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Netflix in down, per la prima volta perde abbonati

Anche Netflix è in down ed è la prima volta dalla sua nascita nel 1997! Beh, tutti possono cadere ma, forse dal patron dei film online che ci ha fatto compagnia per intere giornate durante la pandemia un capitombolo del genere non te lo aspetti. Ed invece il colosso dei film in streaming è entrato in un trend negativo nonostante tutti avessero delle aspettative di crescita non indifferenti. Sono tante le motivazioni di questo crollo. Prima tra tutte la massiccia presenza di competitors in rete. Ma ovviamente il buon vecchio Netflix ha già una soluzione. Quale sarebbe? Puntare su un nuovo mercato, quello dei videogiochi! Ma cerchiamo di capire bene cosa è successo.

Netflix, un down prevedibile?

Nel mondo sono circa 221 milioni le persone che hanno un abbonamento a Netflix mentre sono circa 200 mila gli abbonati che, nel primo trimestre 2022, hanno deciso di disdirlo. Come se non bastasse nel secondo trimestre è stata prevista una perdita di altri 2 milioni di abbonati. Ma a quanto ammonta la perdita in termini monetari? Ieri si parlava di circa 60 miliardi di dollari di capitalizzazione. Adesso capite il motivo per il quale il titolo Netflix abbia subito anche un crollo in borsa del 23%?  Diciamo che gli investitori, a buona ragione, non hanno reagito festeggiando a questa notizia. È la prima volta che il gruppo americano, in una chiusura trimestrale, ha accusato così tanti cali di abbonati. Ma quali potrebbero essere le motivazioni?

Le motivazioni

Tralasciando la guerra in corso che ha portato circa 700mila abbonati russi a disdire il servizio, è l’aumento del prezzo degli abbonamenti la causa principale. Con la pandemia ed il lockdown, il numero degli abbonati a Netflix era clamorosamente aumentato ma con l’entrata in scena di Amazon Prime e Disney+ a prezzi più bassi, la scelta è decisamente ricaduta su quest’ultimi. Altro motivo è la possibilità di avere account condivisi. Il fenomeno delle password sharing è largamente diffuso ma vista la crescente concorrenza Netflix ha deciso di introdurre un addebito extra per gli account che non convivono con il proprietario del profilo condiviso.

 Poi c’è la questione, posta in essere dal numero uno di Tesla del “politically correct”. Elon Musk ha infatti twitatto qualche giorno fa:

The woke mind virus is making Netflix unwatchable!

 “Netflix è inguardabile!” a causa del woke mind virus ossia il virus dell’avere attenzione sulle ingiustizie sociali e razziali.

Netflix, possibili soluzioni

Quale può essere considerata la soluzione più immediata per ridurre i costi fissi degli abbonamenti? La pubblicità! Si pensa infatti di ridurre i costi degli abbonamenti che oggi variano dai 7,99 ai 17,99 euro al mese attraverso l’introduzione di inserzioni pubblicitarie. Il tutto tra un anno o al massimo due! Secondo il CEO di Netflix Reed Hastings:

Coloro che hanno seguito Netflix sanno che sono stato contrario alla presenza della pubblicità e sono un grande fan della semplicità degli abbonamenti. Ma per quanto ne sia un fan, sono anche un grande fan dei consumatori a cui piace avere un prezzo più basso. Questi consumatori infatti sono tolleranti alla pubblicità per ottenere ciò che cercano e vogliono dal nostro servizio.

Altra soluzione per incrementare gli abbonati sono i videogiochi. Ad oggi sono 17 quelli presenti sulla piattaforma Netflix tra dispositivi IOS ed Android, il più famoso dei quali è quello di Stranger Things. Ma se ne stanno sviluppando dei nuovi tramite acquisizioni esterne. Quella di maggior spicco è la Night School Studio che è dietro Oxenfree, videogioco altamente apprezzato dai cultori del supernatural.

Staremo a vedere cosa succederà ma non escluderei un ritorno alla buona vecchia pirateria. Quella che ti portava ad aprire pagine su pagine prima di poter guardare in streaming una serie e che ti faceva entrare nel pc virus dai nomi impronunciabili con i quali poi alla fine diventavi anche amico. Beh, vedremo!

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Published by
Maria Francesca Malinconico