efficienza negli usi finali attraverso l’introduzione di stimoli e l’eliminazione di disincentivi per gli esercenti;
  3. la promozione di miglioramenti dell’efficienza negli usi finali attraverso il riequilibrio del sistema di incentivi per l’utenza vincolata;
  4. l’introduzione di una maggiore flessibilità nei rapporti tra clienti ed imprese elettriche e la creazione di nuove possibilità d’incontro tra la domanda e offerta con caratteristiche positive da un punto di vista ambientale.

Ora che l’Europa punta su un’inversione di tendenza nell’andamento dei consumi energetici sia per gli impegni di Kyoto sia per ottenere l’incremento della competitività sui mercati, se l’Enel imbocca invece la strada dell’espansione delle vendite di elettricità rischia che ciò che decide di non fare autonomamente le venga imposto dall’esterno tramite, ad esempio, obiettivi di risparmio già previsti dalla normativa italiana (DL Bersani) e allo studio in una Direttiva Europea.

Se Enel persistesse su questa strada, una strategia di gestione della domanda, anziché operare virtuosamente per il consolidamento delle posizioni di mercato e l’incremento dei profitti, rischierebbe di giungere organizzativamente e tecnologicamente impreparata agli appuntamenti futuri.

Possibili metodi di riduzione dei consumi

L’integrazione di tutti i beni intermedi (energia, tecnologie di uso finale, gestione impianti, servizi energetici) per la fornitura dei servizi finali (il comfort ambientale, la forza motrice, il trattamento dell’informazione, un’illuminazione efficace e gradevole, …) al minimo costo è ciò che sempre più richiedono gli utenti ed i mercati. Solo su questa strada Enel può espandersi in modo stabile, evitando di esporre i profitti all’instabilità dei mercati energetici e alla concorrenza sempre più agguerrita. Ciò che serve agli utenti è l’ottenimento dei servizi finali richiesti con la bolletta più bassa e stabile possibile, e questo si ottiene molto meglio razionalizzando e riducendo i consumi, che non abbassando (magari solo fittiziamente) i prezzi.

La prospettiva contenuta in un recente studio di Enel che prevede un incremento dei consumi elettrici nei prossimi anni dell’80% (puntando sulle auto elettriche, sulle “elettrotecnolgie”, sulle pompe di calore, …) a fronte di una riduzione o stabilizzazione delle emissioni complessive di gas serra non sembra, per usare un eufemismo, realistica. L’unica strada da battere per la riduzione delle emissioni è invece quella di puntare oltre che sull’efficienza nella generazione anche sull’incremento dell’efficienza energetica negli usi finali, dove vi sono enormi possibilità di azione.

L’incentivo all’innalzamento della potenza da 3 a 4,5 kW presso l’utenza domestica, avviato di Enel e poi fermato dall’Autorità, sarebbe andato in direzione opposta agli obiettivi di risparmio energetico e abbattimento della curva della potenza.

Quale strategia d’efficienza energetica e DSM intende attuare Enel a livello di utenza domestica?

Ecco qualche esempio tratto dall’esperienza di altri paesi:

  • campagne di rinnovamento degli elettrodomestici finanziando e premiando quelli ad alta efficienza, in particolare quelli con etichettatura energetica come frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie;
  • campagne di incentivazione dell’illuminazione ad alta efficienza finanziando e premiando il ricorso a lampade, compatte fluorescenti elettroniche);
  • offerta di servizi per l’efficienza energetica pagati dagli utenti, del green pricing, delle tariffe multiorarie, anziché offerta di tariffe scontate per gli alti consumi.

Quali azioni di DSM s’intende promuovere, nei confronti delle altre categorie d’utenza: come ad esempio nel settore terziario (condizionamento, illuminazione, office equipment), in particolare negli uffici, nel commercio e nel settore alberghiero? In molti paesi sono state introdotte le “tariffe verdi” per utenze disposte anche a pagare di più pur di avere garantita la fornitura da fonti rinnovabili ed a basso impatto ambientale; cosa intende fare Enel in questa direzione?

A cura di Rossella Miele 

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