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Lorenzo Fontana, chi è il nuovo Presidente della Camera dei deputati?

Dopo l’elezione di Ignazio La Russa come Presidente del Senato, oggi tocca al Presidente della Camera dei deputati. Dopo tre fumate nere, è arrivata quella bianca. Al quarto scrutinio è uscito il nome di Lorenzo Fontana, eletto con 222 voti con un quorum di 197. Estremista di destra e cattolico integralista, è il secondo esponente della Lega a ricoprire questo ruolo. Prima di lui c’era stata Irene Pivetti.

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Lorenzo Fontana, chi è

Fontana nasce a Verona nel 1980. Si laurea prima in scienze politiche a Padova e poi in storia ed in filosofia a Roma. È un cattolico integralista, sposato con rito tridentino ossia con rito svolto in latino secondo la tradizione del Concilio di Trento del 1570. A celebrare il matrimonio è stato don Vilmar Pavesi, sacerdote criticato per le sue posizioni estreme, infatti, don Pavesi ha spesso associato l’omosessualità al diavolo. Ma basta andare sull’account Twitter di Fontana per capire quanto si senta vicino alla storia dei santi e della Chiesa, infatti, pubblica quasi quotidianamente la foto del santo del giorno con una breve didascalia.

Lorenzo Fontana è sostenitore della famiglia tradizionale, ossia quella che concepisce solo l’unione tra uomo e donna. È iscritto al “Comitato No194”, organizzazione che richiede l’abrogazione della legge 194, che in Italia è quella che consente alle donne di interrompere la gravidanza in modo sicuro.

Idee politiche

Si avvicina giovanissimo a quella che all’epoca era la Lega Nord. Grazie agli ambienti di Radio Padana stringe rapporti di collaborazione e di amicizia con Matteo Salvini, suo testimone di nozze. Ha una carriera politica di rapida ascesa, infatti a ventidue anni diviene vicecoordinatore di Giovani Padani, il movimento giovanile di Lega Nord. A ventinove anni diventa parlamentare europeo e mantiene questa carica fino al 2014 quando la Lega entra nel Gruppo ENF con il partito di Marine Le Pen. Nel 2018 entra alla Camera dei deputati. Nei mesi precedenti alla formazione del primo governo Conte, è stato per pochissimo vicepresidente della Camera, incarico lasciato quando fu eletto ministro della Famiglia. Nel 2019 passa al ministero degli Affari Europei, carica che dura poco a causa della caduta del governo dopo appena due.

Le sue idee lo hanno spesso avvicinato ai leaders mondiali estremisti quali Marine Le Pen e Donald Trump. Dopo la vittoria di Biden infatti twittò:

Probabilmente, il presidente democratico è consapevole di quanto accadrà nelle elezioni di metà mandato, dove i patrioti Repubblicani vinceranno.

Ha sostenuto anche Vladimir Putin. Infatti, prima dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, aveva espressamente sostenuto il presidente russo anche per l’invasione della Crimea. Ha inoltre esultato per l’uscita del Regno Unito dall’Europa.

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Published by
Maria Francesca Malinconico