Superbonus 110%, NO alla proroga
Le ultime notizie che arrivano dal Governo, rappresentato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, dalla sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento Debora Bergamini e dal viceministro all’Economia Laura Castelli, annunciano uno STOP alla proroga del superbonus 110%. Ed ecco la super cazzola all’italiana! Il governo sembrerebbe aver detto no a qualsiasi possibilità di proroga dell’incentivo. Perché? Semplice! Non ci sarebbe budget! È stato dato l’ok invece alla possibilità di ampliare il gruppo di soggetti che rientrerebbero nel meccanismo delle cessioni, escludendo solamente le persone fisiche. Se si giungerà ad un accordo, queste misure potrebbero trovare spazio nella legge di conversione del Decreto Aiuti. Già si prevede che le banche possano cedere sempre il credito ai professionisti privati loro clienti. Dalla discussione che si è avuta, è fuoriuscita la possibilità di estendere la cessione anche ai professionisti e alle PMI.
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Superbonus 110%, perchè non si avrà la proroga
Bisogna dire che la situazione non era già tutta rose e fiori da maggio. Sono 33, 3 i miliardi di euro stanziati dal governo e che sarebbero dovuti bastare fino al 2036. Tutto questo caos però non ha solo la mancanza di fondi come principale motivo. È da giorni che si parla del problema del caro materiali, dei lavori che iniziano in ritardo ma soprattutto delle banche che sono bloccate per la cessione dei crediti.
Da un colloquio tra il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco ed il presidente della CNA, Dario Costantini, è emersa la preoccupante situazione in cui versano migliaia di imprese del reparto costruzioni che trovano difficoltà a cedere i crediti di imposta legati al superbonus per la riqualificazione degli immobili proprio per il congelamento del mercato. Quindi il governo come ha intenzione di risolvere questo problema?
Superbonus 110%, le soluzioni
Una delle possibili soluzioni in arrivo potrebbe essere la possibilità di cedere il credito a tutte le aziende, indipendentemente dalla loro dimensione potendo così realizzare quattro cessioni, con l’ultima limitata ai soggetti non consumatori. Ovviamente resterebbero di fatto tutte le regole antifrodi che determinerebbero una responsabilità in solido del cessionario, come previsto ed indicato sia dall’Agenzia delle Entrate che dalla Guardia di Finanza.
Dal governo è arrivato uno stop anche all’apertura dell’F24 per la compensazione dei crediti. Si rischierebbe di scaricare troppo i costi sulla finanza pubblica.
Ma perché ci sono state tutte queste modifiche?
Il superbonus 110% è stato presentato per la prima volta nel 2020, dal secondo governo Conte. Non è altro che un insieme di detrazioni a favore di interventi edilizi il cui scopo è quello di migliorare l’efficienza energetica. Questi incentivi aiutano i cittadini a svolgere interventi edilizi a costo zero. Mentre l’ex premier Conte si è sempre dimostrato a favore di tutto ciò, l’attuale premier Mario Draghi non ha mai nascosto la sua riluttanza ritenendo questa misura troppo onerosa per lo Stato.
Il vero punto della questione però non è solo l’eventuale eccessiva onerosità degli incentivi per lo Stato ma anche tutti i crediti incagliati a fronte di lavori già avviati che rendono migliaia di imprese sofferenti. Se questa situazione non dovesse sbloccarsi, sarebbero tantissimi gli imprenditori a rischiare il fallimento. Ma la riduzione dei vincoli sulla cessione dei bonus deve essere studiata attentamente perché le frodi e le truffe sono dietro l’angolo. Per quest’ultima decisione si attendono a breve sviluppi. Si parla di novità già nei prossimi giorni.