Cultura e social network, un connubio perfetto per l’arte a portata di click

L’arte non si può separare dalla vita. È l’espressione della più grande necessità della quale la vita è capace.

Diceva Robert Herni, pittore del realismo statunitense. E noi italiani non possiamo che dargli ragione. L’Italia si sa, è la patria dell’arte e della cultura. Impregnata così tanto di bellezze architettoniche e di sculture da togliere il fiato che quasi noi nativi ce ne dimentichiamo… e non dovremmo.  Dagli Uffizi di Firenze agli scavi di Pompei, passando per Roma che di eterno ha praticamente tutto fino ad arrivare a Napoli, nominata dalla CNN come una delle best destinations per il 2022. Ovunque volgi lo sguardo, l’Italia è arte. Ovunque poni la tua attenzione, l’Italia è cultura. Ma quali sono le attrazioni che hanno riscosso maggiori attenzioni nel 2021? Scopriamolo assieme!

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Quali sono i musei maggiormente visitati nel 2021?

Gli Uffizi per la prima volta hanno superato il Colosseo in numero di visitatori. Ebbene sì e si piazzano addirittura davanti ai Musei Vaticani nella top 100 dei musei più visitati al mondo. Infatti, secondo la classifica che ogni anno il Giornale dell’Arte stila con The Art Newspaper, al primo posto, come sempre c’è il Louvre con ben 2,8 milioni di presenze mentre ben oltre il decimo posto ci sono i Musei Vaticani. Per quanto riguarda gli Uffizi, i visitatori sono stati 1.721.637 mentre il Colosseo ne ha contati quasi centomila in meno seguito a ruota da Pompei con 1.037.766 turisti.

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Sarà stato l’effetto Ferragni o semplicemente la volontà di andare ad ammirare con i propri occhi quel capolavoro che è “La Nascita di Venere” del Botticelli, ma una cosa è certa. La settimana successiva la visita di Chiara Ferragni c’è stato un incremento di visitatori under 25 del 27%.  La presenza della classe giovane nel 2021 è aumentata del 42% rispetto al 2020 ed è una percentuale considerevole, se si considera che non ci sono state gite scolastiche. Con il post pandemia ed il ritorno alla normalità, la situazione non può che migliorare ritornando magari anche ai livelli del 2019. Basti pensare che prima del Covid19 gli Uffizi contavano anche 4 milioni di visitatori all’anno! Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt commenta così:

Siamo di nuovo su una linea ascendente che fa ben sperare per il futuro. Si è trattato di un impegno di squadra che ha coinvolto tutti i colleghi che lavorano agli Uffizi con le più diverse mansioni. Insieme è stato possibile realizzare i tre fattori decisivi che hanno potuto attirare e fidelizzare i visitatori: le nuove sale del Cinquecento aperte lo scorso maggio, le mostre che spaziano dall’antichità classica al contemporaneo e l’offerta culturale che diramiamo anche sul web e sui social.

Ma è vero che l’arte si fa sempre più social?

Tralasciando la pandemia da Covid 19 che ha reso il mondo social quasi obbligatorio tramite cellulari, pc e tablet, i network sembrano essere diventati parte integrante dell’arte anzi è l’arte ad aver invaso sempre di più i social. Instagram in primis. Secondo il rapporto Online Art Trade Report dell’Hiscox, Facebook ed Instagram già nel 2015 erano i canali più usati per la diffusione di opere d’arte in poche ore. Come?

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Prendiamo un nome a caso. Banksy. L’artista inglese, massimo esponente dello street art, ha un profilo Instagram che conta 11,2 milioni di followers. Avere un profilo social non solo porta visibilità all’artista ma fa in modo che il pubblico possa ammirare l’immagine di un’opera d’arte, ricondividendola o ripostandola. In questo modo si contribuisce alla diffusione dell’arte o quantomeno alla conoscenza della stessa. Sono anni ormai che si sente l’esigenza di rendere social il mondo dell’arte sfruttando un’opportunità che in passato non era stata presa in considerazione.  Ma come rendere social un museo che è sempre stato solamente un museo?

Come rendere social un’opera d’arte

Nel 2022 tutti, o quasi, hanno una rete internet, un pc e la possibilità di navigare senza limiti. Dunque, perché non puntare ad un sito web come digital strategy affiancato da sviluppi nei canali social come Instagram e Facebook? Oggi giorno l’investimento nei social media è un investimento a buon rendere. Tutti usano internet e tutti usano i social. Un esempio di museo che è già online? Il Brooklyn Museum, che oltre ad avere un proprio sito web utilizza i profili Instagram e Facebook per comunicare le novità e per creare un rapporto diretto con i propri visitatori.

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Rapporto diretto che però non eguaglia l’emozione che si prova quando entrando nella stanza ti ritrovi faccia a faccia con “la Nascita di Venere” del Botticelli. Tu la guardi come se fosse l’opera più bella al mondo, e forse lo è, e lei ricambia lo sguardo dall’alto della sua magnificenza. Tu così piccolo. Lei così immensa. Sembrate quasi essere un connubio perfetto tra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande. I social, è vero, sono un passo avanti nella diffusione dell’arte ma non dimentichiamo che anche gli occhi vogliono la loro parte, ma quella vera. Non quella dietro allo schermo di un tablet.