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Regina Elisabetta, cosa ne sarà del Commonwealth adesso che non c’è più?

Prima dell’ascesa al trono della Regina Elisabetta II, l’impero britannico era vasto a tal punto da ipotizzare che, nel suo momento di massima espansione, un abitante su quattro fosse un suddito britannico. Mica male?  A partire dal XX secolo però, le cose sono cambiate non solo perché molti paesi hanno deciso di puntare all’indipendenza ma anche perché la Gran Bretagna si è ritirata da alcuni territori. Basti pensare che mentre all’inizio del suo regno, la Regina regnava su 32 Stati, alla fine erano solamente 15 gli Stati che avevano continuato a considerarla come proprio sovrano, tra cui l’Australia, il Canada, la Giamaica e la Nuova Zelanda.  Questi 15 Stati fanno parte del Reame del Commonwealth. Ma cosa è il Commonwealth?

Regina Elisabetta, cosa è il Commonwealth?

Il Commonwealth, o ricchezza comune, nasce nel 1926 ed altro non è che una organizzazione di cui fanno parte tutte le ex colonie britanniche tranne il Mozambico ed il Ruanda. Nasce con lo scopo di creare una alleanza tra la monarchia inglese e le sue colonie dato che, queste ultime, miravano all’indipendenza senza però voler perdere i rapporti con la Regina.  Ad oggi, questa organizzazione, è composta da 54 Paesi che collaborano tra di loro nel campo del commercio, dell’ambiente e dei diritti umani.

Gli Stati che fanno parte del Commonwealth possono essere raggruppati in:

  • Reami del Commonwealth: ossia tutti gli stati con forma di monarchia costituzionale che riconoscono il sovrano come proprio capo di stato;
  • Monarchie: ossia gli stati sovrani con una propria monarchia ed un proprio Re;
  • Repubbliche: ossia tutti gli stati che hanno deciso di intraprendere l’indipendenza.

Ma cosa cambierà adesso con l’ascesa al trono di Re Carlo III?

Regina Elisabetta, è arrivata la fine del Commonwealth?

 L’ultimo stato che, in ordine di tempo, ha deciso di sollevare la monarchia britannica è stato Barbados. Il paese caraibico ha difatti eletto, l’anno scorso, un nuovo capo di stato: la presidente Dame Sandra Prunella Mason.  Quali sono gli altri Paesi propensi a non considerare più Buckingham Palace come sede del proprio sovrano?

Le isole caraibiche

La Giamaica è da qualche tempo che spinge per l’abbandono, anche per alcuni scivoloni che il Duca e la Duchessa di Cambridge hanno avuto durante una visita all’inizio del 2022. William, infatti, si è fatto riprendere accanto al primo ministro Andrew Holness mentre quest’ultimo prometteva l’indipendenza del paese entro il 2025. Ma affinché ciò accada servirà il voto di maggioranza del parlamento giamaicano ed anche un voto diretto da parte della popolazione. Diciamo che non è facile come potrebbe sembrare!

Almeno altre cinque nazioni caraibiche sembrano ben propense ad abbandonare la monarchia, tra cui Belize, Antigua, Barbuda e Bahamas.

Australia

Non credo che l’Australia diventerà una repubblica mentre c’è la Regina sul trono. Ma dopo, chissà!

Queste sono le parole pronunciate nel 2006 dall’allora primo ministro John Howard. Dunque, ora che la Regina non c’è più e che al suo posto c’è il primogenito Carlo, quale sarà il futuro dell’Australia? Già nel 1999 si era tenuto un referendum che includeva la proposta di diventare una repubblica. Proposta però, all’epoca, respinta. Ma adesso?

Scozia

Ebbene sì, nonostante la Regina abbia esalato l’ultimo respiro proprio in terra scozzese, molti ritengono che sia arrivato il momento di abbandonare la corona. Sono passati otto anni da quando gli scozzesi hanno votato contro l’indipendenza ma l’attuale governo è stato eletto con la promessa di organizzare un nuovo referendum.

Non tutti i paesi, però, vogliono abbandonare la corona.

Papua Nuova Guinea è uno di quei paesi patriottici fieri di avere come sovrano la famiglia inglese. E lo hanno ricordato quando, la principessa Anna, figlia della compianta regina, è andata a far loro visita in aprile. La principessa è stata accolta con enorme rispetto ed affetto dalla popolazione e dal governo che ha ribadito che continuerà ad onorare la Gran Bretagna.

Ma sarà lo stesso adesso che la corona non è più indossata dalla Queen ma da suo figlio? Il carisma ed il fascino, non solo personale, della Regina Elisabetta II sono stati fondamentali per tenere quasi tutti i Paesi uniti sotto la corona all’insegna del Commonwealth. Riuscirà Carlo a seguire le orme dell’adorata madre o vedremo, poco alla volta, il Reame del Commowealth perdere pezzi davanti ai nostri occhi? Staremo a vedere.

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Published by
Maria Francesca Malinconico