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Nirvana, definitivamente chiusa la causa della copertina “Nevermind”

Archiviata definitivamente la causa per la foto di copertina dell’iconico album “Nevermind” dei Nirvana. Spencer Elden, il bambino ritratto nello scatto simbolo dell’album più celebre del gruppo di Kurt Cobain, aveva presentato una denuncia a carico della band per pornografia infantile. Attendere, però, così tanto tempo prima di ricorrere alle pratiche legali non è stata una genialata…mettiamola così! Il giudice distrettuale di Los Angeles, Fernando Olguin, ha affermato difatti che Elden ha aspettato fin troppo tempo prima di dichiarare lo sfruttamento sessuale da parte dei Nirvana. E dopo ben tre ricorsi…causa archiviata, passiamo avanti!

Nirvana, la causa

Il motivo principale della causa contro i Nirvana da parte di Spencer Elden è l’utilizzo di una foto che ritrae quest’ultimo, da bambino, che nuota al Pasadena Aquatic Center in California, completamente nudo verso una banconota da un dollaro trafitto con un amo da pesca. Nel processo sono stati citati Dave Grohl e Krist Novoselic, ex membri della band, Courtney Love, vedova di Kurt Cobian nonché diverse case discografiche ed anche il fotografo autore dello scatto, Kirk Weddle.

A sostegno della sua causa, incominciata solamente nell’agosto del 2021, Elden ha parlato di “perdita del godimento della vita” dovuto allo stress emotivo causato anche dalla perdita di capacità di guadagno. Secondo i legali del gruppo, il Nirvana Baby nel tempo ha goduto, anche e soprattutto economicamente, dei privilegi dovuti a questo scatto. Nel 2016 infatti, in occasione del venticinquesimo anniversario della pubblicazione dell’album, si è fatto fotografare a pagamento rifacendo da adulto l’iconica scena.

Ma qual è la vera storia di questo scatto?

Stiamo sicuramente parlando di una delle copertine a più impatto sociale di tutti i tempi. Kurt Cobain si è battuto in prima linea affinchè questa foto non venisse censurata! Sue le parole:

Chi si sente offeso da questa immagine probabilmente è un pedofilo latente.

Nevermind è stato un disco che ha segnato gli anni ’90 ed è considerato l’album con il quale i Nirvana hanno raggiunto fama internazionale. Basti pensare che all’interno di questo album ci sono capolavori come “Smells Like Teen Spirit”, “Lithium”. Capolavori che, mescolati all’insolito scatto scelto come copertina dell’album, hanno creato un mix micidiale di iconicità. Ma davvero uno scatto fotografico può rendere così iconica una band? Beh, sì. Focalizziamoci un attimo sul periodo storico. Stiamo parlando degli inizi degli anni ’90 e per quanto adesso una fotografia del genere possa essere considerata “quasi normale”, all’epoca non lo era affatto.

Pubblicare la fotografia di un bambino con i genitali al vento era scandaloso e lo sapevano tutti, in primis la casa discografica, la Geffen. Quest’ultima però, nonostante tutto, decise di mettersi subito all’opera quando Kurt Cobain presentò l’idea. Perché sì, l’idea di questo scatto venne proprio a Kurt Cobain che ebbe l’ispirazione giusta guardando un documentario sui parti in acqua. Tuttavia, la casa discografica, anziché utilizzare una foto di stock, decise di creare un’immagine originale incaricando il fotografo Kirk WIddle di scattarne una. Il resto è storia e soprattutto successo. Un successo che nessuno avrebbe creduto possibile meno che mai i genitori di Spencer Elden che ricevettero solamente 200 dollari per la foto scattata al figlio.

Lo stesso Elden, in una intervista al Time nel 2016, ha affermato quanto segue:

Ripensandoci oggi sembra piuttosto stupido rilasciare interviste su questo argomento, perché io non ho avuto nulla a che fare con quella copertina, ma allo stesso tempo, invece, mi riguarda da vicino. È davvero strano sentirsi parte del momento di gloria di qualcun altro, ritrovarsi sulla scia di quel successo.

Ma forse l’unica “piccola” consolazione che potrebbe avere Spencer da tutta questa vicenda è che, suo malgrado, ha creato un fermo immagine su ciò che la società odierna si aspetta da ogni uomo: l’inseguimento dei soldi. E, paradossalmente, l’aver denunciato i Nirvana dopo così tanto tempo ne è l’esempio eclatante. Ciò che ci succede nella vita nostro malgrado, dovrebbe spingerci al miglioramento della specie ma a quanto pare… il condizionale è d’obbligo e l’Utopia continua ad essere solamente un capolavoro di Tommaso Moro. C’est la vie!

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Published by
Maria Francesca Malinconico