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Disney in pink: Susan Arnold diventa il nuovo presidente

Dopo quasi 100 anni, Walt Disney cambia rotta e nomina una donna come presidente del consiglio di amministrazione. Susan Arnold prenderà il posto dell’ex amministratore delegato, Bob Iger. Grazie a quest’ultimo, la Disney ha acquisito colossi come Pixar e Marvel. Iger ha lavorato in Disney tra il 2005 ed il 2020 ed è stato nominato presidente del consiglio di amministrazione nel 2012.

Disney, una donna al potere

Non era mai successo che una donna prendesse le redini dell’impero Disney. Eppure, dopo quasi 100 anni, Susan Arnold è stata nominata presidente del consiglio di amministrazione. A fine anno prenderà il posto di Bob Iger.

Chi è Susan Arnold

Credit: thewaltdisneycompany.com

La 67enne Susan Arnold, nel 2002, è stata inserita dalla rivista Fortune tra le 50 donne più potenti nel mondo degli affari. Nel 2008 ha scalato la classifica raggiungendo il settimo posto. Il Wall Street Journal, sia nel 2004 che nel 2005, l’ha inserita nell’elenco delle donne da tenere d’occhio e per Forbes è tra le 100 donne più potenti al mondo. Susan Arnold è nel board del colosso Disney da 14 anni ed ha avuto cariche manageriali in società di livello quali Procter&Gamble e McDonalds. È stata anche uno dei vertici del fondo di private equity Carlyle Group. Le sue parole appena saputo del nuovo ruolo sono state:

Nel momento in cui assumo questo nuovo ruolo come presidente del board, punto a continuare a servire gli interessi a lungo termine degli azionisti di Disney e a lavorare strettamente con l’amministratore delegato Bob Chapek per costruire sull’eredità di un secolo di eccellenza creativa e d’innovazione della compagnia

Susan Arnold, nuovo presidente del consiglio di amministrazione della Disney

La Arnold sta prendendo le redini di un colosso che a causa della pandemia da Covid 19 ha dovuto affrontare non poche sfide. Il 2021 è stato protagonista della chiusura di tutti i parchi divertimento a tema Disney e dei cinema e della accelerata dello streaming di Disney+ che però ha avuto un rallentamento degli abbonati, dopo il boom iniziale.

Disney, storia di un colosso che fattura milioni

Il papà di Topolino e Minnie nasce a Chicago nel 1901, quarto figlio di Elias Disney e di Flora Call. Cresce lavorando i campi, infatti ha un’infanzia piuttosto difficile motivo per il quale i suoi personaggi sono sempre spensierati e felici. Nel 1909 la famiglia Disney vende la fattoria e si trasferisce a Kansas City. Qui Walt incomincia a lavorare con il padre e a consegnare giornali. Nel 1918 si arruola nell’esercito e prende parte alla prima guerra mondiale. Ritornato dalla guerra, trova lavoro presso una delle agenzie di animazione minori come ritagliatore di immagini. Ed è proprio mentre ritaglia le immagini che ha una intuizione: quella di muovere i pezzi di carta creando una sorta di film. Lampo di genio! Così chiede ed ottiene in prestito una cinepresa con la quale esegue degli esperimenti insieme al suo amico e disegnatore Ubbe Iwerks.

Grazie all’aiuto economico del fratello Roy, Walt Disney apre uno studio dove tra gli altri nasce il primo prototipo di Topolino ottenendo così un contratto con la Universal. Universal che però non si comporta lealmente con lui. Dopo una serie di eventi negativi, Walt assieme ai suoi amici più cari, Les Clark, Johnny Cannon, Hamilton Lusky ed ovviamente Ub decide di creare un personaggio con le sembianze di un topo! Nasce cosi Mickey Mouse. Il resto è storia!

Ed i riconoscimenti non tardano ad arrivare

I People Choice Award del 2021 hanno confermato quanto il pubblico ami la Disney e la Marvel. Infatti, grazie sia alle rivisitazioni dei classici sia ai supereroi Marvel, il colosso ha avuto non pochi riconoscimenti. “Luca” ha vinto il riconoscimento come miglior film per famiglie mentre “Crudelia” ha vinto il premio come miglior drama movie del 2021. Ma come ha fatto la Disney ad acquisire la Marvel?

Disney e l’acquisizione della Marvel

Se la Disney ha acquisito la Marvel, gran parte del merito lo si deve a Steve Jobs, grande amico di Bob Iger. A Jobs bastò una telefonata per convincere Ike Perlmutter, all’epoca CEO della Marvel, a venderla alla Disney. L’acquisizione si aggirò intorno ai 4 miliardi di dollari. E pensare che Jobs odiava i fumetti quasi quanto odiasse i videogiochi. Fu però catturato dall’idea di rendere i supereroi Marvel compagni di viaggio di Topolino, Minnie e Paperino.

D’altronde chi dice che Minnie, un giorno, non possa incontrare Captain Marvel e con lei sorvolare la terra alla ricerca dei cattivi? Con una donna ai vertici, tutto è possibile!

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Published by
Maria Francesca Malinconico