Il rischio di chiusura definitiva delle sale LAN ed eSport sembra essere concreto. Tutto ciò a causa di un esposto che blocca qualsiasi attività che permette giochi al di fuori della propria abitazione abituale. Ma andiamo con ordine. Cosa sono le sale LAN? E perché, negli ultimi anni, si sono diffuse così tanto in Italia?
Le sale LAN ed eSport sono luoghi in cui è possibile trovare periferiche da gaming e connessioni a banda larga per giocare a titoli dove la parte competitiva la fa da padrone. Sono postazioni formate da pc, mouse, tastiera e monitor molto costose e quindi non raggiungibili da tutti. Per i professionisti l’attrezzatura arriva a costare anche 7 mila euro. Noleggiarle invece è molto più economico. Ecco il motivo della celere diffusione.
Il tutto è partito da un esposto, da parte dell’amministratore delegato di Led Srl, Sergio Milesi, secondo il quale questa tipologia di sala non sarebbe regolamentata. Secondo Milesi infatti, le sale LAN non sarebbero tassate in modo adeguato dallo Stato, a differenza delle slot machine classiche largamente diffuse in Italia.
La motivazione di Milesi è la seguente:
Sono sottoposte a numerosi controlli e basta che manchi solo un’autorizzazione a far scattare il sequestro, mentre queste attività non sembrano tenute a tutte queste procedure. La nostra società è titolare di diverse sale giochi in numerose regioni italiane e abbiamo alle nostre dipendenze circa 250 persone. Il nostro settore ha avuto un periodo molto complicato a seguito del Covid e, come se non bastasse, ora ci troviamo come competitor delle attività ludiche che al loro interno ospitano apparecchi senza gettoniera, ma che richiedono di pagare un determinato prezzo all’ingresso e per poter giocare ai cosiddetti giochi elettronici.
Effettivamente la legge a cui fa riferimento Milesi risale al 2003 e menziona solamente biliardo e calcio balilla non considerando minimamente pc e console. Per legge, questi ultimi apparati devono essere certificati e non manomissibili secondo l’articolo 110 comma 7c del TULPS. Ma non è così facile omologare questa tipologia di apparecchiatura perché significherebbe far si che hardware e software non subiscano modifiche. Stiamo parlando di beni che sono oggetto di obsolescenza continua ed un’omologazione richiederebbe mesi se non anni. Inoltre omologare un software, bloccherebbe il gestore dalla possibilità di inserire nuovi giochi all’interno del pc e questo andrebbe un pochino contro il senso stesso delle sale.
Nelle sale LAN e eSport non rientrano le sale da gioco tradizionali e le slot machine. Ma cosa cambia con queste ultime?
Nelle sale LAN e negli eSport non si vincono soldi. Questa è la differenza principale con le sale da gioco tradizionali. La somma che viene pagata all’ingresso serve per giocare e non per vincere somme di denaro. Basti pensare che molto spesso queste sale sono utilizzate da chi lavora nel mondo della grafica o nell’editing grazie alle connessioni veloci e alle tecnologie performanti presenti come le stampanti 3D. Un’altra grande differenza è che nelle sale LAN l’utente può avere un suo profilo privato mentre nelle sale gioco tradizionali i dispositivi possono solo essere presi in affitto. Dunque, nelle sale LAN una parte dell’attrezzatura è messa a disposizione dal titolare (la connessione ad esempio) e un’altra parte dal cliente (l’identità digitale).
Ovviamente dopo questo provvedimento il mondo dei videogamers si è rivoltato creando delle vere e proprie proteste online a suon di hashtag come #salalan #italiamedioevo. Cosa succederà in futuro? Ancora non si sa nulla. La cosa certa è che sono solamente 4 le sale chiuse ad oggi e sussiste ancora la possibilità di giocare a videopoker quindi è tutto ancora in definizione. Videogamers non vi resta che attendere!