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Regina Elisabetta, quali sono i protocolli dopo la sua morte

London Bridge is down. Il Ponte di Londra è crollato. La Regina Elisabetta II ci ha lasciato. Eh sì, proprio così. Dopo 70 anni di regno la Regina ha deciso di raggiungere il suo amato principe Filippo lasciando le redini al figlio Carlo.

Ma cosa succederà effettivamente adesso? E in cosa consiste questo protocollo di cui tutti parlano?

Regina Elisabetta, i protocolli da attuare dopo la sua morte

Oramai tutto il mondo sa che oggi, 8 settembre 2022, la Regina Elisabetta II, all’età di 96 anni, ci ha lasciato e con lei si conclude il regno più longevo della dinastia inglese, durato ben 70 anni. Ma cosa succede adesso? Se la Regina si fosse spenta a Londra, più precisamente a Buckingham Palace si sarebbe attivato solamente il protocollo London Bridge. Ma la Regina ha fatto il suo l’ultimo respiro nel castello di Balmoral, in Scozia dunque verrà attivata la variante “Operazione Unicorn”, che altro non è che un’aggiunta al London Bridge.

Protocollo London Bridge e Operazione Unicorn

Il protocollo London Bridge prevede che il decesso delle Regina non venga subito divulgato alla popolazione che assieme al resto del mondo ne verrà a conoscenza solo dopo che tutto sarà pronto. L’informazione della morte della Regina dovrà viaggiare in incognito e arriverà prima al segretario personale della sovrana, Sir Christopher Geidt che comunicherà il decesso al Primo Ministro in carica e poi ai governatori generali e agli ambasciatori. Dopodiché sarà la volta della popolazione. Contemporaneamente alla divulgazione mondiale, un commesso vestito di nero attraverserà il cortile di Buckingham Palace per appendere un avviso con i bordi neri al cancello. E le bandiere saranno calate a mezz’asta.

Il decesso, però, è avvenuto in Scozia, dunque entra in scena anche l’altro protocollo: quello Unicorn. Questo prevede che ci sia l’immediata sospensione dei lavori nel parlamento scozzese per organizzare i funerali di Stati. Il feretro della Regina verrà trasportato con il treno della famiglia reale dal Castello di Barmoral nell’Aberdeenshire ad Edimburgo e riposerà per qualche giorno nel Palazzo di Holyroodhouse, dove sarà allestita la camera ardente. La sede dei funerali, secondo l’Operazione Unicorno, sarà la Cattedrale di St Giles a Edimburgo. Se invece la Regina fosse deceduta a Londra, sarebbe stata la Basilica di Westminster Abbey. Dopo i funerali la bara della Sovrana sarà trasportata a Londra a bordo del Royal Train. La Regina riposerà accanto al suo amato marito, il Duca di Edimburgo, a Windsor nel Memorial Chapel di re Giorgio VI (questo in entrambi i protocolli)

Secondo il documento diffuso qualche tempo fa, il giorno della morte della Sovrana sarà indicato come il D-Day e i giorni a seguire saranno D-Day 1, D-Day 2 fino ad arrivare al decimo giorno, ossia il giorno dei funerali.

Regina Elisabetta, è la volta del Re Carlo

Alla morte della sovrana, per ragione di successione, sarà il suo primogenito Carlo a salire al trono. Carlo sarà proclamato Re la mattina dopo il decesso ed il giorno successivo partirà per un viaggio intorno al Regno Unito. Ovviamente anche qui nulla è stato lasciato al caso. L’operazione, chiamata Spring Tide, è formata da determinati piani dettagliati affinché il novello Re salga al trono senza problemi. Quali problemi dovrebbero sorgere? Beh, il flusso di turisti provenienti da tutto il mondo ad esempio. O la gestione di eventuali attacchi terroristici. Il ministro della Difesa organizzerà il saluto con i cannoni e saranno fatti due minuti di silenzio in tutto il Paese per ricordare la Queen. Poi sarà la volta dell’incoronazione di Carlo che potrebbe decidere di essere nominato o con il nome di Carlo III o con il nome di Giorgio VIII.

Dopo 70 anni di regno, ci ha lasciato una donna che può e deve essere considerata un mito contemporaneo. Una regina che non ha mai dimenticato di essere anche Donna, moglie, mamma e nonna.

God save the Queen…ovunque ella sia adesso.

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Published by
Maria Francesca Malinconico