I vegetali sono tra gli alimenti più importanti per il nostro organismo. Essi sono l’alimento fondativo su cui centinaia di migliaia di anni fa i nostri antenati hanno basato la loro dieta. Per lungo tempo l’alimentazione dei Sapiens ha fatto affidamento su prodotti di stagione, i quali hanno fornito un’adeguata variabilità delle sostanze assunte. Dopo essere divenuti stanziali (tra 10 e 12 mila anni fa), il modo in cui noi umani abbiamo provveduto alla nostra dieta è cambiato radicalmente: dovendo soddisfare l’esigenza di mangiare di una platea crescente di persone (possibilmente) ogni giorno, i nostri antenati hanno dovuto “inventare” l’agricoltura.
Essa ha subito una lunga e piuttosto lenta evoluzione e solo di recente (dal XX secolo) nei paesi avanzati si sono applicate tecniche in grado di permettere alla stragrande maggioranza della popolazione di non essere direttamente impiegati nell’agricoltura per poter contare su un pasto ricco. Data una simile abbondanza potremmo effettivamente pensare che, almeno in media, consumiamo una quantità superiore e, soprattutto, adeguata di vegetali. Scopriamolo insieme dai seguenti dati.
La dose minima di frutta e verdura consigliata è di 400 grammi al giorno (in un anno 146 chilogrammi), suddivisa in 5 porzioni. Una suddivisione possibile sarebbe quella che prevederebbe tre porzioni durante i pasti principali (colazione, pranzo e cena) e due per merenda. Stando sempre alla regola del 5, le porzioni dovrebbero essere così variegate: 3 porzioni di frutta e 2 di verdura. Un altro consiglio “spannometrico” è quello di fare caso al colore di ciò che si mangia: esso infatti, spesso, è indice dei contenuti nutrizionali al suo interno i quali variano, appunto, al variare del colore.
La risposta a questa domanda è molto semplice: dipende. A seconda della popolazione che guardiamo, infatti, le cifre che emergono sono molto diverse e, talvolta, apparentemente contraddittorie. Se guardiamo il seguente grafico notiamo come il Mondo, in media, abbia un consumo pressoché uguale a quello consigliato con una quantità media di 140 chilogrammi annui (dato del 2013):
Se, invece, cambiamo il focus e osserviamo le due aree Occidentali più ricche, notiamo un abbassamento sensibile:
Prendendo come riferimento la dose consigliata, infatti, vediamo come sia gli Stati Uniti che l’Europa (geografica) si attestano, rispettivamente, a 113 chilogrammi (nel 2017) e 115 (nel 2013), quindi, al di sotto della quantità consigliata. Considerando la sola Unione Europea le cose non cambiano molto e, anzi, peggiorano leggermente con una media di 109 chilogrammi (nel 2013).
Il grafico mette in evidenza anche un altro aspetto: mentre il trend mondiale è in continua ascesa (anche se con un rate di crescita che diminuisce) il trend delle aree considerate (sicuramente tra le più ricche del Pianeta) è oscillante (Europa geografica) o lievemente discendente (Stati Uniti ed Unione Europea).
Chi potremmo proclamare “i virtuosi” di questa speciale classifica? Ad oggi, due maggiori consumatori sono entrambi asiatici: la Cina con ben 377 chilogrammi nel 2017 ( più di un chilo al giorno!) e l’Armenia con 336 chilogrammi (920 grammi quotidiani): nel 2015 l’Armenia era al primo posto con ben 415 chilogrammi pro capite, ovvero più di 1 chilo e 130 grammi per persona ogni giorno! Il terzo gradino del podio parla europeo: con 296 chilogrammi all’anno l’Albania è la terza nazione per consumo pro capite di vegetali.
Prendendo a riferimento gli anni 1961 e 2017, il maggior incremento è stato registrato da Guyana (Sud America), Nepal (Asia) e San Vincent e Grenadine (America Centrale): questi tre stati hanno visto un incremento percentuale che supera le 4 cifre (la Guyana ha fatto registrare un +2.400%!).
Chi sono, loro malgrado, i minori consumatori di vegetali? All’ultimo posto troviamo il Ciad, con appena 6,28 chilogrammi (meno di 20 grammi al giorno), São Tomé e Príncipe con 10,53 chilogrammi e l’Etiopia con 13,35 chilogrammi: tutti questi stati appartengono al continente africano.
E per quanto riguarda l’Italia? Nel 2017 l’Italia ha visto un consumo pro capite di quasi 131 chilogrammi ovvero, circa il 10% in meno dei 400 grammi consigliati (360 grammi circa). Per quanto concerne gli altri grandi paesi europei, vediamo la Germania ha un consumo pro capite di 95,4 chilogrammi (al 2017), la Francia poco sopra la Germania con 96,7 chilogrammi e la Spagna con 146 chilogrammi pro capite (valore più alto tra i grandi paesi europei).
È curioso notare che Francia e Germania siano praticamente ad un valore convergente nel 2017 ma ci arrivino con dei trend molto differenti: avendo come riferimento l’anno 1961 si può vedere come in Francia ci sia stato un consistente e continuo calo dai 150 chilogrammi pro capite mentre in Germania si arrivi a circa 95 chili partendo dai circa 50 del 1961.
Per quanto concerne l’Italia si è avuta una tendenza sostanzialmente crescente fino al 2000 anno in cui ha raggiunto il picco di 196,8 chilogrammi (poi superato, di poco, nel 2004 con 197,4 kg) e successivamente decrescente.
Prendendo in considerazione la media europea e i maggiori paesi d’Europa possiamo dire che Francia e Germania sono sotto media (ma con tendenze opposte) e Spagna e Italia si attestano sopra la media.
1961 | 2017 * | % | |
Italia | 133,2 | 130,9 | -1,7 |
Francia | 150 | 96,7 | -35,5 |
Germania | 49,3 | 95,4 | +93,5 |
Spagna | 161,7 | 146,5 | -9,4 |
Usa | 93,6 | 113,4 | +21,2 |
Cina | 80 | 377 | +371,3 |
Armenia | 133 | 337 | +153,4 |
Albania | 72 | 297 | +312,5 |
Ciad | 12 | 6,3 | -47,5 |
Etiopia | 9,9 | 13,4 | +35,4 |
SaoT&C | 18 | 10,5 | -41,7 |
Mondo | 64 | 140 | +118,8 |
Guyana | 10,6 | 272,5 | +2470,8 |
Nepal | 8,34 | 128 | +1434,8 |
SaintV&G | 4,6 | 67,6 | +1369,6 |
Dai dati appena analizzati possiamo dedurre che, nonostante a livello globale il consumo medio di vegetali sia circa quello consigliato per una dieta sana, solo alcune zone del mondo effettivamente consumano abitualmente la quantità minima prevista da una dieta sana. Nel Ciad tale mancanza è dovuta alle pessime condizioni economiche in cui versa il paese mentre nei paesi Occidentali in cui si registra una assunzione minima inferiore a quella consigliata essa non è attribuibile alla scarsità di mezzi.
L’inclusione di frutta e verdura nella dieta non è (solo) questione di gusto ma anche di salute: si stima, infatti, che se vi fosse un consumo medio di 600 grammi di vegetali ci sarebbero decine (o centinaia) di migliaia di decessi in meno, una diminuzione sostanziale (circa un terzo del totale) di malattie coronariche e l’11% degli ictus.