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“Buon Natale” in tutte le lingue del mondo

Domani è Natale. Siamo pronti ad aprire le porte ai pranzi che durano giorni, alle tombolate, al mercante in fiera, alla pizza di scarole, allo spaghetto e vongole, alle grispelle, alle poesie recitate ai nonni, ai regali da scartare sotto l’albero, alla famigerata domanda delle zie “Ma il fidanzatino?” ed al sempre non tanto spontaneo “Buon Natale a te e famiglia” o, se vogliamo fare i poliglotti, al “Merry Christmas” o addirittura al “Feliz Navidad”. Ma tralasciando l’inglese e lo spagnolo, in quali altri lingue sappiamo come si dice “Buon Natale”? Beh, circumnavighiamo virtualmente il globo e scopriamo il Natale nel mondo.

God jul: il Natale in Norvegia

Partiamo dalla Norvegia. Sapevate che c’è una tradizione natalizia molto particolare? La notte prima di Natale, i norvegesi si assicurano di nascondere tutte le scope presenti in casa. Questo perché si pensa che gli spiriti maligni e le streghe escano allo scoperto proprio la notte della Vigilia! Dunque, se una scopa viene lasciata in giro il 24 dicembre, questa attirerà una strega cattiva che rovinerà il Natale a tutti. Secondo un’altra tradizione, i bimbi norvegesi credono nell’esistenza di un piccolo gnomo, chiamato Nisse. Questo gnometto fa i dispetti ai bimbi a meno che questi ultimi non gli offrano in regalo una tazza con del porridge preparato apposta per lui. Beh, furbo il piccolo Nisse!

L’Ucraina e le ragnatele di Natale

In Ucraina l’albero, oltre che con le palline e le luci scintillanti, viene decorato con delle ragnatele finte. Ma come nasce questa tradizione che sicuramente è tra le più particolari al mondo? Si racconta che una vedova vivesse in povertà da sola con i propri figli. La famiglia era talmente povera da non riuscire ad addobbare l’albero. I ragni, percependo la tristezza dei bambini, durante la notte della Vigilia, decisero di creare tante decorazioni bellissime per decorare l’albero in maniera elegante e semplice. È questo il motivo per il quale oggi in Ucraina aggiungere qualche ragnatela all’albero è sinonimo di buona fortuna. з Різдвом (Христовим) (no, non è una parolaccia… è solo Buon Natale in ucraino!).

Il cetriolo di Natale in Germania

Vrolijk Kerstfeest! Secondo una tradizione tedesca, tra gli addobbi dell’albero di Natale ne deve essere nascosto uno a forma di cetriolo. Le origini sono ormai dimenticate infatti ci sono parecchie leggende che cercano di spiegarne la ragione tra cui una leggenda che riguarda il buon cuore di San Nicola o una legata ad un combattente valoroso della Baviera. In ogni caso, chi riesce a trovarlo, riceve da Babbo Natale un regalo extra!

Credits:wearegaylyplanet.com

Natale ai Caraibi

No, non è il classico cinepanettone di De Sica e di Boldi!  Nella Repubblica del Suriname arrivano 2 Babbi Natale: San Nicola che è stato ereditato dalla dominazione olandese e Goedoe Pa, che lascia i doni vicino alle scarpe a condizione che siano state lucidate alla perfezione. In Martinica, un’isola delle Antille, viene addobbato come albero di Natale il filao che è conosciuto come pino australiano mentre in tutte le case di Puerto Rico durante le feste si sente suonare a ripetizione Feliz Navidad di Jose Feliciano che è una delle canzoni più famose proprio del cantante portoricano.

Il Natale nipponico

Ma cosa si festeggia in Giappone se appena l’1% della popolazione è cristiana? Nel Paese nipponico il Natale è pura ossessione commerciale. Ma per pura coincidenza nei giorni di Natale i giapponesi hanno comunque l’occasione di festeggiare. Il 23 dicembre è il compleanno dell’imperatore Akihito e dunque festa nazionale! Il 24 dicembre è una sorta di San Valentino infatti è chiamata Sei Naru Yoru che significa “notte del sesso”. Ma da qualche anno in Giappone si è diffusa la tradizione di mangiare pollo fritto la sera della vigilia ed il 25 dicembre è un giorno lavorativo come un altro! Meri Kurisumasu!

Natale ed il Tió De Nadal

I bimbi catalani ogni anno prendono un ceppo di legno e lo decorano a loro piacimento, abitualmente con una faccia sorridente ed il tipico berretto catalano. Dall’8 al 24 dicembre questo pezzo di legno sta lì accanto al camino a riposare e viene man mano riempito di frutta, torrone e cioccolata. La sera della vigilia al suono di “Bon Nadal” i bimbi iniziano a colpirlo con dei bastoncini. Una volta finita la canzone e sollevata la coperta si scoprono tutte le sorprese!

Da questo excursus natalizio around the world, si evince una sola cosa. Che tu sia in Italia, ai Caraibi o in Norvegia, il Natale è bello sempre. E’ felicità. E’ gioia. E’ famiglia. Ed è anche cibo. Dunque ai posti di combattimento! Che il cenone abbia inizio! Buon Natale!

Published by
Maria Francesca Malinconico